Home Blog Pagina 101

Da Canon la nuova Colorado 1630

Canon amplia il portfolio di stampanti roll-to-roll UVgel da 64″ con la nuova Colorado 1630, una scelta di investimento per le aziende che operano nel mercato del grande formato che mette a disposizione i vantaggi della tecnologia UVgel.

Colorado 1630 è stata progettata per garantire durata, affidabilità e stabilità. Il modello base può essere configurato in funzione delle specifiche esigenze di ogni utente, aggiungendo licenze opzionali come la tecnologia FLXfinish, una seconda bobina in linea, nel cassetto porta rotoli e la possibilità di stampare fronte-retro.

Progettata per produttori di insegne, PSP e stampatori in-house, Colorado 1630 garantisce una qualità di stampa superiore ai 1.800 dpi e produce stampe estremamente durevoli, inodore e subito asciutte su pressoché qualsiasi supporto, per applicazioni illimitate. Colorado 1630 può raggiungere una velocità massima di 111 m²/ora per prodotti come cartelloni o striscioni per esterni mentre nella modalità alta qualità assicura una velocità ottimale di 29 m²/ora.

La nuova stampante offre le stesse caratteristiche di elevata produttività, qualità e versatilità dei supporti del modello Colorado 1650 e utilizza gli stessi esclusivi inchiostri UVgel 460 per produrre stampe nitide con un’ampia gamma cromatica. Affidabile e facile da utilizzare, questo robusto sistema è pensato per assicurare la massima operatività e rapidi tempi di esecuzione. Anche i costi operativi sono ridotti al minimo grazie alla perfetta combinazione di efficienza e riduzione di sprechi e dl consumo d’inchiostro (del 40% inferiore rispetto ad altre tecnologie). I clienti possono così massimizzare i profitti ed espandere il loro business.

Sarà possibile trarre grande vantaggio dalla produzione ininterrotta, garantita dal rifornimento dell’inchiostro durante la stampa. Questo aspetto consente di evitare inutili tempi di fermo, insieme a impareggiabili funzioni automatizzate come il monitoraggio costante degli ugelli, la manutenzione delle testine di stampa automatica e il riavvolgimento dei supporti tensionato. Inoltre, è ora disponibile l’app Remote Control che consente di controllare da remoto lo stato di tutte le stampanti Colorado favorendone l’utilizzo non presidiato, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’app invia aggiornamenti sullo stato della stampante, avvisi e segnalazioni di errore ai dispositivi mobili degli utenti, in modo che questi possano avere la certezza che tutto funzioni correttamente e che le scadenze possano essere rispettate.

La famiglia Colorado

L’introduzione di Colorado 1630 estende ulteriormente la famiglia di stampanti roll-to-roll dotate di tecnologia UVgel. Oltre al modello 1630, il portfolio include Colorado 1640/1650 per i clienti con volumi di stampa elevati e UVgel Wallpaper Factory che offre una soluzione end-to-end per la produzione automatica su larga scala di carta da parati.

Michele Tuscano, responsabile del Global Partner Channel e vice presidente EMEA – Large Format Graphics di Canon Production Printing, ha commentato “Dal lancio della serie Colorado nel 2017, questa tecnologia ha rivoluzionato il mercato e, con oltre 2.000 installazioni in tutto il mondo e una produzione di oltre 25 milioni di metri quadrati, il feedback dei clienti è stato estremamente positivo. Consentire a clienti e partner di espandere le possibilità applicative e incrementare il business è un fattore essenziale per noi di Canon Production Printing. Abbiamo visto crescere la richiesta per una stampante UVgel da 1,6 m in grado di soddisfare le esigenze di tutti i PSP. Ecco perché abbiamo deciso di ampliare la nostra famiglia di stampanti Colorado aggiungendo il nuovo modello 1630. I clienti potranno trarre vantaggio da una stampante altamente automatizzata, robusta e stabile, dotata di un’architettura modulare che offre un’elevata flessibilità con un livello di investimento realmente interessante”.

I Musei della stampa e della carta oggi sono atelier dove formare i giovani

In occasione della Giornata Nazionale dei Musei, intervistiamo il professore Giorgio Montecchi, presidente dellAIMSC. “Più che Museo, chiamiamolo atelier. Dal primo all’ultimo, oggi i nostri spazi che racchiudono la storia della stampa e della carta sono laboratori vivi, dove i giovani recuperano quel sapere che rappresenta l’anima del fare e del produrre”.

Parola di Giorgio Montecchi, studioso di bibliografia, docente all’Università Statale di Milano, alla guida dei Musei italiani della Stampa e della Carta come presidente di AIMSC, l’Associazione che mette assieme le più rappresentative realtà nazionali del settore.

La carta, mai come adesso, è il materiale del futuro: protagonista delleconomia circolare, nei piani industriali e di sviluppo del governo, al centro dellattenzione dei marketer e dei pubblicitari, di chi fa il packaging, di chi fa riscoperta culturale o di chi studia tecniche di apprendimento.

Come affronta questa nuova stagione di grandi prospettive un professore di Bibliografia e presidente dellAssociazione dei Musei della Stampa e della Carta?

“Una ventina di anni fa le cronache profetizzavano la ‘morte del libro’: lAssociazione nacque per salvare i valori di un mondo che stava cambiando completamente e rischiava di disperderli. Ci schierammo per recuperare la memoria delle tradizioni, del patrimonio intellettuale della produzione della carta, della tipografia con caratteri mobili. Per fortuna, è andata diversamente”.

Cosa è accaduto?

“È successo che la carta, il libro, la tipografia, hanno dimostrato al mondo di essere resistenti e innovativi piùdi quanto chiunque potesse sospettare. Abbiamo stretto la mano al digitale, proprio quando sembrava che dovesse stritolarci. I saperi storici hanno contaminato il progresso, la grafica, le esperienze mutuate dalla tipografia, la scelta dei caratteri si sono innervate anche nei processi di digitalizzazione”.

E voi avete operato il salto generazionale, avete puntato sui giovani…

“Esattamente. Grazie a loro i musei della stampa e della carta, nati per la salvaguardia, hanno spiccato il salto di qualità e sono diventati laboratori. Sia chiaro, resta rispettata l’accezione tradizionale del termine, come luoghi della memoria operativa della nostra tradizione, della nostra arte e mestiere. Ma è stata arricchita con la nuova funzione di atelier: sia nel settore della stampa che della carta abbiamo reclutato e incentivato giovani che si sono dedicati a questo lavoro, trasformandolo. E qui s’innesca un secondo aspetto, di grande significato: quello dellinsegnamento”.

Musei come luoghi di formazione?

“Dalle scuole professionali è salita una richiesta fortissima verso i musei della stampa e della carta. Abbiamo dato vita a collegamenti con gli istituti, aperto le porte dei musei e messo in funzione le macchine con i ragazzi lì ad apprendere dal vivo come originariamente si produceva la carta. I piccoli musei – a volte aggregati a industrie che ritagliano una loro iniziativa specifica, altre volte sorti in autonomia – si sono trasformati in luoghi dove si insegnano ai giovani i fondamentali del lavoro. Esperienze positive ed entusiasmanti: una per tutte, quella sviluppata a Milano insieme con lIstituto Rizzoli che si occupa di formazione professionale nelle arti grafiche. Lì studiamo come passare ai giovani studenti questo testimone tecnico-storico-culturale, procedendo in collaborazione con le imprese, in risposta alle istanze che giungono anche dalle Associazioni come Assocarta e Assografici”.

A un presidente studioso di bibliografia è naturale domandare: esiste un legame fra il supporto, la carta stampata, e la cultura che essa veicola?

“Il filo rosso esiste, ed è rappresentato dal testo, che rappresenta il cuore del prodotto finale. Corpo e carattere danno forma e spessore ai contenuti. Nel manufatto c’è una relazione profonda e inscindibile fra il testo, la carta che lo supporta e la stampa che lo ha impresso. Sono elementi che, combinati fra di loro, determinano la fisicità del libro e riconducono alla nostra condizione di uomini, in quanto prodotti della nostra intelligenza operativa, sia del manufatto, sia del deposito culturale realizzato in esso mediante il testo. E la comunicazione risulta tanto più viva quanto più il supporto fisico è coerente con i contenuti: questa è larte dello stampare”.

Qual è il suo auspicio, all’insegna della rinnovata vitalità della carta?

“Penso innanzitutto ai giovani e ai valori. La speranza è che nelle nuove generazioni cresca sempre la capacità sia mentale che culturale di recepire la bellezza e la vicinanza di carta e stampa, strumenti tradizionali del comunicare, in modo da tenerli affiancati e non in contrapposizione con i nuovi strumenti della grande comunicazione. È importante sapere e trasmettere che c’è qualcosa di concreto, di fisico e di vicino, contrassegnato da un tipo di bellezza che deve restare concepita come tale. In questa direzione va declinato il concetto di museo, che non è statico, ma di partecipazione. Sono convinto che i giovani abbiano questa capacità di apprezzare. Saremo presto nuovamente con loro, nell’auspicabile rapida ripresa a pieno regime delle nostre attività, a partire dal congresso annuale dell’Associazione, in cui è abitudine recuperare i musei della stampa e della carta di una determinata area regionale per procedere alla loro valorizzazione”.

di Enrico Sbandi

Liyu potenzia la rete commerciale

da sinistra Marco Giannoni responsabile commerciale divisione sistemi digitali Brizzi Distribuzione e Diego Faccio responsabile Assistenza e Ricerca&Sviluppo Liyu Italia

Completare la gamma potenziando il settore della stampa large format con soluzioni industriali rivolte al mondo della cartotecnica e del signage. È con questo obiettivo che Brizzi Distribuzione Italia fa il suo ingresso nel team Liyu, diventando rivenditore autorizzato del brand per Lazio, Campania, Abruzzo e Molise. Brizzi Distribuzione si occuperà inoltre dell’assistenza tecnica dei clienti di quest’area.

Nata intorno alla metà degli anni ’70, Brizzi si è affermata dapprima come distributore di carta, a cui ha affiancato successivamente altre tipologie di supporti destinati sia alla stampa tradizionale, sia al digitale. Un business ulteriormente ampliato in anni più recenti con la commercializzazione di attrezzature per la stampa digitale, grazie alla partnership con importanti produttori internazionali. “Vendere sistemi di stampa ci permette di rispondere a 360° alle esigenze dei clienti, abbinando la scelta dei materiali a quella delle tecnologie più performanti”, spiega Marco Giannoni, responsabile commerciale della divisione sistemi digitali di Brizzi Distribuzione. “Tra i settori su cui puntiamo maggiormente c’è la cartotecnica, per il quale lo scorso anno abbiamo dato vita a un innovativo centro taglio, dove offriamo servizi personalizzati di altissima qualità”. In crescita anche il Signage nel quale Brizzi Distribuzione, già leader nella fornitura di supporti large format, punta ad affermarsi anche con sistemi e tecnologie.

Proprio in questo contesto si inserisce la partnership con Liyu. “La domanda di clienti come tipografie, cartotecniche, serigrafie, allestitori, stampatori digitali è sempre più rivolta verso soluzioni versatili, altamente performanti e soprattutto in grado di assicurare produttività industriale”, prosegue Giannoni. “Eravamo quindi alla ricerca del brand giusto per completare la nostra gamma e ci siamo avvicinati a Liyu a seguito dei riscontri più che positivi da parte di alcuni clienti che avevano già implementato questi sistemi nel loro parco macchine”. Qualità, affidabilità e design accattivante sono solo alcuni dei plus delle stampanti Liyu che Brizzi Distribuzione ha immediatamente apprezzato. Ad essi si è presto aggiunta la condivisone di obiettivi e strategie commerciali, tra cui la scelta di operare tramite rivenditori esclusivi. “Non cerchiamo fornitori di tecnologie ma partner strategici come Liyu. Questo è il nostro approccio per crescere in un mercato che richiede sempre più affidabilità e competenza”, afferma Giannoni.   

A breve i primi sistemi della gamma Liyu verranno installati presso il rinnovato showroom di Brizzi Distribuzione a Pomezia che verrà inaugurato con il nuovo look durante il mese di giugno. Si tratta della flatbed Liyu KC-R Led 2512, caratterizzata da qualità, precisione e produttività e della nuova ibrida Liyu Q2 Hybrid Led, estremamente compatta e dal design avanguardistico. Entrambe saranno subito a disposizione dei clienti di Brizzi Distribuzione per test e demo personalizzate. Brizzi Distribuzione garantirà inoltre ai clienti Liyu anche i servizi di formazione, training degli operatori, supporto post vendita e assistenza tecnica. 

Indagine congiunturale OSI, risultati 2020 e tendenze 1° trimestre 2021

Grafica e cartotecnica-trasformazione chiudono in perdita il 2020 sul fatturato. Anche se con intensità ben diverse. Eppure già sul finire dell’anno del Covid-19, si segnalano i primi tentativi di ripresa in termini di produzione e fatturato, soprattutto nella cartotecnica-trasformazione.

In un contesto macroeconomico stravolto dalla pandemia da Covid-19, il settore grafico e cartotecnico trasformatorechiudono il 2020 con un inevitabile calo del giro d’affari. È questo il dato che emerge con maggior evidenza dalla nuova indagine del Centro Studi Assografici sul Panel Osi (Osservatorio Stampa ed Imballaggio), riferita appunto all’ultima tranche del 2020 e alle previsioni sul primo trimestre 2021. Diminuzione del fatturato, dicevamo, ma con differenze significative tra l’uno e l’altro comparto: se le aziende grafiche registrano un tonfo del 16% rispetto al 2019, quelle cartotecniche trasformatrici limitano i danni a un -3% complessivo. Anche i giudizi espressi sui conti dei primi mesi del 2021 differiscono in egual misura: le imprese grafiche del Panel si mostrano moderatamente pessimiste su quasi tutti gli indicatori tranne che sugli ordini interni, mentre le imprese cartotecniche trasformatrici si attendono crescita su produzione, fatturato e ordini esteri, stabilità su quelli interni.

Settore grafico: nel 2020 crollano ricavi e produzione

Nel quarto trimestre 2020 il fatturato del Panel Osi delle aziende grafiche evidenzia un calo del 9,6% rispetto al quarto trimestre 2019, più moderato di quello dei trimestri precedenti. Il 2020 si chiude con una flessione a due cifre per il giro d’affari, pari al 16% sul 2019. I dati di produzione dell’industria grafica nel quarto trimestre 2020 mostrano una diminuzione ancora significativa sul quarto trimestre 2019, ma inferiore a quella dei due trimestri precedenti, per la flessione più intensa della grafica editoriale (-20,1%) e quella meno forte della grafica pubblicitaria e commerciale (-13,9%). La produzione del settore grafico nel 2020 diminuisce complessivamente del 21,3% rispetto al 2019, per la diminuzione meno intensa della grafica editoriale (-18,7%) e quella più forte della grafica pubblicitaria e commerciale (-25,4%). Nell’area grafica editoriale, nel 2020 il risultato produttivo più negativo è da imputare alle riviste, in flessione del 27,1%, mentre i libri chiudono il 2020 con un -15% di produzione. Nel comparto della grafica pubblicitaria e commerciale la produzione di stampati pubblicitari e commerciali nel 2020 ha una forte diminuzione del 25,7% sul 2019, mentre è inferiore quella della modulistica (-14,9%) con i livelli produttivi assoluti di questo prodotto che sono ormai molto bassi.

Ko la pubblicità su stampa, bassa la spesa in cultura, ma resiste il libro

Dal lato della domanda, resta sotto l’1% dei consumi nazionali la soglia dedicata dalle famiglie alle spese culturali, come libri e giornali. Sul fronte della grafica editoriale, va detto però che il mercato dei libri, secondo l’Aie, dopo la forte crisi del secondo trimestre 2020, ha dato segnali di ripresa nei trimestri successivi. Le vendite di libri sono cresciute nel 2020 del 2,4% sul 2019, di cui +0,3% per i libri cartacei e +37% per gli e-book. Ancora più significativa la crescita in termini di copie (+2,9%), di cui però -0,8% per i libri cartacei e +36,6% per gli e-book. Le librerie e in genere in canali fisici cedono rilevanti quote di mercato all’online, che dal 27% del 2019 cresce fino al 43% del 2020, con la concentrazione delle vendite nelle mani di Amazon. Il lockdown e le limitazioni negli spostamenti della popolazione hanno poi determinato la particolare difficoltà delle librerie di catena, soprattutto di quelle che si trovano nei centri turistici, nelle città d’arte, all’interno dei centri commerciali, delle stazioni ferroviarie e gli aeroporti. Inoltre l’editoria scolastica, il cui ruolo è stato fondamentale nella didattica a distanza, ha avuto un anno condizionato dal rinnovo delle adozioni dei testi. Giù la domanda relativa alle riviste che hanno subito un forte calo produttivo nel 2020, il più intenso fra i prodotti stampati delle aziende grafiche. Il mercato pubblicitario italiano, chiudendo il 2020 a 7,83 miliardi di euro, mostra un -11% sul 2019. L’adv su stampa ha avuto nel 2020 un trend particolarmente sfavorevole rispetto agli altri media: un -24,1%, derivante da un -16,2% per i quotidiani e un -36,6% per i periodici; la pubblicità su stampa, scende in valore nel 2020 a 664 milioni di euro, dagli 874 milioni dell’anno prima. In termini settoriali, tiene però l’advertising nella Grande Distribuzione Organizzata (+6,1% nel 2020), che è uno dei principali investitori per il segmento della pubblicità stampata, a seguito della ripresa estiva della stampa di volantini della Gdo, bloccatasi nella prima fase della pandemia Covid-19. Sul fronte dell’advertising, diminuisce invece la pubblicità sul direct mail (-29,5% sul 2019) e quasi si dimezza, risentendo con forza degli effetti della ridotta mobilità della popolazione, anche l’advertising in affissioni (-45,7%), influenzando negativamente la produzione di stampa pubblicitaria e commerciale.

Il commercio estero riduce il (forte) calo sul finire del 2020

Le esportazioni in valore del settore grafico confermano il trend meno negativo nel quarto trimestre 2020 (-10,1%), che ha caratterizzato il fatturato. L’anno è stato certamente negativo, ma con i peggioramenti più forti concentrati fra il secondo e il terzo trimestre. Nel complesso l’anno 2020 si chiude con un calo dell’export in valore del comparto grafico del 18,3% sul 2019: si osserva un forte calo tendenziale delle riviste (-25,2%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-25,9%); meno negativa invece la performance dei libri (-9,3%). Le importazioni in valore del settore grafico hanno una diminuzione nel quarto trimestre 2020 del 21,1% sul quarto trimestre 2019. L’anno 2020 si chiude all’insegna di una simile flessione dell’import in valore rispetto al 2019 (-22,7%): molto forte la riduzione dell’import delle riviste (-34,3%) e degli stampati pubblicitari e commerciali (-24,9%), significativa anche quella dei libri (-18,5%).

Settore cartotecnico trasformatore: recupero di fatturato nel quarto trimestre

Nel quarto trimestre 2020 il fatturato delle aziende cartotecniche trasformatrici, dopo i cali del 2o e 3o trimestre, ha una moderata crescita dell’1,3% rispetto al quarto trimestre 2019. Il trend complessivo del giro d’affari dell’intero 2020 si conferma però negativo (-3% sul 2019).

Considerando i comparti di maggiore interesse per l’imballaggio in carta, cartone e flessibile, si osserva che proprio i settori con le diminuzioni produttive più moderate siano quelli fondamentali ovvero alimentari-bevande (-2,5%) e farmaceutica (-5,4%). Sulla base delle indicazioni di Cosmetica Italia, ha accusato maggiormente gli effetti della pandemia Covid-19 il settore della cosmetica-profumeria, che perde nel 2020 il 12,8% del fatturato. La pandemia colpisce pesantemente anche altri settori utilizzatori di imballaggio, come sistema moda, mobili-arredo, elettrodomestici, prodotti in metallo, materiali per costruzioni. Sul fronte dei consumi, la pandemia ha determinato un’incertezza persistente nelle famiglie italiane, spingendole a risparmiare. Di contro, è stato notevole lo sviluppo dell’e-commerce, che ha favorito in generale il consumo di imballaggi da trasporto e in particolare quello in cartone ondulato.

La produzione cresce leggermente

Le rilevazioni sul 2020 evidenziano per il settore cartotecnico trasformatore una moderata crescita tendenziale della produzione dello 0,7% sul 2019. Aumenta dell’1,3% la produzione di imballaggio in carta, cartone e flessibile, a fronte di un calo significativo (-4,6%) della produzione cartotecnica. I produttori di imballaggi di cartone ondulato, rappresentati in ambito Assografici dal Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), segnalano una crescita complessiva tendenziale delle quantità prodotte intorno all’1,7%, per la tenuta del settore alimentare-bevande. Gli astucci e scatole pieghevoli, rappresentati dal Gifasp (Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli), contengono le perdite sulle quantità prodotte 2020 al -0,3% rispetto al 2019. La produzione di sacchi di carta, sulla base delle statistiche del Gipsac (Gruppo Italiano Produttori Sacchi Carta), ha nel 2020 una moderata diminuzione dell’1,7% rispetto al 2019. La produzione degli imballaggi flessibili, secondo il Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile), nel 2020 è in leggero aumento dell’1% circa rispetto al 2019, nonostante le forti difficoltà riscontrate nel canale Horeca (Hotel, ristoranti, caffè). Nel 2020 prosegue, secondo Gipea (Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive), il ciclo produttivo favorevole delle etichette autoadesive (+4%), su ritmi produttivi più alti dell’anno precedente. Modesto calo della produzione 2020 per gli articoli igienici e sanitari (-1,1%), mentre è maggiore la diminuzione della produzione delle carte trattate per uso industriale (-5,5%), collegata alle forti difficoltà produttive della manifattura. In diminuzione nel 2020 la produzione di tubi di cartone, stimata dal Gitac (Gruppo Italiano Tubi e Anime in Cartone) al -3% circa. Intenso arretramento produttivo 2020 per le buste da corrispondenza (-15,5% per l’Istat) e per gli articoli per scuola, ufficio e cartoleria. Flessione sui mercati esteri per la produzione di carte da parati, rappresentata dal Gruppo Assoparati, che cala intorno al 25% nel 2020 per l’Istat.

Il commercio estero si riduce sensibilmente

I dati dell’export in valore del settore cartotecnico trasformatore mostrano un calo più moderato nel quarto trimestre 2020 del 6,5% sul quarto trimestre 2019, rispetto a quello che aveva caratterizzato i due trimestri precedenti. Nel 2020 si assiste a una significativa riduzione delle esportazioni in valore dell’8% rispetto al 2019: diminuisce l’export in valore di scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone (-7,1%), mentre è stabile quello di articoli igienici e sanitari. In calo anche le esportazioni di etichette (-4%) e tubi di cartone (-8,1%); flessione a due cifre invece per l’export di carte da parati (-23,5%), prodotti cartotecnici per corrispondenza (-23,8%) e articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-37,6%). Analizzando le importazioni in valore, si evidenzia nel quarto trimestre 2020, in linea coi trimestri precedenti, una forte flessione a due cifre del 24% sul quarto trimestre 2019. L’anno 2020 si chiude con una caduta del 25,4% dell’import in valore del comparto sul 2019: flette l’import in valore di scatole, sacchi e imballaggi vari in carta e cartone (-39,6%). Appare più moderata la diminuzione delle importazioni di articoli igienici e sanitari (-1,9%). In calo a due cifre l’import 2020 di etichette (-10,9%), articoli per scuola, ufficio e cartoleria (-23,7%) e prodotti cartotecnici per corrispondenza (-49%). Cresce l’import 2020 solo nel caso dei tubi di cartone (+7%) e delle carte da parati (+3,1%).

Epson per la formazione con l’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio di Milano

Con la proclamazione dello studente vincitore, si è concluso il progetto “Epson: palestra creativa con i designer di domani” sviluppato da Epson in collaborazione con l’istituto salesiano Sant’Ambrogio – Opera Don Bosco di Milano. Lanciato alla fine del 2019, e giunto a conclusione nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia, il progetto ha portato l’ambiente di lavoro reale tra i banchi di scuola, con l’obiettivo di sostenere la formazione dei designer di domani, supportarne la conoscenza delle nuove tecnologie e stimolarne la creatività. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Pietro Cosimo Cappellini, della classe V del Corso di Grafica, la classe pilota coinvolta nel progetto. Il progetto di Pietro Cosimo Cappellini, denominato “Future”, si ispira alla “Leggerezza” perché, spiega l’autore, “per aiutare la terra a sostenerci dobbiamo diventare più sostenibili”.

I trenta studenti della classe V del Corso di Grafica dell’Istituto Salesiano Sant’Ambrogio – Opera Don Bosco, guidati dal docente di Progettazione Multimediale Daniele Mastrapasqua, hanno lavorato come veri e propri grafici di un’agenzia creativa, realizzando la grafica di prodotti promozionali ispirata al tema del progetto: Epson e la sostenibilità. Sono stati aiutati nella loro attività da professionisti del settore come Fabio Paracchini, chief strategy&innovation officer di The Embassy, coadiuvato da Silvia Confalonieri della stessa agenzia, e Gerardo Pezzotta, di Shadow/Sublitec, esperto di sublimazione 3D.

Gli studenti si sono sfidati a colpi di creatività e i tre finalisti hanno avuto a loro disposizione una stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F500 per dare vita al proprio lavoro. Il tema chiave è stato la sostenibilità, da sempre perno della vision di Epson, che ha ispirato sia le grafiche sia il concept degli oggetti promozionali che sono stati infine realizzati. I tre studenti finalisti, Agnese Bignotti, Pietro Cosimo Cappellini e Andrea Spinelli, hanno declinato il tema nelle categorie dell’innovazione, della tecnologia e dell’ambiente, personalizzandolo con elementi di connessione con il Giappone, sede della casa madre di Epson, e hanno stampato le loro grafiche con Epson SureColor SC-F500. Le stampe sono quindi state sublimate sui singoli oggetti con la collaborazione di Shadow, società specializzata in sublimazione 3D.

Il progetto vincitore, realizzato da Pietro Cosimo Cappellini, ha saputo creare un mondo iconografico delicato e lieve, dalla texture leggera, espressa da un segno sottile e da forme morbide e ondeggianti.

La giuria che ha decretato il vincitore era composta da  don Damiano Galbusera, preside dell’Istituto Tecnico Tecnologico grafica e Comunicazione “Don Bosco”, dell’Istituto Salesiano S. Ambrogio di Milano, Andrea Marconi, past-teacher di Progettazione Multimediale dell’Istituto “Don Bosco”, Fabio Paracchini, chief strategy&innovation officer di The Embassy, Valentina Carnevali, CMO di Stratego Group, Renato Sangalli, sales manager Pro-Graphics Epson Italia, insieme ai responsabili dei corsi, Dario Panciera e Daniele Mastropasqua.

Il progetto dello studente vincitore è stato valutato come una realizzazione di grande maturità, con un’identità compiuta e i cui elementi sono stati sviluppati e interpretati con grande coerenza ed equilibrio. “Epson, insieme agli altri professionisti che ci hanno supportato – commenta Dario Panciera, responsabile dei corsi – ha messo a disposizione con grande generosità non solo la propria professionalità, ma anche e soprattutto il tempo, oggi sempre più prezioso, e la volontà di lavorare insieme, trasmettendo così ai ragazzi il senso e il valore di ciò che studiano ogni giorno. In questo momento di pandemia, così complicato e caratterizzato dalla distanza, per loro è stato fondamentale poter condividere esperienze e tempo insieme. A noi docenti questa esperienza ha permesso di sperimentare un nuovo modo di insegnare, caratterizzato dall’apprendimento con gli studenti e non da una classica trasmissione di conoscenze unidirezionale”.

“Sono felice di aver promosso questa iniziativa e di aver lavorato con i ragazzi – commenta Renato Sangalli, sales manager Pro-Graphics di Epson – Tutti i progetti finalisti dimostrano una buona maturità e sono stato piacevolmente sorpreso dalla concretezza degli studenti, che non solo hanno lavorato con impegno ed entusiasmo, ma hanno anche saputo misurarsi con quello che li aspetta nel futuro: il rapporto con il cliente. Ritengo che sia stato molto importante avviare un dialogo con il  mondo del lavoro e, nello stesso tempo, dare vita a un percorso di confronto con la scuola sul tema della sostenibilità”.

La carta tra i settori “faro” nella transizione ecologica

Assocarta: il Consiglio Direttivo accoglie positivamente il PNRR che considera la filiera della carta tra i settori “faro” nella transizione ecologica, ma occorre dare attuazione alle misure ordinarie attese da tempo. Il settore chiude il 2020 in negativo, 2021 si apre con qualche segnale di recupero.
Al tempo stesso, il Consiglio ha evidenziato l’importanza di ridurre drasticamente il tasso di rifiuti prodotti dall’industria cartaria conferiti in discarica grazie al potenziamento dell’impiantistica e quindi a una maggiore capacità di utilizzare gli scarti, ad esempio per produrre bio-metano, attraverso tecnologie già disponibili e in grado di accompagnare la transizione energetica.
“Per far funzionare il PNRR occorre però agire anche sull’ordinario”: occorre regolamentare i certificati bianchi dandogli un valore adeguato per favorire investimenti sempre più sostenibili nell’industria, bisogna poi dare attuazione alla norma per la riduzione degli oneri parafiscali sul gas che attendiamo da più di tre anni (misura indispensabile per assicurare la transizione energetica del settore) e, infine, rimuovere un’anomalia tutta italiana, sbloccando finalmente le compensazioni in materia CO2” afferma il presidente Lorenzo Poli a margine del Consiglio “Necessario un ripensamento del sistema ETS che non supporta le imprese coinvolte nel meccanismo della decarbonizzazione e sottrae loro risorse proprio nel momento in cui sarebbero necessari maggiori investimenti, a vantaggio di utili finanziari. Con le quote ETS andrebbe costituito un fondo per gli investimenti verdi nelle imprese soggette al meccanismo”.
Il 2020 si chiude in negativo con un calo della produzione del 4,1% per corrisponde al -12,5% del fatturato. Ciononostante l’industria cartaria italiana sale al 3° posto nella classifica europea dei paesi produttori dopo Germania e Svezia, prima della Finlandia. Intanto, i primi due mesi segnano un + 2,6% nella produzione, ma con un fatturato che cresce solo dello 0,8%. Si tratta di dati medi, in cui l’imballaggio e le carte igienico sanitarie contribuiscono in maniera positiva rispetto ad altri comparti. Prosegue la fase di apprezzamento delle materie prime sia di quelle vergini sia di quelle secondarie. Continua l’incremento del consumo della carta da riciclare (+ 2,9%, 2020 sul 2019), anche nei primi due mesi del 2021 (+12,3%) grazie ai nuovi investimenti industriali. Intanto, diminuiscono le esportazioni di carta da riciclare.

GIDA sceglie Heidelberg Versafire per la stampa del lusso

GIDA, il cui nome nasce dall’acronimo delle famiglie Giannetti e D’Ambrosio, è un’azienda storica di Milano che oggi è guidata dalla nuova generazione, i fratelli Riccardo e Dino Giannetti.

Punto di forza di GIDA è la capacità di offrire ai suoi clienti, importanti brand nel settore della moda e del lusso, un servizio e una qualità elevati per un prodotto finale su misura.

“Aggiungiamo alla stampa digitale lavorazioni particolari, spesso eseguite manualmente, per un prodotto esclusivo e perfetto”, sottolineano i fratelli Giannetti.

In quest’ottica la flessibilità della macchina digitale Versafire unita al flusso di lavoro Prinect di Heidelberg rende la produzione molto veloce senza perdere in qualità su una varietà molto ampia di supporti stampabili: buste, martellati, metallici, magnetici, sintetici, copiativi, idrorepellenti.

“La scelta di GIDA testimonia che la macchina da stampa digitale Versafire EP da oltre 3.700 A3/ora con una grammatura fino a 470g/m2 è la scelta ideale per lavori qualitativi dove le copie sono identiche dalla prima all’ultima grazie ai sensori in linea che governano il controllo e la consistenza del colore”, commenta Alessandro Seghezzi di Heidelberg Italia.

GIDA con questo nuovo investimento è pronta per la ripartenza, per essere in grado di offrire a tutte quelle aziende che cercano uno stampato di qualità e personalizzato un servizio esclusivo ai più alti standard produttivi.

 

Lutto in Heidelberg Italia, addio all’ AD Alberto Mazzoleni

Lutto nel mondo della stampa e in Heidelberg Italia. Si è spento Alberto Mazzoleni, AD di Heidelberg Italia.

Entrato in Macchingraf nel 1999, Alberto ha ricoperto il ruolo di direttore service sino al 2011 quando, succedendo a Sergio Franzi, ha assunto la posizione di amministratore delegato.

Nel corso degli ultimi anni ha gestito il passaggio da Staples a Cobe capital e l’integrazione di Macchingraf all’interno di Heidelberger Druckmaschinen AG.

La scomparsa dopo una lunga malattia lascia un grande vuoto nella famiglia Heidelberg e nel mercato grafico.

La redazione di Italia Grafica si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi di Heidelberg Italia.

La serie Ricoh Pro C7200sx premiata da BLI PRO

Grazie all’uniformità dei risultati garantiti, la serie a colori a foglio singolo di Ricoh ha ottenuto il riconoscimento “Mid-Volume CMYK+ BLI PRO Award” da parte di Keypoint Intelligence.  Il premio per Pro C7200sx è stato conferito a Ricoh a seguito di test eseguiti dalla società indipendente Keypoint Intelligence che valuta le soluzioni hardware e software per il document imaging.

David Sweetnam, director of EMEA/Asia Research & Lab Services, Keypoint Intelligence, spiega: “Siamo rimasti molto colpiti dalle performance dimostrate durante i test condotti per attribuire il premio: a seguito di una serie di sei workflow da 1,5 ore ciascuno, durante i quali sono stati registrati dal sistema oltre 37.000 click, il dispositivo non ha mai manifestato variazioni di colore superiori a 3.8 DeltaE00 misurati sulla media wedge Fogra 39. Inoltre, non sono stati riscontrati problemi relativi all’allineamento fronte retro (0.4 mm)”.

“Ricoh Pro C7210sx/x è davvero molto produttiva”, aggiunge Martin Soane, European Lab manager, Keypoint Intelligence. “Grazie alla quinta stazione colore, gli stampatori possono andare oltre il tradizionale CMYK per proporre applicazioni innovative e basate su colori speciali, come quelli fluorescenti, il bianco, il clear e l’invisible red”.

Il riconoscimento fa seguito a quello ricevuto dalla gamma grande formato roll-to-roll Ricoh Pro L5160 che nel 2020 è stata premiata con un BLI PIck Award in quanto “Outstanding” nella categoria “High Production CMYK Eco-Solvent/Latex 54”/64” Printer”.

Eef de Ridder, vice president, Ricoh Graphic Communications, Ricoh Europe, commenta: “È un grande onore ricevere di nuovo un riconoscimento così prestigioso, conferito a seguito di test davvero rigorosi. Il premio riconferma il nostro impegno verso la ricerca e lo sviluppo che ha reso possibile il lancio sul mercato di una soluzione dotata di registro meccanico e gestione del colore in grado di assicurare affidabilità durante tutto il processo produttivo”.

Da DS Smith una nuova soluzione per valutare la circolarità degli imballaggi

DS Smith ha annunciato un altro passo in avanti nel suo impegno verso un’economia più circolare e ha lanciato la Circular Design Metrics, una soluzione che permette ai clienti di valutare la circolarità dei loro imballaggi.

L’iniziativa, pioniera nel settore, fornisce una visione unica di come le scelte di imballaggio delle aziende possono ridurre il loro impatto sull’ambiente. Attraverso un processo di design collaborativo, i clienti saranno in grado di confrontare le prestazioni ambientali di diverse soluzioni per creare imballaggi più circolari.

Paolo Marini, managing director di DS Smith Packaging Italia, ha commentato: “Non è mai stato così importante per le aziende gestire il loro impatto sull’ambiente. Vogliamo mostrare ai marchi la bellezza dell’economia circolare e permettere loro di capire in maniera esplicita cosa comportano diverse scelte di imballaggio. La Circular Design Metrics rappresenta un importante cambio di rotta in questo senso. Siamo entusiasti di poter mettere a disposizione delle aziende grandi e piccole la nostra esperienza per poter diventare “circular ready”.

Il Circular Design Metrics è uno strumento innovativo che permette di vedere e confrontare le prestazioni di un imballaggio attraverso una serie di indicatori, come la riciclabilità, la presenza di materia rinnovabile e l’ottimizzazione della catena di fornitura. La soluzione prevede otto diversi indicatori che forniscono una chiara indicazione delle prestazioni della circolarità e aiutano a identificare le aree con potenziale di miglioramento. Lo strumento è il primo del suo genere per i marchi che vogliono guidare le prestazioni di sostenibilità attraverso il loro packaging.

DS Smith ha lanciato i Principi di Design Circolare per il packaging in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation nel 2020. I principi sono stati sviluppati per aiutare le aziende a progettare imballaggi per un corretto smaltimento dei rifiuti, favorendo il riciclo dei materiali e rigenerando i sistemi naturali. Ora l’azienda ha formato i suoi 700 designer di imballaggi per applicare questi principi nella progettazione degli imballaggi. Con l’aggiunta della nuova Circular Design Metrics sarà possibile valutare l’impatto di ogni decisione di design e aiutare i clienti a creare le soluzioni di packaging più circolari. DS Smith integrerà le nuove metriche nel processo di progettazione degli imballaggi con i clienti nei prossimi mesi.

Joe Iles, Circular Design Lead della Fondazione Ellen MacArthur, ha commentato: “La fase di progettazione ha un’enorme influenza sul modo in cui i beni, compresi gli imballaggi, sono prodotti, utilizzati e smaltiti a fine vita. Il Circular Design Metrics di DS Smith è una pietra miliare per aiutare a guidare il cambiamento verso un’economia circolare. Come partner strategico, DS Smith ha la capacità di far accadere il cambiamento più velocemente mobilitando la sua grande comunità e influenzando le decisioni dei suoi clienti, molti dei quali sono marchi globali. E per di più, l’azienda ispirerà anche molte altre imprese e designer in tutto il mondo”.

L’annuncio di oggi si basa sul continuo impegno dell’azienda a mettere la sostenibilità al primo posto, continuando a sviluppare soluzioni di imballaggio innovative che garantiscono il 100% di riciclabilità o riutilizzo, offrendo un’alternativa alla plastica convenzionale.