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Girolamo Marchi, presidente Federazione Carta e Grafica: «Ripartire da noi»

Andamenti differenti a seconda del comparto e una ripresa che sarà lunga. La fase di ripartenza del Paese vede accentuarsi nei settori grafico, della stampa e della carta le dinamiche già note. Ma la Federazione si è mossa a sostegno delle proprie aziende, puntando a crescita sostenibile e sviluppo della competitività. Ne abbiamo parlato con il presidente Girolamo Marchi

Con un fatturato 2019 che si è chiuso a 24,5 miliardi di euro, in leggero calo (-1,6%) rispetto all’anno precedente, il comparto industriale rappresentato dalla Federazione Carta e Grafica ha visto al proprio interno un andamento differente a seconda delle sue componenti.

Mentre le macchine da stampa, per il converting e il packaging hanno mostrato un leggero calo del fatturato pari al 2,4% sul 2018 (dati preconsuntivi Acimga), il comparto grafico, cartotecnico e della trasformazione ha chiuso il 2019 in sostanziale stabilità (-0,1% pari a 6,5 miliardi di euro), anche se le tipologie produttive che lo compongono si sono mosse in modo differente: la parte grafica – soprattutto riviste – ha sofferto maggiormente rispetto alla cartotecnica e trasformazione. A scombinare le carte in gioco è intervenuta l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e il 2020 si è trasformato in un anno del tutto particolare. Per capire meglio cosa sia accaduto all’industria che fa capo alla Federazione e come questa si sta muovendo, abbiamo intervistato il presidente Girolamo Marchi.

2020 a velocità diverse

Nella prima parte del 2020 si è assistito a un accentuarsi di quanto visto a fine 2019, un fenomeno parallelo per la grafica e la carta. «La parte relativa alla grafica collegata a riviste e pubblicità, sia per la produzione carta sia per l’attività di stampa, è l’area più duramente colpita» spiega Marchi. «È stata fortemente impattata dal calo della domanda dovuta al lockdown e al blocco delle attività; una situazione per altro che è comune a tutto il mercato europeo e che per questo presenterà, in prospettiva, una ripresa più lenta. Migliore invece la situazione per la parte imballaggio in carta, cartone e flessibile per alimentare e packaging, i quali probabilmente riusciranno anche a contenere il calo della domanda». Il cuore della questione sta proprio in quanto accaduto con le misure di confinamento prese dal Governo e necessarie al contrasto dell’epidemia virale. Le industrie hanno avuto conseguenze diverse a seconda del mercato di appartenenza e differente sarà la reazione ai contraccolpi post emergenza sanitaria. «I prossimi mesi saranno ancora difficoltosi per molti settori, proprio a causa del contrazione dei consumi. Il recupero di livelli soddisfacenti di mercato non è affatto scontato». Tra i comparti che hanno avuto e avranno un andamento migliore ci sono l’igienico sanitario e quello dell’imballaggio legato anche allo sviluppo dell’e-commerce, ma «tutte le aziende hanno subito un impatto dalle fermate produttive e dal calo dell’operatività».

Le proposte federative

In questa complessa situazione la Federazione si è mossa sin da subito in difesa degli interessi delle sue imprese, anche al fianco di Confindustria. Il momento non è facile e nonostante i provvedimenti presi a sostegno della ripresa, «ci sono problemi operativi e di disponibilità economica del Paese». Nello specifico dell’industria dei settori carta e grafica, continua il presidente, «abbiamo chiesto ristori sul costo del lavoro e delle aziende. Dall’emergenza è emersa la necessità che i finanziamenti abbiano una durata significativa di almeno 10 anni. Anche la riduzione dell’Irap richiesta da Confindustria rientra in un capitolo di sostegno all’impresa». Molto dipenderà, ovviamente, dal mercato. La ripresa della domanda sarà lenta in tutti Paesi – dove per altro i settori carta e grafica presentano la stessa situazione dell’Italia. «In quanto tempo si recupererà il terreno perduto? È difficile dirlo. Si spera che si possa raggiungere la normalità verso l’ultimo trimestre del 2020, ma è arduo ipotizzare cambiamenti significativi». Gli attuali trend di mercato proseguiranno anche nei prossimi mesi. Continuerà il buon andamento di packaging, tissue e carte speciali, di contro si assisterà a un ulteriore calo delle carte grafiche, previsto per altro – sottolinea Marchi – già pre Covid-19. «La Federazione continuerà le azioni di sostegno alla lettura e alla carta stampata che è fondamentale per lo sviluppo della cultura. Sarà importante puntare a una crescita sostenibile delle nostre aziende, ricordando però che la competitività è essenziale». In linea con gli obiettivi della green economy, la Federazione ha aderito al “Manifesto di Assisi” per la crescita sostenibile e al “Green Deal per l’Italia”.

«L’innovazione di prodotto e di processo, e l’economia circolare sono componenti di una politica che riguarda tutti noi» conclude Marchi. «Credo che questi temi nei prossimi mesi saranno prioritari».

DS Smith, nuovo packaging per alimenti freschi che riduce la plastica

DS Smith, azienda protagonista nel packaging sostenibile, e Multivac, specialista in soluzioni di confezionamento innovative, hanno collaborato allo sviluppo di una nuova soluzione sostenibile per alimenti freschi e surgelati.

ECO Bowl riduce la plastica fino all’85% rispetto alle soluzioni convenzionali sul mercato, garantendo al contempo che tutti i piatti, da quelli surgelati a quelli freschi e pronti, mantengano la loro freschezza e la propria conservazione grazie alle prestazioni del packaging.

ECO Bowl è costituito da componenti di carta e plastica facilmente separabili favorendo il corretto conferimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, inoltre prevede un utilizzo di plastica minimo. Queste caratteristiche vanno incontro alle esigenze dei consumatori sul mercato europeo: la plastica è infatti considerata da sette europei su dieci come un materiale il cui utilizzo è da tenere sotto controllo, mentre un europeo su due ha dichiarato di prestare più attenzione alla selezione e al riciclo dei rifiuti più di quanto facesse cinque anni fa.

Oggi la soluzione è pronta per essere introdotta sul mercato in tutta Europa.

“Siamo entusiasti del successo che sta avendo ECO Bowl, che mostra quali possono essere i benefici per i clienti nel momento in cui scelgono di implementare questa nuova generazione di packaging nelle loro catene di fornitura” ha commentato Marc Chiron, sales, marketing&innovation director packaging di DS Smith. “L’innovazione che sta alla base di ECO Bowl mostra i passi avanti di DS Smith nell’incoraggiare una maggiore sostenibilità nel retail e, grazie alla nostra partnership con Multivac, ci impegniamo a guidare l’economia circolare su una scala più ampia”.

Il nuovo prodotto arriva in un momento in cui una ricerca commissionata da DS Smith ha dimostrato che i prodotti riciclabili che ancora finiscono in discarica costano all’economia fino a 390 milioni di euro all’anno . Sviluppando un prodotto che i consumatori possono differenziare facilmente, DS Smith e Multivac possono garantire un risultato più rispettoso dell’ambiente.

“Lavoriamo costantemente a soluzioni innovative che riducano la quantità di materiali di confezionamento e a concetti di packaging che soddisfino le attuali esigenze in termini di efficienza delle risorse e riciclabilità. ECO Bowl rappresenta un esempio di questo lavoro” ha dichiarato Bernd Lasslop, vice president partner products&consumables di Multivac.

 


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Innovazione Made in Carel

Con circa 200 collaboratori impegnati in Ricerca & Sviluppo, Carel opera nella progettazione, produzione e commercializzazione a livello globale di componenti e soluzioni tecnologicamente avanzate nei mercati del condizionamento dell’aria (“HVAC”) e della refrigerazione (complessivamente “HVAC/R”). Come espositori di drupa, l’azienda avrebbe portato in fiera i propri prodotti destinati a diversi mercati e applicazioni per il mondo commerciale e industriale. Abbiamo intervistato Matteo Venturi, Application Specialist – Industrial HVAC, che ci ha raccontato le ultime novità in casa Carel. 

Quali tecnologie avrebbe portato Carel a Drupa?

La proposta di Carel si sarebbe concentrata sulla sua vasta gamma di umidificatori, elementi essenziali per il corretto svolgimento dell’attività industriale della stampa. In particolare, Carel avrebbe esibito entrambe le sue gamme, diverse nella tecnologia di produzione dell’umidità.

Gamma umidificatori Isotermici: questi umidificatori, in maniera molto intuitiva, assolvono alla richiesta di umidità facendo raggiungere all’acqua che li alimenta una temperatura di 100°C. Nel suo portafoglio, Carel dispone sia di umidificatori isotermici ad elettrodi che a resistenze: uguali nell’obiettivo, completamente diversi nella tecnologia. Questi prodotti, testati sul campo e già installati in innumerevoli progetti, possono vantare una gamma estremamente completa, grazie anche al supporto e all’integrazione della linea di prodotti dei “cugini” di Hygromatik. La grande gamma di umidificatori isotermici Carel, perfetti per il controllo e la gestione dell’umidità all’interno di macchina per la stampa, garantisce a qualsiasi cliente di trovare sempre un prodotto adatto alle proprie richieste e la loro elevata precisione è sufficiente a soddisfare anche le richiesta più stringenti. In una industria sempre più connessa come quella della stampa poi, la connettività degli umidificatori isotermici Carel rende il controllo dell’umidità a portata di “click”.

Gamma umidificatori Adiabatici: quest’altra gamma, diversamente dalla precedente, sfrutta molteplici principi meccanici per la generazione della nuvola d’acqua. A Drupa 2020, Carel avrebbe portato sia un umidificatore ad altra pressione che uno ad ultrasuoni. Il primo, “humifog direct”, sfrutta appunto l’alta pressione per generare una nuvola di acqua formata da gocce finissime, che riescono ad evaporare a temperatura ambiente. Il secondo, “humisonic”, sfrutta la vibrazione di un elemento piezoelettrico per conseguire lo stesso fine, ma con gocce dal diametro ancora più piccolo. E’ ben noto come il controllo dell’umidità sia fondamentale non solo durante il processo di stampa vero e proprio, ma anche in tutte le altre fasi. E’ per questo che Carel offre questa gamma, consentendo ai suoi clienti prodotti adatti all’umidificazione in ambiente per tutte le zone del complesso industriale: dallo stoccaggio della carta fino alla zona di produzione. Anche per questa tecnologia, come nel caso dell’umidificazione isotermica, la completezza della gamma è uno dei fiori all’occhiello di Carel e consente, anche in questo caso, di avere un prodotto adatto a qualsiasi situazione. Inoltre, come per tutti gli altri suoi prodotti, Carel punta molto sulla minimizzazione dell’impronta energetica. E’ per questo che i suoi umidificatori hanno un controllo che li rende tra i migliori in quanto alla tematiche di energy saving.

Quali sono i punti di forza degli umidificatori Carel?

Uno dei punti di forza degli umidificatori Carel è quello della elevata connettività. Nell’era dell’industria 4.0, Carel ha dotato i suoi prodotti di sistemi completi per la connessione ed il controllo da remoto. Se agli umidificatori poi si affiancano i prodotti per la supervisione, anch’essi già nel portafoglio Carel, si ha a disposizione una tecnologia che consente sia di avere il proprio impianto produttivo monitorato quando tutto procede correttamente, sia, in caso di problematiche, la manutenzione che troubleshooting da remoto. E’  facile capire come i clienti si sentano al sicuro, sapendo di avere il loro plant sempre sott’occhio. La connettività non è però l’unico punto di forza: come accennato nella risposta precedente, il controllo integrato negli umidificatori Carel consente una regolazione di fino dell’umidità, che è capace di adempiere alle richieste di ambienti “demanding” come sono quelli industriali.

Quali prospettive per l’edizione di Drupa 2021?  

Per quanto il rinvio di un appuntamento cruciale come quello di Drupa possa essere impattante, Carel è già sui binari pronta a ripartire con uno sguardo attento alle evoluzioni che l’industria della stampa potrà avere in questi ulteriori 12 mesi. Sicuramente, come molti studi confermano, una delle tematiche chiave sulla quale sia Carel che tutta l’industria si concentreranno, sarà quella della stampa su imballi. L’aumento quasi esponenziale degli acquisti online ha comportato e comporterà sempre di più in futuro la necessità di avere imballi economici e facilmente gestibili. La “green wave”, unita alla facilità di smaltimento della carta rispetto alla plastica, spinge sempre di più le aziende all’utilizzo di imballi di carta e cartone, piuttosto che di materiale plastico. Carta e cartone che, sotto forma di imballo, riescono ad “entrare” nelle case del cliente e possono diventare veicolo di pubblicità mirata. Non è strano quindi, ad oggi, ricevere un pacco di cartone che all’esterno presenta la pubblicità di un altro prodotto ad esso correlato. Se poi si aggiunge la possibilità di stampare codici QR (quick response), si trasforma la carta da “vecchio mezzo di trasporto dell’informazione” a “parte integrante del mondo digitale”, rendendo cliccabile ciò che da secoli era solo leggibile.

 


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Ricerca e sviluppo green made in Durst

Delta SPC130
Delta SPC130

Non solo attrezzature per la stampa: Durst investe sulla propria tecnologie ad acqua per inchiostri ecocompatibili e certificati

Attiva in diversi settori della stampa, Durst è tra le aziende investono con decisione sui temi green e dell’ecosostenibilità. Il lavoro di ricerca sugli inchiostri ha portato a prodotti basati proprio sulla Durst Water Technology: una famiglia di inchiostri water based, ecocompatibili, inodori e resistenti alla luce che oggi sono implementati su diverse attrezzature marchiate Durst. A dimostrazione della qualità del lavoro svolto, anche i test e i conseguenti certificati sul riciclaggio confermano i requisiti e la conformità alla direttiva PTS-RH 021/12. Due le serie di inchiostri disponibili, sia per imballaggi secondari (Durst WT SP INK) che per quelli primari senza contatto diretto con gli alimenti (Durst WT FOOD SP INK).

Questi inchiostri sono essenziali per il mondo dell’imballaggio e della stampa diretta del cartone ondulato, una caratteristica comune alle tre macchine che sarebbero state esposte a drupa: due dedicate al mondo de corrugated (la Delta SCP 130 e la CorruJet) e una alle tirature ridotte e alla visual communication (la Delta 250 WT). Abbiamo chiesto ad Alberto Bassanello, direttore vendite Italia, quali sono le novità che Durst avrebbe portato a drupa e quali sviluppi prevede in preparazione del prossimo appuntamento tedesco.

Delta WT250
Delta WT250

Quali tecnologie avrebbe portato Durst a drupa?

Tante le novità che Durst aveva in serbo per drupa 2020, con un focus sulle tecnologie per il settore cartotecnico, tra cui Delta SPC 130 e Corrujet, sistemi di stampa Single Pass sviluppati dalla joint venture Koenig & Bauer/Durst per l’utilizzo con inchiostri base acqua. In mostra anche Delta 250 WT, stampante Multi Pass completamente automatizzata ed equipaggiata con inchiostri base acqua certificati per imballi primari e, per gli stampatori del LFP, l’ammiraglia della piattaforma P5: il modello P5 350 con tecnologia UV/LED a basso consumo in configurazione corrugated.

Quali sono i punti di forza della tecnologia proposta?

Delta SPC 130 e Corrujet sono i fiori all’occhiello della divisione Corrugated Packaging & Display Printing di KBA/Durst. Offrono velocità di stampa rispettivamente fino a 9.000 e oltre i 12.000 mq/h e assicurano il livello di produttività industriale necessario per convertire al digitale il comparto del packaging. Il tutto in ottica green grazie agli inchiostri base acqua appositamente formulati. Altra proposta Durst con inchiostri  water based certificati per imballi primari, è il sistema Delta 250 WT, ideale per piccole e medie tirature, che risponde efficacemente alle esigenze di qualità e produttività del settore cartotecnico e della visual communication.

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Ritengo sia prematuro parlare delle prospettive per l’edizione 2021. Possiamo comunque affermare sin d’ora che Durst proporrà interessanti novità sia dal punto di vista tecnologico, sia per quanto riguarda nuovi inchiostri base acqua proprietari dedicati al mondo della cartotecnica. In particolare, ci focalizzeremo su sistemi Single Pass per grandi tirature, così come su soluzioni riservate a chi necessita di tirature più circoscritte. In queste settimane di lockdown, infatti, il nostro reparto R&D non ha mai smesso di lavorare sullo sviluppo di nuove soluzioni da proporre al mercato nei prossimi mesi.

 


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Tecnologie Grafiche non solo strumenti

Presslink

Da sempre l’azienda ha considerato fondamentale la formazione all’utilizzo professionale degli strumenti di misura del colore e dei software per la preparazione delle forme di stampa

Una delle prime aziende a occuparsi di colore, nelle più diverse declinazioni. Andrea De Rossi, fondatore di Tecnologie Grafiche, ha introdotto in Italia, la prima standardizzazione della stampa offset di FOGRA (1991) e da quasi 25 anni si occupa della gestione del colore nella prestampa mediante l’applicazione dei profili ICC (1996). La calibrazione del colore nei processi di stampa convenzionale e digitale sono ancora oggi il fondamento ed il valore delle proposte di Tecnologie Grafiche. Anche in un periodo di drupa rimandata, non mancano le novità per chi vuole migliorare la qualità della riproduzione del colore e velocizzare gli avviamenti di stampa e aumentare i margini di guadagno.

Quali tecnologie avrebbe portato a drupa Tecnologie Grafiche?

ColorLogic in Drupa era presente con le avanzatissime soluzioni di Color Management (ColorAnt, CoPra e ZePra) e le applicazioni di Ink Saving che consentono risparmi di inchiostro fino al 40% senza alterare la qualità delle immagini. Interessante la gestione del colore in Multicolor (esacromia, eptacromia) per una stampa più economica potendo sostituire circa il 90% dei colori spot con un mix di 6 o 7 colori base, aumentando del 50% la capacità produttività delle macchine da stampa.

Quali sono i punti di forza?

I nostri punti di forza sono gli strumenti. Techkon, nota azienda di spettrofotometri e lettori lastre “green” SpectroDens NG, indispensabili per un accurato controllo del colore su qualsiasi substrato stampato. Allo stand erano presenti due nuovi software, ChromaLT e ChromaQA per i quali è prevista oltre all’interfaccia per SpectroDens, anche quella per lo spettrofotometro eXactTM di xRiteTM.  La funzione InkCheck consente allo stampatore di capire se può “correggere al volo” il colore senza modificare la ricetta, evitando un costoso fermo macchina.

SpectroDens SCTV CMYK
SpectroDens SCTV CMYK

Barbieri Electronic è un marchio conosciuto in tutto il mondo per la elevata qualità degli spettrofotometri indispensabili alla misurazione di substrati speciali in stampa digitale e industriale. Il modello Spectro LFP è in grado di misurare anche materiali trasparenti per trasmissione (backlite, plexiglas, tessuto, etc.). La testa di misura con diaframmi intercambiabili di 2, 6 e 8 mm è idonea per materiali strutturati, come il tessuto. Il modello Barbieri Spectro LFP qb dispone di una nuova tecnologia di misura ad alta velocità con illuminazione a LED in grado di misurare anche inchiostri fluorescenti sia in riflessione che in trasmissione. Si possono misurare automaticamente i color target con i metodi di misura M0-M1-M2-M3.

Esistono due versioni: textile edition con telaio elettrostatico (sticky), con superficie adesiva che permette di fissare in modo stabile qualsiasi tipo di tessuto. Il dispositivo spectral-unit è in grado di rilevare il layout del color target e di inseguire le singole tacche centrandole automaticamente durante la misurazione. La testa è dotata di un sistema di ventilazione per espellere eventuali fibre di tessuto e pulviscolo durante la misurazione. Ceramic edition che dispone di una meccanica rinforzata e la testa di misura con piedini in acciaio.

Printflow è un produttore di interfacce per aggiornare e automatizzare le vecchie macchine da stampa offset integrando il sistema CIP3, di tipo dinamico, e un sistema di misura automatica del colore per la autoregolazione dei calami non assistita dall’operatore. Nel mondo le installazioni sono più di 3.500 e in Italia sono oltre 50. L’abbinamento con il sistema di misura a scansione Techkon SpectroDrive consente di ottenere avviamenti in metà tempo e scarti ridotti del 50%.

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Si presenteranno i prodotti elencati, la tecnologia si evolve e sicuramente ci saranno altre novità.

 


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Agfa, sempre al passo con i tempi

Basta leggere o sentire il nome dell’azienda Agfa che si comprende immediatamente il campo in cui opera nel settore della grafica; flussi di lavoro, stampa digitale di grande formato

Agfa-Gevaert è una storica azienda nata dalla fusione tra la tedesca Agfa AG e la belga Gevaert Photo-Producten. Tutti noi abbiamo utilizzato e utilizzeremo ancora per molti anni prodotti analogici e digitali per la produzione, l’elaborazione dei file e la riproduzione di immagini testi, grafismi, ecc., utilizzando software e hardware progettati da Agfa. Prodotti e tecnologie che nel tempo si evolvono, per migliorare i flussi produttivi e renderli non solo competitivi, ma affidabili. Una sintetica panoramica fattaci da Ambrogio Silva presales consultant commercial segment, si può leggere in questo articolo.

Quali tecnologie e prodotti avrebbe portato a drupa Agfa?

Le novità di Agfa previste per drupa 2020 vanno dalla nuova lastra (forma di stampa) senza sviluppo Eclipse che si posiziona sulla macchina offest e dopo pochi giri macchina si inizia la stampa, ai sistemi di automazione per il caricamento sui plotter per l’incisione (CtP) delle lastre nei vari formati prelevandole direttamente dal pallet tramite un braccio robotico alimentando una o più linee di produzione. Per la parte software è stata introdotta la nuova tecnologia di retinatura Agfa Spir@l implementando il progetto ECO3 composto da InkTune e PressTune. Il retino Agfa Spir@l, si basa sui fondamenti della “storica” retinatura Sublima, che riproduce il punto di retino dall’1 al 99%, riducendo sensibilmente il consumo di inchiostro, ma mantenedo i colori saturi e vivaci.

InkTune
InkTune

Quali sono i punti di forza?

La lastra Eclipse senza sviluppo presenta un contrasto d’immagine eccellente e stabile che lo mantiene anche dopo 24 ore dall’esposizione. Ha una elevata resistenza ai graffi. Utilizzabile con inchiostri tradizionali anche H-UV/UV LED.

Robot automatizza il caricamento delle lastre nel CTP, a differenza degli Autoloader, può alimentare più linee prelevando lastre di diversi formati direttamente dai pallet.

Spir@al invece, tecnologia di retinatura specifica per stampatori heatset e coldset, propone punti di retino formati da spirali, nelle alte luci e nelle ombre usa la tecnologia del retino FM permettendo di stampare i punti da 1 a 99%. Il risultato è una immagine con più dettaglio e più fedeltà cromatica.

InkTune è una soluzione per l’ottimizzazione dell’inchiostro, basato sulla tecnologia GCR/UCR consente un risparmio di inchiostro per una migliore ottimizzazione della stampa.

PressTune infine, utilizzabile per il controllo qualità di stampa, oltre che per calcolare le curve di calibrazione della macchina da stampa in riferimento agli standard Fogra, IdeAlliance o personalizzati in base alle esigenze dell’azienda di stampa.

Plate Loading Robot
Plate Loading Robot

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Sicuramente avremo novità e nuove funzionalità riguardanti il ben noto flusso di lavoro Apogee Prepress, oggi alla versione 11, distribuito sia in licenza permanente che come subscription per chi lo vuole avere a disposizione localmente. Possibile anche la licenza “cloud” per lavorare senza avere in azienda l’hardware e gestire i piani di manutenzione/protezione.

 


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Nuova L.&C Graph: apprezzare il colore

MODELLO CCM600

Tutti sanno che esistono le macchine da stampa, i colori, i substrati. Non tutti sono a conoscenza che per valutare il colore in modo oggettivo, lo devono osservare in una condizione di luce “certa”.

Il colore nasce dalla luce. La luce colpisce un oggetto e viene parzialmente assorbita. La parte non assorbita viene riflessa e trasmessa ai recettori cromatici all’interno dell’occhio. Cambiando la luce, cambia la percezione del colore, cambiano le valutazioni. Davide Lodi, titolare di Nuova L.& C Graph si occupa proprio di questo tema delicato.

Quali tecnologie – prodotti avrebbe portato a drupa?

Da oltre trentanni Nuova L.& C Graph, è presente sul mercato senza scostarsi dal focus primario, le stazioni di controllo colore. Postazioni progettate e realizzate in differenti misure, con cassettiere, portatili, schermate, indispensabili per valutare gli stampati (carte, cartone, tessuti, materiali plastici, ecc.). Chi deve osservare lo stampato e esprimere il parere, deve avere una condizione di illuminazione corretta. Le cabine colore sono personalizzabili se dotate di sorgenti luminose a 5.000 K (D50) ai 6.500 K (D 65) e UV. Forte del continuo sviluppo e successo delle linee di controllo visivo errori/colore, in Drupa era prevista la presentazione delle ultime versioni. Proponiamo anche altri strumenti per chi opera nella stampa, sia in produzione come in laboratorio; il taglia-campioni per le pesate del materiale (neutro e con inchiostro o colla), microscopi, tazze ford professionali per la verifica della viscosità degli inchiostri.

modello SCC1500 Inclinabile
Modello SCC1500 Inclinabile

Quali sono i punti di forza?

È la nostra costante presenza nel campo da oltre trentanni. Ascoltiamo e in molti casi anticipiamo le richieste dei clienti (stampatori, responsabili del controllo qualità, print buyer, ecc.). Ci proponiamo come partner e non come venditori, per meglio soddisfare le loro esigenze, producendo o adeguando il prodotto alle loro esigenze. Il nostro punto di forza, è la stazione di controllo colore “SCC 1500”, con più di 100 installazioni in Italia e quasi altrettante nel mondo. I nostri clienti sono anche i produttori e i fornitori di macchine da stampa (analogiche e digitali), gli incisori di fotopolimeri e di cilindri rotocalco che gli utilizzano per valutare le prove colore. Tavoli di controllo realizzati in metallo, con pareti laterali in colore grigio Munsell N7, indispensabili per schermare lo stampato, il tessuto, il pack, da influenze di luci passive esterne. Tutti i nostri prodotti hanno il contaore digitale con un lampeggiatore di avviso al raggiungimento del limite di durata delle sorgenti luminose. Solo per alcuni modelli è disponibile una cassettiera dotata di sei cassetti. Siamo i primi produttori che propongono due condizioni di utilizzo in una unica stazione, illuminante superiore per substrati opachi e inferiore per quelli trasparenti indispensabile per la valutazione del colore e anche della materia prima in arrivo dal produttore.

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Speriamo che sia terminato e dimenticato questo periodo cosi difficile, permettendoci di affrontare una nuova sfide tecnologiche e concretizzare altri progetti ora solo su carta o prototipi. Per quanto riguarda i nostri prodotti, forse è un po’ presto pensare a cambiamenti e innovazioni sostanziali in questo momento del mercato. La nostra ricerca prosegue giorno per giorno, il contatto costante con la nostra clientela ci fa pensare a nuovi progetti mantenendo costante alla nostra ricerca e sviluppo. Stiamo facendo test utilizzando varie tecnologie di illuminanti a LED, e qualche altra miglioria che se daranno garanzie di funzionamento, la presenteremo a drupa 2021.

 


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Fedrigoni, +1,1% nel primo trimestre 2020, nonostante Covid19

Fedrigoni ha annunciato i risultati finanziari del primo trimestre 2020, che si è chiuso con un margine operativo di 45,7 milioni di euro (+1,1% rispetto a marzo 2019, a perimetro costante), nonostante i ricavi si siano fermati a 374,2 milioni di euro (-7,9%) a causa del generale calo di domanda, che ha riguardato anche la carta, determinato dal lockdown e dalla chiusura di molte attività in seguito all’emergenza Covid19. La cifra include la neo-acquisita Ritrama.

Marco Nespolo, AD di Fedrigoni
Marco Nespolo, AD di Fedrigoni

“I risultati risentono dell’impatto generalizzato dell’epidemia sui mercati nel mese di marzo, dopo due mesi in cui il Gruppo registrava una buona crescita – conferma Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni –, e della costante sofferenza del settore banconote, compensati però dagli ottimi risultati delle etichette autoadesive, il cui Adjusted Ebitda è cresciuto a doppia cifra. Nelle Pressure sensitive labels infatti abbiamo raggiunto un posizionamento più forte e completo con l’acquisizione di Ritrama, conclusa a febbraio ma già in grado di prefigurare sviluppi ambiziosi, che ci ha reso il terzo polo mondiale del settore, permettendoci di rifornire segmenti come il food, il pharma, la logistica, il personal care che durante e dopo l’emergenza Covid sono addirittura cresciuti”.

“Nonostante il momento non favorevole, dunque, stiamo beneficiando delle azioni di trasformazione messe in campo nell’ultimo anno – continua Nespolo – che vanno dal potenziamento del management team allo sviluppo di prodotti sempre più performanti ed ecologici, dalle acquisizioni agli investimenti in tecnologia, dalla revisione dei prezzi e dei costi allo scouting di nuovi mercati. Tutte azioni che ci hanno consentito di aumentare i margini operativi pur in presenza di un calo nel fatturato. L’emergenza Covid ci ha imposto delle manovre correttive, ma non ci farà deviare dal piano di sviluppo e dalle iniziative strategiche che abbiamo definito per proseguire nella crescita del Gruppo”.

Il 2019, infatti, si è chiuso con ottimi risultati: 1.171,4 milioni di euro di fatturato (senza Ritrama, ancora non formalmente acquisita), in linea con l’anno precedente ma con un Adjusted Ebitda di 162,7 milioni di euro (+18,7% a perimetro costante) determinato dalle buone performance delle etichette autoadesive, cresciute in ricavi (391 milioni di euro, +4,2%) e volumi, e dai margini operativi in aumento della carta nonostante il fatturato stabile, che ha compensato il calo, peraltro previsto, del settore banconote, la cui complessa natura lo rende l’anello meno dinamico della catena.

Dal 2018 Fedrigoni è di proprietà del fondo di investimento statunitense Bain Capital, che ha impresso una notevole accelerazione allo sviluppo del Gruppo. Dopo l’acquisizione di Cordenons, produttore di carte fini e tecniche con sede a Milano e due stabilimenti a Trento e Pordenone, nel 2019 è stata la volta di Ritrama, multinazionale italiana di prodotti autoadesivi con siti produttivi in Italia, Spagna, Regno Unito, Cile e Cina. Due tasselli importanti per i piani di sviluppo di Fedrigoni, che vuole crescere acquisendo realtà interessanti a completamento dell’offerta, conquistando nuovi mercati e aree geografiche e sviluppando nuove proposte in segmenti ad alto valore aggiunto dove già è leader, come il packaging per i brand di lusso di moda e cosmesi e le etichette per l’industria enologica, sempre mantenendo una forte impronta ecologica, culturale e di attenzione alla sostenibilità.

Heidelberg: sviluppare il potenziale

Prinect Press Center Operator
Prinect Press Center Operator

Il partner storico delle aziende grafiche, in grado di fornire tutto quello che serve per i vari comparti; prestampa, stampa offset, digitale e poststampa.

Heidelberg è nota da moltissimi anni in tutto il settore arti grafiche come business partner di riferimento per la tecnologia che nette a disposizione in tutti i comparti che coinvolgono uno stampato. Da sempre focalizzata sulla capacità tecnologica e di consulenza impostando progetti che possano rendere più competitivi e produttivi gli stampatori. Innovazioni continue e progetti di integrazioni tecnologiche tra i vari comparti, che permettono di avere tutto sotto controllo e in tempo reale. Mauro Antonini, head of equipment & digital technology Heidelberg Italia ha illustrato a Italia Grafica le strategie dell’azienda.

Quali tecnologie avrebbe portato a drupa Heidelberg?

In casa Heidelberg, l’anno 2020 è un anno fondamentale dal punto di vista tecnologico. Lo slogan coniato che ci traghetterà verso l’edizione 2021 è “Unfold your potential” ossia sviluppa il tuo potenziale attraverso la tecnologia in modo da rendere le macchine indipendenti dall’operatore che non deve essere presente per farle funzionare, permettendogli di dedicarsi al controllo della produzione. Ciò è possibile attraverso l’intelligenza artificiale e la robotica presente sui nuovi modelli di macchine da stampa Heidelberg Speedmaster con sistema UX. Parte integrante di questo nuovo concetto sono: nell’area dell’avviamento, l’intellistart 3, l’intelliguide supportati dal mitico Push to Stop, per i passaggi di cambio lavoro senza intervento dell’operatore; per la produzione, l’intellirun unito all’intellinine e supportato dal Wallscreen, permettono il controllo totale della produzione. Tutte queste funzioni sono inserite nel controllo Prinect Press Centre XL3, collegato direttamente alla macchina da stampa e al workflow di prestampa. Da questa postazione si possono controllare tutte le funzioni della macchina, dal ricevimento della coda dei lavori, la loro elaborazione, la scelta delle operazioni da eseguire in modo automatico fino al controllo della produzione, di tutte le periferiche, del risultato qualitativo della produzione e di tutte le relative tempistiche.

Heidelberg Intelliline
Heidelberg Intelliline

Quali sono i punti di forza?

La forza delle nuove attrezzature è l’automazione, nel senso che la macchina autonomamente decide e interviene su parametri fondamentali della produzione rendendo la performance indipendente dall’operatore, questo fa parte del processo chiamato autonomus printing. La macchina esegue i processi, controlla la qualità del prodotto, scarta quello non conforme e autonomamente preleva, tramite robot, il lavoro finito trasportandolo per esempio a una macchina da piega per le lavorazioni successive. Il processo produttivo diventa integrato, autonomo, trasparente e robotizzato.

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Heidelberg ha tracciato il percorso verso l’automazione, ha dichiarato investimenti molto importanti per rendere le proprie macchine sempre più efficienti, stiamo lavorando per avere un OEE (Overall Equipment Effectiveness) sempre più elevato, permettendo ai nostri clienti di produrre in modo più profittevole. Un’area su cui vedremo sempre più automazione è quella del Post Press. Le attrezzature integrate nel workflow nelle aziende saranno sempre più interconnesse tra loro, non solo dal punto di vista software ma potranno autonomamente trasferirsi le commesse per la lavorazione successiva.

 


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La filosofia sostenibile di Colorgraf

Colorgraf è un’azienda italiana che progetta, sviluppa e produce inchiostri dall’elevato valore tecnologico per ogni specifica esigenza del cliente, personalizzandoli in funzione di ogni richiesta

Colorgraf nasce nel 1951 dalla professionalità di Enrico Pellegrini. Prosegue negli anni la sua missione guidata dai figli Paolo e Guido, e oggi con Valeria, Filippo e Alberto, la terza generazione, che affronta con la stessa passione e determinazione le sfide e i progetti di sviluppo aziendale. Negli anni ‘80 anticipando i tempi, inizia lo sviluppo e la produzione degli inchiostri UV in Italia. Argomento oggi molto dibattuto che mette a confronto i produttori di inchiostri, di macchine da stampa, le aziende grafiche e i loro clienti. Ecco quanto ci dicono Alberto Lolli, direttore tecnico-commerciale e Piero Pozzi, product manager sheetfeed offset.

Quali tecnologie avreste portato a drupa?

Colorgraf a drupa 2020 non avrebbe presentato nuove serie d’inchiostri o effetti di stampa innovativi. L’idea era quella di presentare una nuova filosofia, che per Colorgraf è di primaria importanza, allo scopo di governare in un modo nuovo il sistema di pensare la nostra filiera focalizzandoci sulla produzione di stampati sostenibili. Una filosofia aziendale più green, in tutti i suoi aspetti, rivolta sia all’interno dell’azienda sia all’esterno, verso clienti, partner e fornitori.

Colorgraf inchiostri
Colorgraf inchiostri

Quali sono i punti di forza?

drupa 2020 sarebbe stata un perfetto palcoscenico per la presentazione di questa missione, una rampa di lancio e un momento di confronto, verso l’obiettivo di un nuovo modo di lavorare, dove l’ambiente, la sostenibilità, il benessere dell’uomo e la loro inclusione nei progetti di sviluppo industriale, siano realmente i protagonisti. Risorse rinnovabili, risparmi energetici con meno emissioni, più perfezionato l’utilizzo della plastica, l’incremento all’uso di imballaggi completamente riciclabili, sono i punti di forza di questa filosofia. Non ultimo, la totale attenzione al ciclo di vita dei prodotti: inchiostri e vernici al centro del nostro progetto, dalla loro nascita (formulazione) al fine vita e ritorno nel processo, mediante un corretto riciclo.

Quali prospettive per l’edizione di drupa 2021?

Colorgraf a drupa 2021 punterà sicuramente sugli argomenti già descritti, ma a fronte dell’emergenza sanitaria in corso e con tutte le ripercussioni in atto, saremo impegnati a potenziare ancor di più le risorse umane e il loro lavoro nei vari settori della stampa. Le competenze, la storia e l’esperienza di un’azienda che festeggerà nel 2021, 70 anni di storia sul mercato delle arti grafiche non solo italiano, ma anche estero, saranno rese maggiormente accessibili e mirate. Ci concentreremo a supportare i clienti anche se è una attività che già facciamo da sempre, in quanto la stampa è un settore in continua evoluzione di conseguenza sono costantemente richieste competenze a tutti gli attori e devono essere coinvolti anche gli acquirenti dello stampato. Le arti grafiche devono essere attente all’evoluzione tecnologica, in modo da rendere possibile la loro ripresa produttiva e devono essere attente anche alla preparazione professionale specialmente per le nuove forze di lavoro. Il personale deve essere attento e avere molte competenze, indispensabili ai bisogni del nostro settore che oltre alle riviste, volantini, ecc., stampa anche imballi che vanno a contatto con gli alimenti.

 


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