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Il Gruppo Inkmaker diventa IM Group

Il lancio ufficiale è stato il 22 aprile e — pianificato da circa due anni — è stato filmato presso la sede storica di Inkmaker a San Gillio (TO) ora anche sede centrale di IM Group.

Il video dell’evento si può rivedere qui:

Il Gruppo si è evoluto su diversi fronti: internamente per quanto riguarda i processi aziendali, il software, le tecnologie utilizzate e il loro impiego nei confronti delle squadre di lavoro impiegate nelle molteplici sedi sparse nel mondo.

Più significativa è stata l’evoluzione verso l’esterno. Dal 2019 con l’acquisizione di diverse aziende e la combinazione di esperienza, informazioni, tecnologia e hardware, la strategia di Inkmaker è stata quella di consolidare i vari brand sotto un singolo marchio, inizialmente conosciuto come Inkmaker Group.

Dal 22 aprile il gruppo è stato rinominato IM Group, con una sua identità ben definita, al fine di imporsi con successo nel mercato globale come un total-solutions provider, un fornitore di soluzioni complete.

“La decisione di passare da Inkmaker Group a IM Group deriva dalla visione del Gruppo: Evolvere le nostre tecnologie per espandersi all’interno dei nostri settori e adattare i vantaggi dei nostri prodotti a nuovi mercati. Dall’ottobre 2019, Inkmaker ha investito pesantemente con le acquisizioni di Rexson e ValeTech nel Regno Unito, di Tecnopails in Italia e, più recentemente, di Swesa in Germania. La strategia trainante alla base di queste acquisizioni è stata quella di creare una filiera di forniture completa e affidabile, al servizio principalmente, ma non solo, dell’industria degli inchiostri, delle vernici e dei rivestimenti e per sostenere quindi le nostre attività principali. Questo ha significato ricollocare i nostri marchi in specialità differenti, rimanendo comunque una forza solida ed omogenea, da cui la necessità di rinominare il marchio esistente Inkmaker Group, al fine di poter avere un’identità propria, come marchio autonomo della holding – questa è in sostanza l’evoluzione del Gruppo, che è essenzialmente quella di Inkmaker. Grazie alle acquisizioni, Inkmaker è cresciuta del 25% a livello globale. Tenendo conto delle sfide attuali causate dalla pandemia, stiamo ancora procedendo secondo i piani, in linea con la nostra visione. Adesso, con il marchio IM Group alla guida di tutti gli altri, prevediamo una crescita esponenziale di tutti i nostri marchi” ha spiegato Christophe Rizzo, Ceo Emea/Americas, IM Group.

“Il nome IM, ha per noi un significato storico. La I e la M sono acronimi che derivano dal nome Inkmaker” — l’azienda fondatrice del gruppo, e per noi ciò significa ricordare coloro che, nel 1987, fondarono l’Inkmaker, Carlo Musso, Luciano Longobardi e — in particolare per me — mio padre, Giuliano Cigna. Lui sarebbe stato molto orgoglioso di questo momento” dice Valentina Cigna, direttore globale Risorse Umane e presidente di IM Group.

IM Group si sta sviluppando su tutti i fronti e in tutte le nostre sedi a livello globale. “Abbiamo ampliato la nostra sede in Malesia, per ospitare il nostro marchio Teko, specializzato in tinting&engineering assieme a Inkmaker. Stiamo aprendo un nuovo ufficio in Tailandia. Stiamo guadagnando quote di mercato nelle Filippine. Naturalmente importantissima è la Cina; è sufficiente menzionare che grazie al nostro nuovo, più grande stabilimento, abbiamo raddoppiato la capacità produttiva delle macchine standard, passando da una media di 5 o 6 unità a 10 unità su base mensile. La cosa più importante per noi, il vero valore aggiunto, è la capacità di offrire e produrre soluzioni più complesse, dove il nucleo di Ricerca e Sviluppo di IM Group sta investendo molte risorse. I progetti di “Fabbrica Intelligente” e “Industria 4.0” stanno dando impulso alla nostra crescita e quando si costruiscono linee di produzione complete per l’industria degli inchiostri e delle vernici è importante avere spazio sufficiente per lavorare in totale sicurezza”. Roberto Guerra, Ceo Asia Pacific, IM Group.

Assieme allo sviluppo tecnologico, un ambiente di lavoro sicuro è sicuramente una delle priorità nell’agenda di IM Group, ma il Gruppo sta anche rivalutando l’impatto ambientale dei suoi prodotti.

“È esattamente questo il motivo per cui abbiamo scelto di effettuare il lancio ufficiale del Gruppo proprio in occasione del World Earth day. È nostra intenzione esplicitare in maniera inequivocabile il nostro impegno verso la società, con l’adozione di pratiche sostenibili per l’ambiente. Per mettere tutto ciò in movimento, IM Group, in partnership con Deloitte, sta disegnando una roadmap per ridurre il nostro impatto ambientale, le risorse utilizzate e i rifiuti prodotti al fine di poter fare la nostra parte nel ridurre l’inquinamento e allineare i nostri principi etici a quelli del Global Compact delle Nazioni Unite” continua Cigna.

Il Gruppo ha anche un’altra notizia molto importante da annunciare in concomitanza con il lancio: la creazione della IM Group Foundation, che sarà pronta entro la fine dell’anno. La fondazione verrà seguita personalmente dal “Goodwill Ambassador” di IM Group, Alice Guerra, che avrà il ruolo di presidente della fondazione. La fondazione avrà principalmente 2 scopi:

  1. Portare attività a sfondo sociale nelle comunità locali dove IM Group opera – e –
  2. Offrire opportunità di carriera e di crescita personale ai giovani delle comunità locali.

Precisa Valentina Cigna, global director of HR&president di IM Group: “A livello personale, siamo sempre stati molto attivi in questi campi, specialmente nel Sud-Est Asiatico, lavorando a stretto contatto con i bambini bisognosi di assistenza, attraverso workshop e attività varie. Adesso avremo la possibilità di veder crescere queste esperienze e di portarle all’interno di IM Group”.

“A Shanghai avevamo già iniziato i piani di espansione di IM Group. Nell’aprile 2020 avevamo fatto notizia quando abbiamo allargato la nostra fabbrica raddoppiando l’area di produzione. Questo quando il paese era nel pieno della pandemia da Covid-19, ma l’abbiamo fatto per poter fare fronte alle richieste dei nostri prodotti. Questa operazione si è rivelata estremamente utile per noi; un’area più grande ci dà la possibilità di produrre più macchine, delle quali oggi possiamo offrirne una grande varietà. Infatti, siamo già oggi in grado di offrire ai nostri clienti l’intero portafoglio delle nostre marche. Per quanto ci riguarda il nuovo IM Group avrà sicuramente un impatto molto positivo in Cina, Creerà una piattaforma per promuovere tutti i nostri marchi, sia individualmente che assieme, come fornitore di soluzioni complete” illustra Lau Kar Seng general manager, inkmaker Shanghai and Board Member of IM Group.

“Essere un fornitore di soluzioni è la nostra missione ed è la ragione principale per cui abbiamo acquisito i marchi del Gruppo. La nostra strategia era di creare delle aree di eccellenza dedicando a ognuna delle marche aree di specializzazione che possano poi convergere assieme, come il nostro logo, per creare una forza unica. Ogni marchio può ancora lavorare individualmente, per assistere i suoi clienti affezionati all’interno dei suoi mercati e quando necessario condividere le esperienze, offrendo soluzioni complete ad esempio in occasione di progetti di ingegnerizzazione di impianti chiavi in mano. Questo ci garantisce una grande ottimizzazione delle risorse e grande flessibilità nel gestire progetti di qualsiasi dimensione. Questa era una delle ragioni principali dietro alla creazione di IM Group come marchio generale”. 

Per esempio; Rexson e Vale-Tech hanno entrambi una loro tecnologia unica, e ora che siamo parte della stessa squadra, stiamo consolidando la forza di ciascun marchio combinando le nostre risorse, tecnologie e software, per offrire il meglio dello stato dell’arte” conferma Gianluca Incerti, global commercial director, IM Group.

Con la ristrutturazione dei singoli marchi, Inkmaker si dedicherà principalmente al dosaggio di inchiostri e allo sviluppo del software; Rexson si dedicherà principalmente alle vernici e agli inchiostri liquidi, Vale-Tech alla tecnologia narrow-web ed agli inchiostri offset, sia UV che convenzionali; Swesa punterà al settore alimentare, farmaceutico, al packaging con cartone corrugato, alla cosmetica e ad altro; Teko rimarrà nel settore del POS e dell’R&D training; Tecnopails produrrà invece riempitrici.

“Visto dall’esterno, crediamo che questa decisione farà chiarezza, dal punto di vista dei nostri clienti, per differenziare i nostri marchi e le loro attività principali. Internamente, potremo convogliare le nostre energie sull’R&D e sviluppare sempre di più le varie aree di riferimento di ogni marchio” ha poi aggiunto Incerti.

La divisione dei settori di mercato per ogni marchio era uno dei motivi principali dietro alla creazione di IM Group e offrirà un importante vantaggio per differenziare il Gruppo nel mercato globale.

Un altro vantaggio, che ha giocato un ruolo da protagonista sin dalle prime acquisizioni, e il leggendario software Inkmaker.

“Un investimento sostanziale è stato fatto nelle divisioni software&automazione, al fine di assicurare non soltanto una perfetta transizione delle nuove marche all’interno del Gruppo, ma anche per aumentare le nostre conoscenze tecniche. Il software Inkmaker è l’essenza dei nostri sistemi e incorporarlo nelle macchine delle marche recentemente acquisite, significa elevare la produttività e le performance di queste marche a livelli molto superiori, anche a livello di efficienza energetica. Il software Inkmaker – ora conosciuto come IM Group “IMAESTRO” – è stato progettato interamente in house dalla nostra squadra di softwaristi e ci ha sempre consentito di posizionarci come i leader di settore tra i nostri concorrenti; per questa ragione gioca oggi un ruolo fondamentale all’interno della strategia globale di IM Group. Abbiamo già ampliato la nostra offerta, con la creazione di un altro software chiamato Imprimo, recentemente lanciato sul mercato assieme al sistema di trasferimento inchiostri chiamato Inktrasyst. Altri tre software sono in fase di sviluppo e verranno presentati entro l’anno prossimo” dichiara Francesco Nesti, global director of software&automation, IM Group.

Dal punto di vista del servizio al cliente, all’inizio del mese la squadra software&automazione ha lanciato un nuovo programma di istruzione dedicato alla clientela chiamato “ASIST” – Advanced Software Intelligence Systems Training – che combina automazione IoT e intelligenza artificiale con le competenze degli esperti IM GROUP, al fine di migliorare ulteriormente il livello di istruzione offerto con i sistemi.

Il programma consiste in quattro certificazioni, chiamate CMYK, e copre molti nuovi aspetti e funzionalità a partire dalle basi dei sistemi del Gruppo a un approfondimento di come funziona il software e offre la possibilità di apprendere tecniche che portano a una maggiore efficienza, riduzione dei costi d una più rapida risposta alle richieste del mercato.

“La nostra strategia globale è di offrire ai nostri clienti in tutto il mondo un’ingegneristica di processo completa. Le nostre acquisizioni sono parte di un piano strategico ben preciso, volto a quell’obiettivo, e consiste nel riorganizzare ed allargare la nostra offerta di prodotti e servizi per assicurare al Gruppo una crescita sostenibile per i prossimi 10 – 15 anni. Assieme alla mia squadra di tecnici, abbiamo analizzato tutte le molteplici soluzioni offerte dai nostri marchi, le loro capacità, performance, e la loro posizione nel mercato. Al fine di raggiungere un’ottimizzazione ideale ed una più efficiente customizzazione, diverse macchine sono state eliminate, mentre altre sono state ridisegnate al fine di poter raggiungere standard più alti sia sotto il profilo dell’affidabilità che delle prestazioni e di poter offrire più soluzioni possibili ai nostri clienti. Un esempio è l’integrazione e l’aggiornamento di tutti i prodotti Rexson e Vale-Tech con la creazione di versioni nuove e migliorate. Altri aggiornamenti sono previsti durante tutto l’arco dell’anno. L’aspetto sicuramente più importante di questa reingegnerizzazione e integrazione è la sinergia con il nostro software IMAESTRO, che, come spiegato da Francesco, porterà grandi benefici a tutti i nostri clienti” chiosa Enrico Mattiazzi, global director of Engineering, Production and Supply Chain, IM Group.

Il nuovo logo è composto da un simbolo, un logotipo e un motto.

Il Simbolo”: È un volto composto da una serie di triangoli (ispirati dal logo Inkmaker) di colore blu, colore che ispira fiducia, sicurezza e comunemente associato all’alta tecnologia. I triangoli convergono, come i molti marchi e le competenze del Gruppo, formando un insieme forte — con una precisa “identità umana” — che intende rappresentare leadership nella progettazione tecnologica ma con un “tocco umano”.

“Il volto è impreziosito da una corona, che rappresenta la determinazione del Gruppo di mantenere la sua posizione di leader nei settori industriali dove opera”.

Il Logotipo”: Il simbolo è affiancato dalle parole “IM GROUP”, con un font personalizzato per comunicare i vari settori di attività del Gruppo: vernici e rivestimenti, inchiostri, prodotti chimici, adesivi e molto altro.

“Il Motto”: Sotto al logo, in colore grigio acciaio, il motto del Gruppo e la sua collocazione; “The Colour of Trust”, espressione dei suoi valori fondamentali: Sincerità (Truthful), Responsabilità (Responsible), Comprensione (Understanding), Sicurezza (Safe) e Su Misura (Tailormade) per posizionare saldamente il Gruppo come leader di fiducia (T R U S T)” — Silvio Cimenti, Global Director of Branding, Marketing and Communications, IM Group.

 

Stampa a sublimazione con Durst P5 TEX iSUB

Stampa a sublimazione: Durst lancia P5 TEX iSUB, dove l’abbreviazione iSUB sta per “Inline Sublimation”.

Il mercato del soft signage sta registrando elevati tassi di crescita in tutte le aree di applicazione – dalla comunicazione visiva alla personalizzazione dell’abbigliamento in tessuto. Secondo una previsione di Keypoint Intelligence, si stima che nel periodo dal 2017 al 2023 il volume delle vendite aumenterà di oltre il 60%. Tradotto in cifre, il mercato crescerà globalmente da circa 19,2 miliardi di dollari nel 2019 a 31,4 miliardi di dollari nel 2023.

Questa costante crescita è determinata da una serie di tendenze che stanno favorendo il mercato del soft signage. Tra queste il rispetto ambientale attraverso l’uso di inchiostri a base acqua e inodore. Altri vantaggi derivano dall’efficienza dei costi di logistica e dal basso consumo di inchiostro, così come dalla rapida implementazione del progetto e dalla possibilità di realizzare una vasta gamma di applicazioni. “Durst è attiva nel mercato del soft signage dal 2010. In questi anni siamo stati in grado di immettere sul mercato oltre 250 sistemi della serie Rhotex installati in tutto il mondo”, sottolinea Christian Harder, vicepresidente delle vendite di Durst Group.

Fissaggio in linea integrato

In linea con le tendenze del soft signage, Durst ha sviluppato la nuova P5 TEX iSUB, che si basa sulla piattaforma di successo P5, con una larghezza di stampa massima di 3,3 metri. Il cuore di Durst P5 TEX iSUB è la sublimazione in linea integrata per la stampa diretta su tessuti in poliestere. “I vantaggi di questo processo in un’unica fase sono evidenti”, spiega Andrea Riccardi, Head of Product Management di Durst Group. “Questo sistema non richiede ulteriori investimenti per l’aggiunta di una calandra. Durst P5 TEX iSUB è gestito da un solo operatore e la maggiore produttività aumenta anche la capacità dei nostri clienti di consegnare in tempi ridotti”. P5 TEX iSUB non si limita, dunque, solo alla stampa diretta, ma può stampare anche su carta transfer. La combinazione di entrambi i processi in un unico sistema offre agli utenti un’inedita flessibilità.

Innovazione iSUB – fusione senza contatto

L’inchiostro sublimatico Sublifix sviluppato da Durst offre colori vividi, anche su supporti difficili come il blackback o il backlit per cassonetti luminosi o bandiere. La caratteristica assolutamente unica di P5 Text iSUB è la tecnologia senza contatto iSUB che assicura un’eccellente qualità dei colori e un’estrema nitidezza dei dettagli nelle immagini e nei testi. Inoltre, la sfocatura e lo sbiancamento dei colori sono praticamente inesistenti.

Con P5 TEX iSUB è possibile realizzare una vasta gamma di applicazioni. Un esempio sono i tessuti decorativi con colori intensi e brillanti e la riproduzione esatta dei minimi dettagli. Un altro esempio sono le bandiere, che mostrano una stampa ottimale anche senza calandratura esterna. Le applicazioni blackback e le insegne luminose colorate completano lo spettro pur mantenendo la sensazione di morbidezza al tatto. In tutte queste applicazioni, il RIP Durst gioca un ruolo centrale, assicurando una riproduzione fedele dei colori su tutti i supporti.

La velocità massima di stampa è di 383 m2/ora quando il formato di stampa di 330 cm è utilizzato completamente. L’opzione Multiroll, che consente il caricamento contemporaneo di due bobine, rende il cambio di materiale estremamente facile. Inoltre, l’opzione Dualroll permette di stampare contemporaneamente su due bobine con una larghezza max di 1,6 metri. Un’altra caratteristica eccezionale di Durst P5 TEX è l’unità di finitura integrata, che può essere utilizzata per cucire e impunturare i supporti.

Test in condizioni pratiche

Durst P5 TEX iSUB è attualmente in fase di field test presso il Gruppo italiano ABS, che vanta una partnership di lunga data con il Gruppo Durst utilizzando già da molti anni un sistema Rhotex 500 e una Rhotex 325. Con Durst P5 TEX iSUB, ABS Group beneficia di una maggiore flessibilità e di una significativa accelerazione del processo. “Durst P5 TEX iSUB dimostrerà anche la sua affidabilità nel funzionamento 24/7, assicurando allo stesso tempo un significativo aumento della qualità”, afferma con convinzione Andrea Riccardi. Il management del gruppo ABS dichiara soddisfazione anche per Durst Analytics, i cui dati vengono utilizzati per collegare P5 TEX iSUB al software ERP sviluppato internamente, ottimizzando così la pianificazione della produzione e i singoli processi.

“P5 TEX iSUB combina efficienza, qualità e produttività al massimo livello. Noi di Durst siamo convinti che la nostra soluzione darà una spinta significativa al mercato del soft signage”, assicura Christian Harder, vicepresidente delle vendite di Durst Group.

Colorcopy, filiera espressa per packaging in piccole tirature

Nell’ultimo anno si è registrato un significativo cambiamento nelle abitudini di consumo, trainate da una crescita esponenziale dell’e-commerce. Il mercato dell’imballaggio è letteralmente esploso e il packaging ha ampliato le sue funzioni: da strumento di comunicazione a mezzo per offrire una customer experience distintiva anche a chi acquista online. I brand, quindi, manifestano la necessità di rendere il packaging sempre più appealing e riconoscibile, sia sullo scaffale, sia sullo schermo di uno smartphone.

Colorcopy, solida realtà con un’esclusiva esperienza nel mondo della stampa digitale di piccolo e grande formato, presenta la nuova filiera espressa per packaging in piccole tirature. Il flusso produttivo viene gestito da due sistemi che lavorano in linea con la massima efficienza: il nuovo plotter da taglio Liyu Platinum Q-Offset abbinato alle stampanti digitali per arti grafiche Xerox Versant 280/4100.

Caratterizzato da un design ultra compatto, il nuovo plotter da taglio Liyu Q-Offset consente lavorazioni fino a 50X70 mm per uno spessore massimo di 6 mm su un ampio ventaglio di materiali che va dal cartone al forex, fino al pvc. Ideale per la prototipazione e la produzione di imballaggi di piccolo formato, ma anche di etichette, biglietti da visita, materiale magnetico e POP, questa innovativa tecnologia è dotata di mettifoglio automatico a ventosa, che facilita la gestione di qualsiasi materiale e di un sistema di aspirazione integrato per la perfetta stabilità durante il taglio. L’ampia gamma di strumenti in dotazione permette di eseguire operazioni come taglio, mezzo taglio e cordonatura in maniera rapida e precisa. Inoltre, è possibile caricare contemporaneamente più fogli velocizzando ulteriormente la produzione. Tra i plus di questa soluzione anche la telecamera HD per la lettura dei crocini, che garantisce massima precisione, e il sistema di scansione per QR Code, che agevola l’automatizzazione di processo richiamando i lavori già in memoria. Come tutti i sistemi Liyu, inoltre, anche Q-Offset è certificato per soddisfare gli standard dell’Industry 4.0. “I nostri tecnici hanno testato approfonditamente questo sistema, confermandone l’idoneità a lavorare in linea con le stampati digitali Xerox. Un combo che offre ai nostri clienti la possibilità di realizzare con efficienza packaging per campionature, limited edition o piccole/medie tirature orientate alla massima personalizzazione”, commenta il management Colorcopy.

Estremamente versatili e potenti, le stampanti Xerox Versant 280/4100 sono in grado di raggiungere velocità elevate fino a 100 pagine/minuto, garantendo continuità di stampa e qualità stabile su supporti normali e speciali con grammature da 52 a 350 g/m2. Il tutto con il valore aggiunto di finiture satinate come la stampa offset, sfumature incredibilmente nitide, mezzi toni di qualità superiore, colori speciali come oro, argento, ciano, magenta e giallo fluorescenti grazie al toner Xerox EA a bassa temperatura di fusione.

“Grazie alla nostra esperienza trentennale e all’ampio installato che ci mette quotidianamente in contatto diretto con il mercato, siamo in grado di anticipare i bisogni dei nostri clienti”, aggiunge il management di Colorcopy. “In qualità di rivenditore autorizzato Liyu abbiamo ulteriormente ampliato il nostro portfolio di brand commercializzati come Xerox, Roland e Brother, con nuove soluzioni all’avanguardia tecnologica contraddistinte da un ottimo rapporto prezzo/affidabilità/prestazioni”.

Speciale Efficienza nella stampa: download gratis!

Negli ultimi anni la stampa offset, rotocalco e flexo, sono state per così dire oscurate dalla tecnologia digitale che ha conquistato l’attenzione dei mass-media e delle aziende per
la forte carica innovativa e per quelle caratteristiche che la rendono unica. Ma nonostante questa situazione esse hanno continuato a ricoprire un ruolo fondamentale, riconfermandosi tecnologie vincenti e strategiche per moltissimi settori.

Ester Crisanti

Questo grazie alle attività di ricerca e sviluppo, messa in campo dai produttori di macchine e soluzioni per la stampa tradizionale, che sono sempre continuate segnando anno dopo anno importanti traguardi tecnologici e produttivi. E, aldilà delle specifiche differenze, è indubbio che alcune tendenze accomunano in modo più che evidente offset, flexo e rotocalco. Oggi tutte le macchine da stampa sono in grado di ricevere e restituire dati utili a migliorare la produzione, mettono a disposizione sofisticati sistemi di misurazione e controllo per monitorare la qualità dello stampato, abilitano la manutenzione a distanza consentendo di prevenire malfunzionamenti, riducono i tempi di avviamento, consentono di montare sulla linea di produzione telecamere che permettono di identificare non conformità rispetto al foglio di riferimento, utilizzano sistemi robotizzati per velocizzare e standardizzare molte fasi del processo. È importante sottolineare che accanto a questi elementi tecnici trova spazio anche il tema della sostenibilità che vede i produttori di tecnologia impegnati su più fronti. Ne sono testimonianza i software per la gestione dei consumi di inchiostro e il contenimento degli scarti di produzione, come pure i nuovi criteri nella costruzione delle macchine impiegati allo scopo di ridurre l’impatto ambientale.

Le aziende sono impegnate a dare risposte concrete alle esigenze degli stampatori, con un occhio attento all’agguerrito “concorrente digitale” che si sta trasformando in un utile partner per realizzare flussi produttivi ibridi

Italia Grafica nelle pagine dello speciale ha dato la parola ai tecnici, ai fornitori di tecnologia, alle associazioni di categoria e agli stampatori allo scopo di fornire un quadro completo delle tendenze per i settori offset, rotocalco e flessografia con un occhio di riguardo al tema della digitalizzazione e all’efficientamento in produzione.

Dalle interviste, oltre ai progressi della tecnologia, è emerso un forte richiamo al ruolo del personale. Da tempo il ricambio generazionale in atto tra gli operatori del settore sta portando a una carenza di collaboratori di comprovata esperienza, mentre il numero di addetti a bordo macchina, negli ultimi anni si è via via ridotto. Ed è anche per questi fattori che oggi più che mai risulta importante poter contare sull’automazione del flusso produttivo che riduce la necessità di intervento umano e, di conseguenza, la possibilità di errore. Tutti però concordano: il ruolo dell’operatore resta elemento cardine per un processo di stampa corretto e di qualità. Certo, c’è bisogno di investimenti in formazione del personale e le possibilità ci sono forse, alle volte, manca solo la volontà da parte delle aziende di fare i passi giusti su questo fronte.

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FTA Europe Diamond Awards: i vincitori

Con una platea di circa 600 registrati provenienti da 41 diversi Paesi nel mondo, FTA Europe ha celebrato online i vincitori della terza edizione degli FTA Europe Diamond Awards.

Il tema della serata “I ruggenti anni 20” è stato il filo conduttore dell’evento che ha visto la storica presentatrice Anne De Baetzelier co-condurre con il vice presidente di FTA Europe Wim Buyle una premiazione organizzata in diretta streaming da Anversa con il collegamento live ai finalisti (5) di ogni categoria. Quasi 600 i partecipanti registrati all’evento online provenienti da 41 Paesi nel mondo. Chi si fosse perso l’evento potrà presto rivederlo sul sito di FTA Europe e delle Associazioni aderenti.

Il Best in Show, premio migliore in assoluto, è stato assegnato a DS Smith Packaging Savoie con il lavoro ‘¼ BOX Frucci’, candidato dall’Associazione flessografica francese ATF. Una menzione speciale anche alla società di prestampa Chemence Graphics. Da quest’anno infatti FTA Europe premia anche le aziende di prestampa dei primi classificati.

Oltre 180 i lavori esaminanti dalla giuria di FTA Europe tra i quali sono stati selezionati i cinque migliori di ogni categoria e tra questi ben 12 i finalisti italiani che hanno gareggiato con i migliori lavori candidati dagli altri Paesi Europei. Tre i diamanti assegnati a Eurolabel, Grafiche Pradella e Sacchettificio Nazionale G. Corazza e ottimi piazzamenti per le altre aziende italiane Cartotecnica Postumia, Carta Stampa, Fratelli Magro, Niederwieser, Sititalia e Toppazzini.

Grandissimi risultati se si considera che la gara mette in competizione i vincitori dei concorsi nazionali, quindi le eccellenze di ogni Paese aderente a FTA Europe. Ai prossimi Awards saranno quindi premiati i vincitori del BestInFlexo 2020 e 2021. Per partecipare al BIF 2021 si può scaricare il bando dal sito ATIF.

Il riuscito evento è stato realizzato anche grazie agli sponsor che hanno supportato la versione online del premio: il Diamond Sponsor Uteco, i Gold Sponsor Absolute, Bobst, Camis, I&C Gama, Koenig&Bauer, Lohmann, Miraclon, Sinapse, Vetaphone, and Windmoller & Holscher; e i Silver Sponsor Allstein GmbH, Comexi, DigitalFlexo, INCIFLEX, PCMC, Siegwerk, SOMA, Tesa e Z DUE.

“Connettere le aziende della flexo a livello europeo e promuovere l’industria flessografica sono la ragione dell’esistenza di FTA Europe”, afferma Sante Conselvan, presidente, “Grazie a tutti i finalisti, ai partecipanti e agli sponsor per avere aderito con grande entusiasmo a questa storica terza edizione dei Diamond Awards. E arrivederci alla prossima”.

 

I 60 anni di Arti Grafiche Boccia all’insegna dell’innovazione

Arti Grafiche Boccia, azienda fondata nel 1961 da Orazio Boccia e oggi guidata dal figlio Vincenzo, ex presidente di Confindustria e presidente della Luiss, compie 60 anni. E festeggia con il progetto “Dagli scarti all’arte” che avvicina l’arte al mondo della produzione e del lavoro.

L’artista Vincenzo Vavuso è stato coinvolto per trasformare gli scarti di carta resi dalle rotative in opere d’arte. L’obiettivo è conferire valore agli scarti di carta resi dalle rotative, trasformandoli in vere e proprie opere artistiche. Nasce così in azienda un laboratorio-museo sotto la direzione artistica dello stesso Vavuso.

«Come famiglia e come comunità di uomini e donne che credono fermamente nel valore del lavoro e nella centralità della manifattura» afferma Vincenzo Boccia «abbiamo voluto collegare il sessantesimo anniversario delle Arti Grafiche a progetti di avanguardia culturale che vadano oltre i cancelli della fabbrica. Andare oltre esprime un Dna aziendale che pone al centro le persone in una dimensione aperta, dinamica e inclusiva. Il viaggio che proponiamo – dalla tradizione all’innovazione attraverso l’arte – è il simbolo di una civiltà industriale sostenibile e proiettata verso il futuro». ‘Dagli scarti all’arte’ diventa così un motivo distintivo delle Arti Grafiche Boccia che promuoveranno negli spazi aziendali, dagli uffici allo stabilimento, un museo diffuso di opere d’arte frutto della creazione del laboratorio che sarà messo a disposizione di pittori e scultori. Tutto questo in un programma di eventi e iniziative che si svilupperà nell’intero anno come parte di un racconto innovativo e nel solco del ruolo dell’industria come avanguardia culturale del Paese. Il racconto di una piccola tipografia che cresce e si evolve nel corso degli anni, entrando e uscendo da vari segmenti di stampa in funzione dell’andamento del mercato, e che nel 2021 mette in campo un programma di investimenti finalizzato all’acquisto di nuovi impianti di stampa per allargare e consolidare la presenza nel segmento delle riviste, dei cataloghi per aziende e dei volantini per la GDO oltre che per la pubblicazione di libri. Un piano da cinque milioni di euro che permetterà all’azienda di prepararsi alla fase “post-pandemia” e di inserirsi in altri segmenti di mercato diversificando la propria offerta produttiva.

Heidelberg Plus permette il dialogo digitale con i clienti

Heidelberg sta procedendo a una sempre più spinta digitalizzazione delle sue relazioni con i clienti. L’azienda sta combinando gli elementi del suo ecosistema nel nuovo portale clienti “Heidelberg Plus” che include tutto, dalla presenza su Internet al sito Web e all’eShop a vari report sulle prestazioni, monitoraggio e applicazioni di servizio nel settore della produzione e accesso a video didattici o white paper che coprono aspetti tecnici e applicazioni. Gli sviluppi nelle aree della tecnologia cloud, IoT, big data e AI hanno creato nuove possibilità che l’azienda tedesca ora sfrutterà sistematicamente per offrire ai clienti ulteriore valore aggiunto. In futuro, i clienti potranno accedere all’intero mondo digitale di Heidelberg utilizzando un single sign-on.

«La digitalizzazione delle relazioni con i clienti, insieme a interessanti servizi a valore aggiunto, sono la chiave per stabilire rapporti commerciali collaborativi con i clienti nel nostro mondo digitale. Il nostro obiettivo è che l’ecosistema Heidelberg Plus semplifichi il modo in cui lavoriamo con i nostri clienti e offra loro più valore aggiunto», spiega Ludwig Allgoewer, responsabile vendite e marketing di Heidelberg.

Heidelberg sta quindi combinando le applicazioni esistenti con nuovi servizi per i clienti. In futuro, tutti gli utenti avranno bisogno di un unico punto di accesso per una panoramica completa di tutte le informazioni e degli strumenti, delle funzioni di rete e dell’intero portafoglio di servizi di Heidelberg. In questo modo sarà facile e veloce ottenere informazioni, acquistare articoli (eShop) e monitorare le operazioni. Oltre 1.600 tipografie utilizzano già Heidelberg Assistant (HDA) per accedere ai propri dati di produzione. Per ottenere i servizi pertinenti, devono essere registrati o aver acquistato servizi specifici (es. Responsabile della manutenzione) come cliente a contratto.

«Ciò che già impressiona gli utenti più di ogni altra cosa è la possibilità di utilizzare dispositivi mobili per monitorare il funzionamento della macchina, acquistare materiali di consumo o creare ticket di servizio. Gli utenti regolari di HDA vanno dalle grandi aziende con siti situati in dozzine di paesi diversi alle pmi con un solo sito», afferma Allgoewer, riassumendo i vantaggi per il cliente. «Gli elementi chiave dell’ecosistema come HDA e l’eShop si sono già sviluppati in modo molto incoraggiante. Unendo queste e altre applicazioni esistenti e integrandone anche di nuove, miglioreremo ulteriormente i vantaggi per i nostri clienti», conclude il manager.

L’azienda ha presentato al pubblico il nuovo ecosistema Heidelberg Plus alla fiera China Print che si è tenuta lo scorso maggio. In autunno, sarà poi presentato nei Print Media Center in Germania, Stati Uniti, Giappone e Brasile.

 

Indagine TwoSides sul ruolo della carta

L’industria della carta soffre immeritatamente di un problema di percezione ambientale: lo rivela l’ultimo rapporto di TwoSides “Paper’s Place in a Post-Pandemic World” che mira a comprendere le mutevoli percezioni dei consumatori nei confronti della stampa, della carta, degli imballaggi di carta e dei prodotti tissue. Questa visione unica dell’atteggiamento dei consumatori, nei confronti di uno dei materiali più antichi e universalmente utilizzati al mondo, sarà ripetuta ogni due anni per monitorare e riferire sull’evoluzione delle percezioni dei consumatori man mano che la consapevolezza ambientale si intensifica e i canali di comunicazione digitali alternativi diventano prevalenti.

I risultati dello studio del 2021 mostrano che, mentre la carta mantiene il suo posto come materiale di comunicazione e imballaggio vitale, rimangono idee sbagliate sull’impatto ambientale dell’industria della carta.

I consumatori non sanno che le foreste europee stanno crescendo.

Lo studio ha rilevato che solo il 6% dei consumatori italiani è consapevole che le foreste europee si stanno espandendo. Tale percentuale sale al 10% per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (Gen Z).

Mentre ben l’82% dei consumatori italiani che ritiene che le foreste europee si stiano riducendo. Nel 2011 invece i cittadini italiani che ritenevano in diminuzione la superficie forestale europea erano di meno, il 77%. Questo dato evidenza come la giusta e crescente preoccupazione per lo stato delle foreste in alcune aree del mondo non consenta al cittadino europeo di fare una chiara distinzione rispetto a dove, grazie anche al ruolo dell’industria, le foreste sono gestite in modo sostenibile.

Infatti, tra il 2005 e il 2020, le foreste europee sono cresciute di ben 58.390 km2, un’area più grande della Svizzera e equivalente a 1.500 campi da calcio di crescita forestale ogni giorno.

Gli alti tassi di riciclaggio per carta e imballaggi in carta non sono apprezzati.

Un altro malinteso comune sull’industria della carta è la quantità di carta riciclata. Il sondaggio ha rilevato che solo il 17% dei consumatori italiani ritiene che il tasso di riciclaggio della carta superi il 60%. Inoltre, il 29% ritiene che carta e imballaggi in carta siano uno spreco. In realtà, il tasso di riciclaggio della carta in Europa è attualmente del 72%, mentre gli imballaggi in carta sono ancora più alti dell’84%.

– Nel 2019 in Europa sono state raccolte e riciclate un totale di 57,5 milioni di tonnellate di carta.

– I giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 34 anni rilevano il più grande malinteso riguardo al riciclaggio, con solo il 10% che ritiene che il tasso di riciclaggio della carta superi il 60%.

– L’85% dei consumatori italiani pensa che dovrebbe essere utilizzata solo carta riciclata.

Comunicazione cartacea vs elettronica.

La crescita della comunicazione elettronica nello scorso anno ha subito una forte accelerazione con riunioni, eventi e attività quotidiane sempre più svolte online e i consumatori si affidano sempre più alle notizie online. Sebbene la comodità e la capacità delle persone di lavorare a casa siano senza dubbio fattori chiave in questo cambiamento, l’impatto ambientale delle comunicazioni digitali viene spesso trascurato.

I prodotti di carta e stampa sono tra i più bassi emettitori di gas a effetto serra con lo 0,8%, mentre l’industria ICT rappresenta il 2,5-3% delle emissioni globali di gas a effetto serra e si prevede che aumenterà al 14% entro il 20403. Nonostante ciò, il 73% dei consumatori intervistati in Italia, nella nostra relazione, ritengono che la comunicazione elettronica sia più rispettosa dell’ambiente rispetto alla comunicazione cartacea.

“Questo rapporto mostra che ci sono molti pregiudizi ambientali riguardo ai prodotti di stampa e carta”, afferma Jonathan Tame, amministratore delegato di TwoSides Europe. “Molti consumatori ritengono che le dimensioni delle foreste europee si stiano riducendo, sottovalutano enormemente il tasso di riciclaggio della carta e non comprendono la natura sostenibile dei prodotti di carta. Queste incomprensioni rendono il lavoro che facciamo con Two Sides e Love Paper ancora più vitale”.

GiPrint, il flusso di lavoro è affidato a Durst Workflow

GiPrint è visual communication: dallo studio della fattibilità alla realizzazione di soluzioni personalizzate. E per farlo utilizza tecnologie di ultima generazione, le più performanti ed ecologiche esistenti sul mercato. Nel reparto produttivo dell’azienda, infatti, sono schierati sistemi all’avanguardia, dalla progettazione alla finitura, dove la stampa digitale è targata esclusivamente Durst. “Realizziamo commesse chiavi in mano, puntando su soluzioni innovative, contraddistinte da forte personalità e qualità eccellente. Per noi i sistemi Durst sono le ‘Ferrari’ della stampa digitale: un ingrediente fondamentale della ricetta che abbiamo messo a punto per offrire ai nostri clienti solo il meglio”, afferma Denis Canton, amministratore delegato di GiPrint.
Punto di riferimento nel mercato della stampa di grafica pubblicitaria e segnaletica urbana, GiPrint realizza stampe digitali di grande e grandissimo formato su diversi tipi di superfici, tra cui materiali di comunicazione per il punto vendita come vetrofanie di grandi dimensioni, banner e calpestabili ad alto impatto comunicativo. Il tutto grazie a una capacità produttiva su cui GiPrint continua a investire per offrire standard qualitativi sempre più elevati, tempestività di esecuzione, precisione e cura del minimo dettaglio. Di recente installazione la roll-to-roll Rho 512R, aggiornamento tecnologico del modello precedente, effettuato da GiPrint per crescere in velocità e qualità. Al suo fianco la flatbed Durst Rho P10 200 e Rhotex 325 per il tessuto. Stampanti con prestazioni industriali, ulteriormente potenziate dall’utilizzo del software di produzione modulare Durst Workflow che gestisce e ottimizza non solo il flusso di lavoro delle stampanti, ma di tutti i sistemi presenti nel reparto produttivo, rendendolo più fluido e sicuro. “Durst Workflow ci conferisce l’efficienza che cercavamo riducendo gli interventi dell’operatore, velocizzando il flusso e, allo stesso tempo, offrendo la versatilità necessaria per realizzare progetti ad alto tasso di personalizzazione”, prosegue Canton. Un investimento in linea con la policy della casa madre GiPlanetGroup che adotta il modello dell’impresa estesa, attraverso la creazione di una supply chain totalmente integrata con l’ausilio di processi e tecnologie 4.0.
“Nell’ultimo anno alcuni dei nostri mercati di riferimento, come fiere ed eventi, hanno subito evidenti battute d’arresto, ma, anche grazie alla versatilità delle stampanti Durst, abbiamo messo a frutto la grande esperienza nel campo degli allestimenti fieristici trasferendola su altri settori”. Durante il primo lockdown, l’azienda si è attivata per la produzione di DPI, come separatori in plexiglass, visiere protettive e mascherine di comunità. Queste ultime, in particolare, realizzate aderendo al progetto open source promosso proprio da Durst. Inoltre, GiPrint ha curato i rivestimenti e la segnaletica degli oltre 95 container attrezzati con moduli ospedalieri allestiti e installati da GiPlanetGroup presso diverse strutture sanitarie durante le prime fasi dell’emergenza. Ora l’azienda guarda al futuro rivolgendosi a settori in crescita. In particolare il mondo dell’hotellerie per il quale GiPrint realizza, in sinergia con le altre società del Gruppo, progetti chiavi in mano che vanno dagli impianti elettrici alla carta da parati. Proprio per il wallpaper, che GiPrint stampa con il nuovo sistema Durst Rho 512R, è stata messa a punto la linea Baboon, carte da parati che definiscono una nuova interpretazione dello spazio, molto apprezzate in ambito di interior decoration. Oltre all’attività di service, dunque, l’azienda si propone al contract della ristorazione e dell’hospitality con soluzioni esclusive come, appunto, la carta da parati e i cassonetti fonoassorbenti, anch’essi personalizzati con Rho 512R.

È partnership tra Solimar Systems e Kyocera Document Solutions Europe

Kyocera Document Solutions Europe e Solimar Systems, realtà specializzata nelle soluzioni di workflow per la stampa, collaborano per supportare i fornitori di servizi di stampa transazionale e variabile, aiutandoli ad aumentare la loro efficienza a la produttività di stampa, gestendo volumi di stampa differenti senza interruzioni.

«Solimar Systems è un protagonista del mercato grazie a un ampio portafoglio e soluzioni flessibili che si adattano alle esigenze specifiche dei nostri clienti», dichiara Marcel Ebbenhorst, production printing manager di Kyocera Document Solutions Europe. «Offrono piattaforme modulari e scalabili che consentono l’adozione del sistema Kyocera Taskalfa Pro 15000c senza alcun impatto, migliorando produttività e affidabilità».

«Questo» spiega Jamie Walsh, sales manager emea e apac di Solimar Systems «rappresenta l’inizio di un’alleanza a lungo termine: alcuni clienti Kyocera stanno già beneficiando della maggiore produttività e flessibilità di produzione offerte dalla nostra piattaforma iConvert. Ci auguriamo che con lo sviluppo di questa entusiasmante partnership, crescerà anche il numero di clienti Kyocera che si avvarrà della nostra più ampia piattaforma Chemistry, per affrontare i problemi di processo e promuovere l’efficienza per una linea di produzione più redditizia».

Taskalfa Pro 15000c è sistema di stampa inkjet colore ad alta velocità caratterizzato da una richiesta di manutenzione minima; Solimar Systems sviluppa soluzioni solide e flessibili per gestire le esigenze dei flussi di dati Ipds e Afp dei clienti Kyocera.