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La famiglia dei patinatini Burgo Uno si arricchisce con Uno Web Maxi 1.3

Burgo conferma il proprio impegno a sviluppare nuove carte sempre rivolte a soddisfare le ultime tendenze del mercato editoriale facendole apprezzare da utilizzatori e lettori.

Uno Web Maxi 1.3 è la carta ad alto spessore per stampa rotooffset.

Con il suo aspetto superficiale naturale, Uno Web Maxi 1.3 offre un volume tra i più elevati del mercato  e una serie di nuove caratteristiche che, combinate, offrono un alto comfort di lettura.

Grazie alle sue qualità speciali riunite in un unico prodotto, Uno Web Maxi 1.3 esprime la sua forza in tutto il range di grammature, coprendo i più importanti utilizzi come periodici, stampe commerciali, libri illustrati, fumetti a colori e mailing.

Uno Web Maxi 1.3 è disponibile nelle grammature 54, 60, 65 e 70 g/m2, anche nelle versioni FSC o Pefc.

Caratteristiche: effetto naturale, eccellente rapporto grado di bianco/opacità, grado di lucido di stampa equilibrato, eccellente stampabilità, elevati valori di resistenza alla trazione, ottima uniformità superficiale, volume e sofficità ideali per spedizioni postali, rapido asciugamento degli inchiostri.

Canon presenta la nuova stampante roll-to-roll Océ Colorado da 64″

L’evento centrale dello stand Canon sarà la presentazione al pubblico Emea di Océ Colorado 1640, la nuova stampante roll-to-roll da 64” basata su tecnologia UVgel. Saranno messi in mostra due modelli che consentiranno ai visitatori di verificare loro stessi la produttività, la qualità e la versatilità nelle applicazioni, assicurate dalla tecnologia UVgel, supportata dal design industriale e dalle funzioni di automazione della stampante. I visitatori avranno la possibilità di scoprire l’ampia gamma di applicazioni offerte da Océ Colorado 1640, che include comunicazione visiva indoor e outdoor, banner, carte da parati, poster e materiali pubblicitari retroilluminati, PVC adesivo.

Mark Lawn, Director, Graphic & Communications Group, Canon Europe, spiega: «Con l’introduzione di Océ Colorado 1640, che va ad affiancare le nostre serie leader di mercato Arizona, imagePrograf e ColorWave, aiutiamo i fornitori di servizi di stampa di grande formato a esplorare nuove possibilità per il loro business. Ci aspettiamo che la tecnologia UVgel di Canon contribuisca in modo positivo all’evoluzione del settore della stampa digitale di grande formato e dia nuovo impulso alla produttività e alle possibilità di applicazione in un mercato che negli ultimi anni è stato testimone di una continua crescita generata dallo sviluppo di importanti tecnologie. Presentando a Fespa 2017 un prodotto radicalmente innovativo, desideriamo consolidare l’ottima reputazione che Canon ha saputo conquistare presso i produttori di applicazioni fotografiche, grafiche e decorative, e creare opportunità di trasformazione in questi mercati dinamici e in rapida crescita.»

La stampante roll-to-roll Océ Colorado da 64” .

A Fespa 2017 sarà anche possibile scoprire le elevate capacità produttive di Océ Arizona 6170 XTS – un modello della serie di punta Océ Arizona 6100, che attualmente conta più di 100 installazioni in tutta l’area Emea. La soluzione sarà infatti attiva presso lo stand Canon e stamperà direttamente su diversi supporti come il cartone ondulato. Questa applicazione point-of-sale rispecchia una delle più usuali richieste dei clienti che utilizzano la stampa, vale a dire i fornitori di servizi di stampa (PSP) che richiedono elevati livelli di qualità e al tempo stesso elevati quantitativi di stampa che possono raggiungere fino a 100.000 metri quadrati all’anno. I visitatori avranno modo anche di scoprire Arizona 1280GT, che sarà in funzione durante tutto il corso dell’evento e dimostrerà il workflow automatico, dalla stampa al taglio, eseguito con il nuovo sistema Océ Auto Pilot che è parte integrante del tavolo di taglio digitale Océ ProCut. Apparso per la prima volta come prototipo a drupa 2016, Océ Auto Pilot è stato sviluppato in collaborazione con Zünd Skandinavien e garantisce un significativo aumento della produttività riducendo drasticamente gli interventi manuali in fase di finishing. Océ Auto Pilot utilizza la tecnologia di imaging Canon EOS per riconoscere i segni di registrazione proprietari sul supporto stampato. La soluzione identifica e avvia automaticamente operazioni simultanee di taglio (in-register cutting, piegatura o kiss cutting) su tutti i lavori e i materiali che si trovano sulla tavola di taglio in funzione delle singole impostazioni di finishing, indipendentemente dal supporto. Questa tecnologia introduce un livello di automazione precedentemente attuabile solo per i volumi di produzione più elevati di materiali identici. Canon mostrerà anche la stampante Océ ColorWave 700 durante la produzione di una serie di applicazioni grafiche e il sistema Océ ColorWave 910 dotato di stacker ad alta capacità, ideale per la produzione di poster ad alta velocità.

A Fespa 2017 saranno presenti anche due modelli della serie imagePrograf PRO Canon: PRO-4000 per la realizzazione di stampe fotografiche e fine art di altissima qualità, e PRO-6000S che garantisce un’elevata produttività per applicazioni quali foto, canvas, banner e altri prodotti fotografici d’eccellenza. Per dimostrare ai fornitori di servizi di stampa (PSP) di grande formato la possibilità di ampliare la propria offerta di materiali pubblicitari, Canon mostrerà la stampante digitale imagePress C750 in atto di produrre una serie di materiali di marketing che includono cartoline per direct mailing e banner pieghevoli. Da un’area centrale dello stand dedicata alle applicazioni, i visitatori vedranno come le diverse tecnologie Canon esposte possono essere gestite da workflow Webto-print e integrate negli ambienti ad alta produttività in cui operano i clienti. Esempi di applicazioni saranno prodotti utilizzando supporti di grande formato Canon che includono materiali ottimizzati per i processi UV, a base di acqua e solvente, oltre che per Océ CrystalPoint e la nuova tecnologia UVgel.

Nel corso dell’evento, Canon effettuerà non solo dimostrazioni in tempo reale ma esporrà anche i lavori di alcuni tra i suoi clienti più creativi in Europa, Medio Oriente e Africa.

La serie Onset X di Fujifilm: le testimonianze di chi l’ha provata

La Onset X3 installata presso Bachmann.

Aziende di stampa in tutta Europa, dal Regno Unito alla Polonia e dalla Spagna alla Croazia, hammo trasformato il proprio business investendo nel sistema di produzione flatbed definitivo, Onset X, secondo i dati diffusi da Fujifilm.

drupa 2016 ha certamente contribuito a far crescere il numero di aziende che ha investito nella piattaforma.

Il CEO di Bachmann, la tedesca specializzata in serigrafia che ha concluso il suo acquisto durante drupa, Pascal Bachmann, si è espresso sui vantaggi offerti dalla piattaforma: «Con il sistema Onset X3, riteniamo che la partnership Fujifilm-Inca Digital abbia stabilito un nuovo livello di produttività e qualità», ha affermato. «Oltre al miglioramento del livello di qualità che abbiamo constatato fin dal momento dell’installazione, la principale e più grande differenza che noi (e i nostri clienti) abbiamo notato è la rapidità con cui possiamo completare i lavori. Oserei dire che la Onset X3 sia una soluzione per grandi formati senza pari, grazie alla capacità di gestire substrati sia rigidi che flessibili».

«Per sopravvivere, le moderne aziende di stampa devono rivoluzionare le proprie strategie», continua Bachmann. «Non c’è spazio per l’autocompiacimento. Nessuno può sapere per certo che cosa riserva il futuro, ma è sicuro che sopravviveranno quelle con i maggiori livelli di flessibilità, adattabilità e creatività».

L’azienda Augustus Martin (che stampa display POS e POP nel Regno Unito, Kolorcraft) ha deciso di investire in due macchine Onset X2 e in una X3, sulla base di una lunga esperienza con le piattaforme Inca nel corso di molti anni con diversi modelli. «Abbiamo scoperto che la qualità e l’affidabilità della piattaforma Inca e del sistema inkjet Fujifilm Dimatix sono eccezionali», ha affermato il fondatore e Joint Managing Director, Lascelle Barrow. «La nuova serie Onset X conserva tutte le caratteristiche che ne hanno determinato la ben meritata reputazione, aumentando al contempo in modo considerevole la capacità produttiva; pertanto alla fine è stato piuttosto facile decidere di effettuare questo investimento».

All’inizio e alla fine dell’anno, due specialisti europei nella stampa di packaging ondulato, Grupondunova in Spagna e ProDigital in Croazia, hanno investito nelle macchine Onset X1, indicando la qualità, la produttività e la scalabilità della piattaforma quali ragioni dell’investimento.

«Desideravamo essere sicuri di disporre della macchina più veloce sul mercato, ma non eravamo disposti a cedere a compromessi sulla qualità», ha affermato il CEO di ProDigital, Denis Cigir. Dopo aver trascorso oltre un anno a valutare diverse opzioni, compresa la possibilità di aggiornare la macchina da stampa digitale esistente dell’azienda, Cigir è giunto alla conclusione che la velocità e la capacità di produzione della piattaforma Onset X non potesse essere eguagliata da nessun’altra sul mercato. Ha concluso con le seguenti parole: «Sappiamo che quando raggiungeremo la fase in cui avremo di nuovo bisogno di aumentare la nostra velocità di produzione, potremo farlo facilmente, in modo economico, semplicemente aggiornando la nostra piattaforma esistente per raggiungere una velocità di stampa fino a 900 m2/ora».

Anche il direttore generale di Grupondunova, Jordi Carrió, pensa al futuro a lungo termine prima di effettuare un investimento: «Il mondo del packaging digitale è ancora agli inizi», ha spiegato. «Pertanto era molto importante, per noi, trovare un fornitore con la capacità e la volontà di evolversi insieme a noi. Eravamo alla ricerca di un partner a lungo termine, non di un semplice fornitore, e abbiamo pensato che Fujifilm fosse l’interlocutore ideale per tale ruolo. Avendo individuato una tendenza in crescita verso la personalizzazione e il packaging specializzato in piccoli quantitativi, abbiamo di recente costituito un nuovo ramo di attività per il packaging digitale chiamato Wondu, con l’obiettivo di sfruttare le opportunità in crescita di questo entusiasmante mercato. Un prolungato periodo di sperimentazioni e test ci ha convinto che la stampante Onset X dovesse essere collocata al centro di questa nuova proposta commerciale. La stampante, infatti, dispone della performance, della qualità e della velocità necessarie per consentirci di mantenere le nostre promesse nei confronti dei clienti».

La piattaforma Onset X apre infatti la porta alla stampa e alla creazione di campioni e prototipi di packaging in piccole tirature, con elevati livelli di qualità che si stanno dimostrando incredibilmente interessanti per il settore del packaging ondulato. Tuttavia, sia che si tratti di packaging o di display di grande formato, la serie Onset X consente la stampa di un’ampia gamma di materiali rigidi e flessibili e produce immagini straordinarie per diversi tipi di prodotti, dalla cartellonistica per tutti i giorni ai display retroilluminati di elevata qualità per mercati esigenti come quello dei cosmetici e dei beni di consumo di lusso. L’architettura “scalabile” della piattaforma consente ai clienti di effettuare un investimento a prova di futuro, pensato per consentire di modificare ed evolvere la configurazione delle teste di stampa, senza dover sostituire altre parti della macchina. La stampante Onset X3 consente incredibili prestazioni di stampa, fino a ben 900 m2 all’ora.

Asanti 3.0, il nuovo flusso di lavoro dedicato ai produttori di sign & display

Con il lancio di Asanti 3.0 Agfa Graphics offre nuove funzionalità, maggiori possibilità di integrazione e ulteriori automatizzazioni per il mercato inkjet wide format. Unendo queste novità alla gestione del colore, al pre-flight automatico e alla nuova interfaccia grafica estremamente intuitiva, Asanti 3.0 promette di rivoluzionare completamente la gestione dell’inkjet wide format.

Un solo strumento per la gestione completa dei dati e dei dispositivi. Il settore sign & dispaly ha bisogno di semplificare, ottimizzare e automatizzare i processi. La versione 3.0 di Asanti consente l’integrazione con motori di terze parti e con PrintSphere, il nuovo software per la condivisione del dati di Agfa.

«Si tratta davvero di uno hub produttivo completo che ottimizza l’intero flusso di lavoro dall’inizio alla fine», spiega Erik Peeters, Marketing Manager Workflow Solutions di Agfa Graphics. «In questo modo, i professionisti della stampa potranno evitare errori, ridurre al minimo gli interventi manuali, abbreviare le procedure di pre-stampa e quindi semplificare l’intero processo di stampa».

Maggiori funzionalità per maggiori vantaggi. IntelliTune è una delle novità di Asanti 3.0: questa funzionalità analizza e migliora automaticamente la qualità dell’immagine ottimizzando, per esempio: le tonalità della pelle, eliminando il rumore nelle immagini, artefatti e sfocature.

Asanti 3.0 vanta anche nuove funzionalità, tra cui QuickProof un pratico strumento per la stampa di prove che consente di evitare gli sprechi, un’alternativa digitale migliorata per visualizzare elementi stampati su materiali trasparenti, automazione ottimizzata grazie all’impiego di nuovi parametri preimpostati e una semplice gestione della ripetizione delle immagini che permette di aumentare ulteriormente la produttività.

Cruscotto e interfaccia utente rinnovati. Oltre all’intuitiva interfaccia utente, che include miglioramenti nella visualizzazione e posizionamento dei lavori, la versione 3.0 di Asanti offre anche il tiling per lavori di grandi dimensioni.

Inoltre, il cruscotto dedicato di Asanti visualizza tutti i lavori, il numero delle stampe, i dati sullo stato di più motori di stampa, i livelli d’inchiostro, il tempo trascorso e molto altro ancora, il tutto in un’unica finestra.

«Questo sistema basato su Html5 è perfetto per coloro che sono a stretto contatto con i clienti e che hanno a che fare anche con il lato finanziario», sottolinea Peeters.

Potenziamento della premiata gestione colore di Agfa Graphics. Una novità nella gestione colore di Asanti è la modalità avanzata, che consente di utilizzare una procedura guidata per gestire i colori e accorciare i tempi di produzione, sono inoltre disponibili nuove opzioni per la stampa del bianco. Infine, Asanti 3.0 consente di sostituire particolari colori spot (per esempio quelli di un marchio) con abbinamenti colore dedicati, per permetterne una riproduzione estremamente accurata anche su supporti difficili.

La città visibile di Viscom 2017 aprirà le porte il 12 ottobre

Un salone multitasking che coniuga creatività, business, formazione e approfondimento. Un indispensabile strumento di marketing, comunicazione e promozione per tutte le aziende della comunicazione visiva. Una vera città cosmopolita che connette tecnologie e materiali applicati al mercato del tessile, design, retail e industria.
Per conoscere l’intera filiera, per immergersi nelle tendenze attuali e intuire quelle future, per lasciarsi sorprendere da nuovi percorsi innovativi e restare affascinati dalla cultura dell’immagine, per soddisfare le esigenze di tutti i suoi protagonisti, bisognerà varcare le porte della nuova città della comunicazione visiva ospitata dal 12 al 14 ottobre 2017, nei pad. 8/12 di Fieramilano.
La 29esima edizione di Viscom Italia per il mercato della comunicazione visiva è stata rinnovata ancora una volta nel suo look, carico di energia, creatività e business, che rispecchia il vero DNA della manifestazione.
La campagna pubblicitaria 2017 vuole raccontare le innumerevoli opportunità che il nostro comparto offre, per attirare l’attenzione dei propri interlocutori ma anche per tutti i nuovi professionisti, che si stanno affacciando al nostro mondo; per offrire uno strumento sempre più affine alle loro esigenze, sempre più funzionale ai loro affari e sempre più attento ai cambiamenti di mercato. Ogni palazzo sarà infatti l’occasione per veicolare i molteplici volti della comunicazione visiva e dei forti legami che ha con i settori del design, fashion, retail e industria.
«Viscom Italia è un’esperienza unica, difficile da raccontare a parole. Per capirne le potenzialità va vissuta in prima persona», afferma Paola Sarco, Exhibition Manager della manifestazione. «La nuova edizione sarà l’occasione per conoscere da vicino i nuovi trend, i materiali, gli stili, le lavorazioni del nostro comparto, le novità di prodotto, le applicazioni più innovative e all’avanguardia. Sarà sicuramente un nuovo percorso espositivo, fatto di emozioni di business, per chi desidera sapere tutto sull’universo della creatività, e non solo, a 360°».
Oltre il 70% dell’area occupata dai leader del mercato che hanno scelto come vetrina internazionale la manifestazione per valorizzare l’eccellenza delle loro tecnologie in materia: Stampa Digitale Grande Formato – Insegnistica – Cartellonistica – Serigrafia – Tampografia – Promozione tessile – Ricamo – Incisione – Fresatura – Laser – Packaging – Labelling – Premiazione sportiva – Digital Signage – P.O.P.
I linguaggi visivi diventano manifesto di una nuova epoca per disegnare scenari futuri, durante il programma dei Viscom Talks. Un concentrato di contenuti e relazioni in cui i partecipanti si conoscono, interagiscono, condividono know how, presentano case history, sviluppano business e vengono ispirati a nuovi progetti, uscendo dal circolo autoreferenziale e dialogando con gli opinion leader della comunicazione.
Colpire l’immaginazione attraverso la seduzione delle immagini è come aprire una lente che allarga la nostra visione del mondo: è questo l’obiettivo del Viscom Live, con un nuovo ed avvincente concept! Destinazione? La città della comunicazione visiva ovviamente! Uno spazio performante dove gli attori principali saranno rappresentati dai diversi settori della comunicazione visiva: una fabbrica di idee polifunzionale per valorizzare creatività e abilità tecniche in vere applicazioni ad effetto che li animerà durante i tre giorni di fiera.

Stampa digitale e interior decoration: i mega trend

La stampa digitale sta assumendo un ruolo sempre più importante nella decorazione di interni e di esterni. Grazie alle nuove tecnologie si possono produrre stampati con un alto contenuto emozionale. Ma non bisogna dimenticare che la comunicazione deve seguire i trend del momento.

«La stampa digitale – ha esordito nel suo intervento Paola Silva Coronel – ha invaso da anni ormai le nostre città, con una presenza forte su mezzi pubblici, facciate di edifici, ponteggi, automobili e aeroplani». L’architetta ha fatto scorrere, a questo proposito, una serie di immagini rappresentative di come, anche grazie alla stampa digitale, la cartellonistica e in genere la pubblicità da esterni possa essere innovativa ed emotiva. Come per esempio un’affissione murale per fare pubblicità a una vernice nella quale l’immagine di un barattolo rovesciato fa scorrere il colore lungo la parete per poi emergere invadendo fisicamente un parcheggio e colorando auto parcheggiate ad hoc. O come la foto di una tazzina di caffè ripresa dall’alto possa essere sovrapposta a un tombino fumante per dare l’impressione che sia una bevanda appena fatta.

«Solo più recentemente la stampa digitale – ha proseguito Silva Coronel – è entrata nel mio mondo, quello della progettazione di interni. Non sono un’esperta di tecnologia, ma ho capito che il successo della stampa digitale in questo comparto è determinato anche dal fatto che gli inchiostri non hanno un odore sgradevole e che la risoluzione è decisamente migliorata». Grazie anche alla stampa digitale la decorazione è diventata quindi ambientale: non più semplici quadri alle pareti, ma un tema decorativo che coinvolge gli ambienti a 360° e che, per fare un esempio, in un bar può estendersi a tanti altri prodotti, dai bicchieri e piattini di carta al packaging delle brioche.

«Se siamo arrivati a questo punto – sottolinea Silva Coronel, rivolgendosi direttamente agli stampatori presenti in sala – è grazie al lavoro che avete fatto negli ultimi anni sul versante della stampa digitale, toccando sempre più spesso il tasto emotivo. Sono le emozioni, in fondo, che smuovono le persone. Grafica e decorazione ambientale sono entrate anche nel mondo del lavoro, inteso come spazi fisici negli uffici. Le aziende investono molto per creare spazi che oltre a essere belli siano anche “amicali”, concepiti per invogliare i dipendenti a stare in ufficio, così come accade o dovrebbe accadere per gli ospedali».

Coronel si è quindi soffermata sui grandi filoni della decorazione di interni, citando esempi che vanno dalle decorazioni delle case di Pompei al palazzo Te, l’edificio monumentale di Mantova costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga a opera dell’architetto Giulio Romano, uno dei più alti momenti di tutti i tempi della decorazione ambientale. «Da sempre – ha detto – la decorazione è l’elemento che connette un oggetto, un luogo, qualsiasi cosa a una certa epoca. Quando si fa uso della decorazione, anche nel caso dell’etichetta di un vino, bisogna conoscere, oltre alle tecnologie di stampa, anche i trend del momento».

Le tendenze del design: leggi l’articolo a pagina 30!

Finishing 4.0 by Müller Martini: le testimonianze di chi c’era

Agli Hunkeler Innovationdays, appena conclusisi a Lucerna, i visitatori da tutto il mondo hanno sperimentato dal vivo la prima mondiale di connettività tra la brossuratrice Vareo di Müller Martini e la linea bobina-pacco della Hunkeler grazie al sistema di gestione dei dati e dei processi Connex di Müller Martini, come parte di un percorso combinato.

«Il collegamento del Sistema Connex a una linea bobina-pacco della Hunkeler a Lucerna ha rappresentato un importante risultato di applicazione del workflow nello sviluppo sistematico di Müller Martini della filosofia Finishing 4.0,» ha detto Volker Leonhardt, Sales e Marketing Director alla Müller Martini Print Finishing Systems AG, nel suo bilancio finale alla partecipazione di successo alla manifestazione. «La possibilità di facilitare la connettività del Connex con sistemi di terzi per la prima volta nel settore del finishing rappresenta un enorme cambiamento nell’industria delle arti grafiche. Il fatto che il nostro stand agli Hunkeler Innovationdays abbia attratto così tanti visitatori per tutti i quattro giorni è stata una dimostrazione di come Müller Martini sia in grado di rispondere alle necessità attuali del mercato con le sue soluzioni per tirature anche di una sola copia sia nella produzione softcover con la brossuratrice Vareo e il trilaterale InfiniTrim, che in quella di prodotti cuciti a punto metallico con la Presto II Digital.»

«Quest’anno gli Hunkeler Innovationdays si siano dimostrati essere molto più internazionali del solito grazie alla numerosa affluenza di visitatori provenienti dagli USA, dall’Asia e dal Medio Oriente. Questo è un chiaro segnale di come la stampa digitale stia guadagnando sempre più un profilo internazionale. Le nostre soluzioni compatte per prodotti in tirature di una copia sola riducono le barriere nell’ingresso alla stampa digitale per le aziende del settore» ha proseguito Volker Leonhardt.

Le testimonianze di chi c’era

«La stampa è la parte facile. Il segreto sta nel confezionamento»

Jerome Morkel, Managing Director di Tandym Print, ha fatto un lungo viaggio da Cape Town in Sud Africa a Lucerna, notando che l’alta qualità del finishing rappresenta «la chiave di tutta la produzione digitale». Aggiunge inoltre: «E per qualità intendo processi, in particolare per le tirature molto piccole è importante avere il minor numero di interventi possibile. Ci deve essere un workflow integrato e continuo.»

Durante la sua visita allo stand MM, Jerome Morkel si è perciò particolarmente concentrato sui processi di produzione. «È stato incredibile vedere le soluzioni per il futuro che i produttori di macchine hanno mostrato in questa manifestazione. Ora sta alle aziende di stampa fare il passo successivo and investire nei sistemi che offre il mercato. E poiché noi stessi abbiamo progetti che vanno in questa direzione, gli Hunkeler Innovationdays rappresentano l’opportunità ideale per allargare le nostre conoscenze sui processi coinvolti.»

Livonia Print: nessun futuro senza «connettività»

Livonia Print di Riga (Latvia) è la prima grande azienda delle industrie grafiche al mondo a connettere impianti Hunkeler e Müller Martini con il sistema di gestione dei dati e dei processi Connex. «Noi valutiamo questo investimento come un passo importante verso il raggiungimento del nostro obiettivo di piena integrazione,» afferma Trond Erik Isaksen. Il fondatore della società, nonché proprietario, ha spiegato che «la rimozione di tutte le barriere tra la nostra produzione convenzionale e digitale è una priorità assoluta. L’utilizzo di singole macchine di produzione senza che siano connesse tra di loro è obsoleto. Questo è il motivo per cui non vedo futuro nella nostra industria senza connettività.»

Livonia Print sta integrando nel Connex non solo la linea di lavorazione libri di Hunkeler e la nuova rotativa di stampa digitale Océ, bensì anche la nuova cucitrice a filo refe Ventura Digital di Müller Martini e la nuova linea di cartonato Diamant MC Digital. «In una fase successiva pianifichiamo d’integrare con il Connex tutte le nostre rotative Heidelberg e i sistemi di confezionamento. Ci aspettiamo la totale trasparenza delle macchine connesse per avere come risultato una produttività più elevata in tempi brevi, inclusa una riduzione degli scarti.»

Il mercato, secondo i dati Argi, e il posizionamento di Kodak

La storia di Nexpress, la soluzione di Kodak per il mercato della stampa digitale. L’ultimo modello presentato a drupa può stampare il bianco a tavola piena o a riserva.

Partendo dai dati della ricerca di Argi, Bianchet, amministratore delegato di Kodak, ha illustrato le linee guida che stanno pilotando le scelte dell’azienda. L’offset è in ripresa e da impulso anche al settore delle lastre, comparto nel quale Kodak si conferma attore di rilievo con le process free. Con un digitale che continua a crescere ma con tassi meno veloci rispetto all’anno precedente, l’Italia si conferma un mercato dove il digitale è prevalentemente a foglio singolo, con volumi contenuti e una netta preferenza per l’elettrofotografia: qui Kodak è presente con Nexpress disponibile in varie configurazioni. Notevole la crescita del digitale nel settore delle etichette mente le macchine industriali a bobina a tecnologia inkjet segnano il passo, complice una situazione del mercato che non garantisce tirature adatte alle caratteristiche di questi impianti.

Nel settore dei workflow di prestampa la presenza di Kodak è sempre più forte, con orientamento al packaging grazie anche alla proposta Flexcel NX che conta 500 installazioni in tutto il mondo.

Stampa digitale e packaging farmaceutico: l’esperienza di Abar Litofarma

L’introduzione della stampa digitale nove anni fa in un’azienda specializzata nel packaging farmaceutico è stata talmente deludente da sospendere il progetto a tempo indeterminato. Ecco quali sono stati i problemi e la volontà di riprovarci in futuro. A patto che i produttori siano più chiari.

Chi ha visto il film Frankenstein Junior diretto da Mel Brooks ricorderà la reazione dei cavalli ogni volta che si nomina Frau Blücher. Ecco, nel gruppo cartotecnico Abar Litofarma è più o meno la stessa reazione che hanno tutti ancora oggi quando si nomina la stampa digitale nonostante il suo inserimento nel flusso produttivo, anzi il tentativo di farlo, risalga a nove anni fa. Un investimento probabilmente fatto nel momento sbagliato, senza molta consapevolezza e con aspettative troppo scostate dalla realtà.

Del perché la stampa digitale nella sua azienda sia considerata ancora oggi un incubo, ma con possibili aperture per il futuro come vedremo più avanti, lo ha raccontato Fulvia Lo Duca ne suo intervento in occasione del convegno di Italia Grafica sulla stampa digitale, svoltosi lo scorso settembre; per completezza delle informazioni, riportiamo ora un estratto dell’intervento, che potete leggere per intero sulla rivista; abbiamo deciso di riportare questi interventi perché le tematiche sono attualissime.

«Per delicatezza non dirò il nome del produttore – racconta – ma la chiamerò semplicemente “la macchina”, soluzione che in certi momenti abbiamo avuto l’impressione avesse più bisogno di un esorcista che di interventi tecnici. Una macchina sulla quale avevamo deciso di investire nel 2007 per essere competitivi su piccoli e micro lotti, ma che sin dall’inizio ci siamo accorti che non voleva collaborare in nessun modo. Amava bloccarsi dopo venti o trenta pagine perché, lo abbiamo scoperto dopo, ci era stata venduta come in grado di stampare fogli fino a 500 micron di spessore, ma in realtà dopo 400 non ci riusciva più e si inceppava continuamente. Quando ci siamo accorti di questo limite, l’ulteriore sorpresa è stata che non riusciva in nessun modo a tenere il registro quando andavamo in volta. Il nostro capo reparto di stampa ci ha detto, con termine probabilmente non propriamente tecnico che “scodava”. A questi problemi se ne sono aggiunti altri densitometrici, spettrofotometrici e di finitura. Qualche esempio? I fondi pieni, anziché essere realmente pieni, avevano un aspetto nuvolato. Non siamo riusciti a emulare più dell’84% dei colori Pantone, nonostante il produrre dichiarasse una percentuale del 92%. I problemi riguardavano soprattutto i gialli, i verdi e gli arancioni. Il termine tecnico del nostro caporeparto stampa relativo alla tonalità di arancione era “marcio”. Infine abbiamo avuto problemi con la finitura. Siamo dovuti andare direttamente negli Stati Uniti per scegliere e acquistare l’elemento verniciatore, per poi scoprire che la maggior parte delle vernici non ancoravano o se lo facevano il foglio diventava così ruvido da compromettere tutte le lavorazioni successive. Ciliegina sulla torta: nel suo intervento Alessandro Mambretti (vedere relativo articolo, ndr) ha detto che la stampa digitale rappresenta il percorso più breve tra il dato e il supporto. Peccato che in questa soluzione in qualche caso alcuni dati si volatilizzavano e nel farmaceutico non è certo una cosa bella. Tutto questo con i nostri clienti sempre più scettici e poco disposti a validarci la macchina perché molto lontana dai bisogni e dalle aspettative da nostri clienti».

Leggi tutto l’articolo a pagina 26: ecco come Abar Litofarma ha dato una seconda chanche alla stampa digitale!

Stampa digitale: l’impatto sui processi e sull’organizzazione

La stampa digitale è arrivata a un livello di affidabilità tale da soddisfare le esigenze della maggior parte delle aziende delle arti grafiche. Che possono concentrarsi di più sui contenuti rispetto alla tecnologia. È il momento di dare spazio alla creatività, alla scelta di nuovi materiali e all’effetto wow.

Alessandro Mambretti, consigliere dell’associazione di tecnici della comunicazione grafica Taga ma prima di tutto ferrato esperto di stampa digitale, nel suo intervento in occasione del convegno di Italia Grafica sulla stampa digitale, svoltosi lo scorso settembre, si è soffermato su quest’ultima e sull’impatto che ha sui processi e sull’organizzazione aziendale; per completezza delle informazioni, riportiamo ora un estratto dell’intervento, che potete leggere per intero sulla rivista, e che abbiamo deciso di riportare adesso perché le tematiche sono attualissime.

«Si è parlato di multicanalità, dell’importanza di comunicare contenuti alle persone giuste al momento giusto. Io mi soffermerò sulla carta, su un mezzo considerato statico sotto molti punti di vista, ma che è comunque un driver fondamentale per veicolare questi bisogni. Qualcosa di stampato è qualcosa che genera emozione, è indiscutibile».

Uno stampato è una cosa che rimane, ha il suo valore ed è un fatto culturale. È indiscutibile. Ma la stampa digitale in quale modo entra in questo scenario? «Drupa non è stata la manifestazione della stampa digitale, ma del 2.0 della stampa digitale» afferma Mambretti. «Io sono un appassionato di parole e quando mi chiedono di parlare di stampa digitale cerco prima di tutto di darle una corretta definizione. Intanto è una tecnica di stampa, e come tutte deve seguire determinate regole. Inoltre non è una tecnologia ma un mix di tecnologie e soprattutto è il percorso più breve che esista tra un dato e il prodotto stampato. Un percorso così breve che ha un impatto notevole all’interno di un’azienda grafica e può dare in certi casi dei problemi. Ma è dai problemi che spesso nascono le opportunità». A questo proposito Mambretti cita il caso della nuova tendenza dell’edilizia di costruire grattacieli in legno. In Norvegia, a Bergen, ne è stato costruito uno alto 14 piani e la canadese University of British Columbia sta facendo costruire un residence per studenti di 18 piani. «La domanda nasce spontanea: e se prendono fuoco? I progettisti hanno studiato a fondo questa possibilità e hanno scoperto che se la struttura è abbastanza grande, allora il legno non prende fuoco ed è quindi sicura. Dal problema hanno trovato la soluzione e i grattacieli in legno assorbono CO2 e sono quindi virtuosi. Cosa centra questo con la stampa digitale e il suo impatto in azienda? Molto spesso viene considerata ancora oggi come una tecnologia che ha rotto un equilibrio, che ha disgregato un sistema, e in pochi sin dal suo inizio l’hanno considerata una grossa opportunità».

Leggi tutto l’articolo a pagina 22!