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Tutte le anteprime di drupa, su Italia Grafica di maggio

GRA_2016_003_COP@001.inddIntervista esclusiva a Benny Landa

Un business digitale ancora più chiaro: Heidelberg

Kba potenzia ancora il grande formato

HP PrintOS di HP, la piattaforma software per la stampa di produzione

Dalla A alla Z tutte le novità in mostra a Düsseldorf

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Le librerie creative Cloud di Photoshop

Nell’aggiornamento CC di ottobre 2014 è stata introdotta una funzionalità che ha coinvolto sia Photoshop che Illustrator: le Librerie. 
Ulteriormente potenziate nell’aggiornamento immediatamente successivo, quello di dicembre, queste Librerie consentono fondamentalmente di avere rapido accesso a una serie di contributi grafici che devono essere riutilizzati in modo potenzialmente frequente e ricorsivo, e di condividerli tra più utenti in un ambiente di lavoro collaborativo.

Il nuovo pannello Librerie dovrebbe essere immediatamente disponibile all’apertura di Photoshop o Illustrator CC subito dopo l’aggiornamento di ottobre, quindi a maggior ragione anche dopo quello di dicembre (l’ultimo al momento della stesura del presente articolo, nda), tuttavia al bisogno si può richiamare dal consueto menu a finestra.
Per creare la nuova Libreria è sufficiente selezionare la voce Nuova libreria… dal menu del pannello omonimo e come dice la scritta all’interno del pannello è sufficiente trascinarci dentro l’elemento desiderato per aggiungerlo alla nuova libreria 1.
Prima di vedere quali elementi è possibile aggiungere vi lascio un paio di consigli; il primo è di rilasciare il cursore esattamente sopra il segno “+” cerchiato altrimenti il trascinamento potrebbe non avere effetto; il secondo è di non arrabbiarsi troppo se anche così facendo non si dovesse aggiungere alcunché; al momento della stesura dell’articolo persistono dei comportamenti strani per cui a volte va e a volte no, per lo meno sulle postazioni su cui ho provato (generalmente al secondo tentativo funziona).
A prescindere dal trascinamento è sempre possibile aggiungere i vari elementi cliccando sugli appositi pulsanti in basso a sinistra nel pannello 2.

Gli elementi di libreria

Come anticipato in apertura di articolo le librerie possono essere usate sia in Photoshop che in Illustrator in maniera condivisa: significa che è possibile aggiungere all’interno della stessa libreria sia elementi vettoriali nativi che raster nativi, e in entrambi i casi può trattarsi di oggetti multipli come più livelli contemporaneamente o più tracciati contemporaneamente.
In entrambi gli applicativi il pannello si presenta con le medesime caratteristiche estetiche ed è visualizzabile in due diverse configurazioni 3.
È possibile salvare elementi grafici come forme vettoriali semplici o complesse (loghi per esempio, di qualunque genere o struttura), immagini mascherate e non, stili di testo, campioni di colore e stili di livello (in questo caso solo da e per Photoshop).
Ogni elemento visualizzato nella modalità elenco riporta sulla destra il simbolo dell’applicazione da cui è stato importato, di modo che si sappia preventivamente cosa succederà importandolo nel documento di lavoro quando si lavora in Photoshop o quando si lavora in Illustrator.
Per esempio un logo vettoriale trascinato in un documento di Photoshop diventerà un oggetto avanzato, mentre un livello raster inserito in Illustrator risulterà incorporato e un messaggio avviserà che tale oggetto non sarà direttamente modificabile (per ovvi motivi).
Un altro comportamento anomalo che ho ravvisato riguarda il trascinamento di un elemento raster dal pannello Libreria al documento di lavoro di Illustrator: per qualche motivo nei miei test non sembra funzionare mai ma è risolvibile facendo tasto destro sopra all’elemento e selezionare la voce «Usa in documento» 4.

Le Librerie nel Cloud

Dal menu del pannello Librerie si può selezionare la voce «Visualizza sul sito Web», questo rimanda direttamente alla gestione degli Asset del proprio account Creative Cloud dove è possibile controllare agevolmente i contenuti di tutte le Librerie, oltre a tutto il resto 5.
Con l’aggiornamento di dicembre le Librerie hanno acquisito la non trascurabile caratteristica di essere condivisibili con uno o più collaboratori, che vanno invitati tramite l’apposito comando «Collabora» nel menu del pannello, oppure dalla voce Condividi sulla pagina Web dei propri Asset 6.
Il nostro potenziale collaboratore riceverà una e-mail di invito con un link da cui potrà accedere alla nostra Libreria, e naturalmente noi potremmo essere a nostra volta invitati da altri a condividere le loro; le librerie condivise saranno identificate dall’apposito simbolo con il doppio omino, mentre quelle non condivise non riporteranno niente 7.








Nobilitazione: le nuove tecnologie offerte dal digitale

Sempre più tecnologico e digitale, il mondo della nobilitazione offre oggi interessanti spunti per quegli stampati che non richiedono alte tirature e che inseguono al contempo una maggiore caratterizzazione in un mercato ormai massificato.

Non si finisce mai di imparare. E anche di sorprendersi, vista l’incredibile evoluzione della stampa digitale in questi ultimi anni. Le nuove formulazioni inkjet e toner che hanno invaso il mercato stanno offrendo agli utilizzatori molto più di quanto fossero programmate per fare. E lo si capisce dai risultati a dir poco sorprendenti che questi inchiostri innovativi stanno fornendo in un ambito, quello della nobilitazione, oggi animato da una grande vitalità. Il loro abbinamento con i nuovi materiali permette infatti di dar vita a lavorazioni davvero singolari, a volte difficilmente riproducibili in ambito offset, e soprattutto consente agli stampatori di aggiungere qualcosa in più per continuare a stupire i propri clienti.
Per comprendere meglio la portata di questa rivoluzione digitale in un ambiente storicamente dominato dall’offset abbiamo contattato Alessandro Mambretti che, oltre alla sua attività professionale, è membro del comitato tecnico della stampa digitale di Taga Italia, nonché docente dell’ITS Angelo Rizzoli per la Multicanalità di Milano e dell’ITS McLuhan di Cesena e sta lavorando a un interessante documento tecnico dedicato proprio alla nobilitazione digitale dal titolo provvisorio Nobilitare e digitale.

La personalizzazione richiama la nobilitazione

«Sono molti i segmenti produttivi che utilizzano la nobilitazione per distinguere il proprio prodotto nel mercato, primo fra tutti quello delle etichette del settore cosmesi e vitivinicolo, dove la produzione digitale è già presente principalmente con macchine a bobina; le richieste di solito sono applicazioni di oro a caldo, vernice con riserva, plastificazioni e rilievi a secco. Oggi il focus si sta allargando moltissimo al foglio che, seppur in microtirature, ha una richiesta particolare di effetti tattili quali goffratura, rilievi e tutti quegli elementi che permettono di aumentare la percezione sensoriale di uno stampato. È ovviamente un work in progress, perché devono coesistere prestazioni complementari tra formulazioni di inchiostri (toner o liquidi), supporti e tipo di nobilitazione desiderata, che siano in grado di lavorare sinergicamente e sostenibili economicamente».
«D’altronde, che si tratti di etichetta, brochure o catalogo», spiega Mambretti, «è la percezione di unicità ciò che guida la scelta del cliente finale e costringe il produttore a prediligere la flessibilità numerica del digitale, dato che i fattori qualitativi e la stabilità sono ormai raggiunti.
È ovvio che la stessa richiesta si è estesa anche alle nobilitazioni e alla ricerca di particolarità. Se nel mondo offset abbiamo assistito all’arrivo del floccato e a un aumento delle vernici UV, all’utilizzo del cold foil ristampato, alle vernici “profumate” ecc., quello che si vuole e in parte si riesce a fare oggi sul digitale è una nobilitazione che segue le caratteristiche del prodotto sia in termini di tiratura sia di personalizzazione. Con la possibilità di aggiungere valore a qualcosa che, oggi sul mercato, sta progressivamente perdendo molta della sua capacità di richiamo. Ciò accade semplicemente perché le nobilitazioni in offset restano comunque un prodotto seriale che risponde alle logiche di media tiratura a elementi fissi. Mentre invece il tema della personalizzazione sta diventando un trend sempre più significativo perché richiesto costantemente dai buyer. Chi vuole fare campagne di comunicazione di qualità sta infatti battendo questa strada», assicura Mambretti.

Possedere le basi e usare le nuove conoscenze

«Mai come in questo momento stampare in digitale ha aiutato gli imprenditori grafici a mantenere fedele la propria clientela e in alcuni casi a rafforzarla proprio per la sua capacità di servire le piccole produzioni, con l’eventuale personalizzazione delle stesse. La domanda di pretirature o posttirature, prodotti di contorno alla produzione massiva, è ormai un realtà assodata che si è estesa anche ad altri prodotti tipici del settore cartotecnico, e anche nelle richieste di nobilitazione. E proprio la ricerca di questa omogeneità produttiva a un certo punto ha fatto scaturire la domanda principale: cosa mi distingue dagli altri e cosa posso fornire ancora in più ai miei clienti?», prosegue Mambretti. «quando si parla di digitale esistono molte macchine dal punto di vista commerciale ma le tecniche sono sempre riconducibili a pochi elementi. Nel mondo del piccolo formato HP Indigo e Kodak sono state le prime a introdurre valore aggiunto ai propri stampati sia con l’adozione di colori speciali, sia con sistemi di coating dedicati, seguite dai sistemi a toner di Xerox e Canon che introdussero il toner trasparente per effetti “varnish”. Oggi Ricoh ha introdotto anche sui sistemi toner da produzione la possibilità di stampare il bianco. A queste si aggiungono tecnologie di “varnish digitale” come MGI o i “sensoriali” risultati ottenuti tramite Scodix alle tecniche di “Sleeking” per trasferire metalli e vernici direttamente sugli stampati a toner. Un’esplosione tecnologica che è di fatto una parte della risposta alla domanda che si pone lo stampatore. In poche mosse si può ottenere un ottimo lavoro che, dal punto di vista economico ha un costo adeguato, ma da quello visivo offre un risultato davvero eccezionale.  A completare la risposta ci sono le conoscenze di base, i nuovi materiali e anche un po’ di ingegno».

Il ritorno all’artigianalità

Le applicazioni possono dunque diventare moltissime. «Dal catalogo di moda, alla brochure, fino al packaging, il valore aggiunto può essere davvero unico ma», sottolinea l’uomo Taga, «le macchine digitali possono fare molte cose solo se si conoscono bene i materiali e i successivi processi di lavorazione. Ci sono fattori tecnici delicati da tenere sotto controllo quali le temperature di fusione dei toner, il grado di deformazione dei supporti, la gestione delle calandre e delle colle per accoppiamenti, lo spessore della nobilitazione o la tenuta della plastificazione, la precisone di registro di posizione, e molti altri». Viviamo dunque un momento tecnologico importante, in cui anche l’abilità artigianale sta rinascendo accostandosi alle nuove tecnologie.
«Anche nei settori dei polimeri e delle plastiche si sono fatti passi da gigante offrendo una vasta gamma di scelta sia come substrati sia come copertura. Esattamente come nel digitale sono stati fatti enormi progressi fornendo, per quanto riguarda i toner, maggiore capacità di ancoraggio sui supporti alle basse temperature, e quindi riuscendo a lavorare su più substrati e sopportando meglio le postlavorazioni. Per quanto riguarda invece l’inkjet, oggi gli inchiostri hanno aumentato le densità e diversificato la propria struttura chimica riuscendo a sviluppare un’alta resistenza e anche un’alta capacità di sostenere le lavorazioni successive di poststampa».
«Ecco allora che la conoscenza approfondita di tutti questi elementi fa ritornare il lavoro dello stampatore digitale alla nobiltà di un mestiere artigianale che si era ormai un po’ perso nel tempo. Anche con il digitale occorre quindi saper dimostrare di avere piena padronanza degli strumenti a disposizione. Non basta certo schiacciare un bottone».
«Nel mondo commerciale ciò significa riuscire a offrire una maggiore capacità di ritorno dell’investimento», sottolinea Mambretti. «Soprattutto perché queste nobilitazioni di alta qualità intercettano, all’interno delle produzioni di massa, proprio quelle creazioni di nicchia di cui si parlava. È proprio lì che si riesce a sperimentare e a differenziare con successo, offrendo un valore aggiunto di altissimo livello».

Le opportunità del packaging

Dall’osservazione dell’evoluzione della stampa digitale è emersa con il tempo la possibilità di sfruttare macchine che utilizzano colori trasparenti, oro, argento e bianco per fornire valore aggiunto. Si tratta di macchine che, pur essendo da produzione, sono comunque destinate anche alle basse tirature, e quindi possono puntare anche sulla nobilitazione per affermarsi. «Tutto ciò che fornisce allo stampato una maggiore percezione sensoriale, nel digitale viene esaltato dalla possibilità di combinare più tecniche. Quest’approccio è ancora più interessante nel packaging, dove c’è maggiore difficoltà nel produrre piccoli pezzi e basse tirature con oro o laminati metallici, dal momento che i costi dell’offset diventano più elevati», dice Mambretti. «Diventa allora attraente il discorso delle piccole produzioni per tutti quei prodotti tipici del “made in italy” nelle quali possono anche bastare piccoli lotti e al tempo stesso hanno bisogno di qualità e “sensazionalità”. Ecco allora che le nuove tecnologie e i nuovi materiali permettono di realizzare un prodotto che non è un semplice nobilitato, ma un articolo del tutto nuovo».
Packaging di lusso, cosmesi, prodotti bio e omoeopatici, sono questi i settori in cui si riesce maggiormente a personalizzare le produzioni. «Laddove esiste un forte localizzazione e una produzione di nicchia, si può fornire maggiore valore aggiunto», spiega Mambretti. «In più si offre l’opportunità di personalizzare i prodotti in maniera assai particolare, e in un modo che altrimenti sarebbe impossibile ottenere con l’offset, se non a costi decisamente superiori. Il mercato di nicchia ha piccoli numeri, e la nobilitazione digitale offre altissima qualità proprio per queste piccole tirature».

Una nuova nobilitazione: l’integrazione cross-mediale

Forziamo la mano e spingiamoci oltre la nobilitazione fisica e riuniamo stampa offset e digitale integrandole con i web marketing tool. «Personalizzazione e integrazione risultano assolutamente vincenti con la stampa digitale perché permettono una convergenza interessante tra carta e social attraverso strumenti quali l’“image recognition”, cioè i sistemi di riconoscimento di immagine. È il superamento del QR code che toglie dall’impasse grafica e aumenta le possibilità dei sistemi di riconoscimento.

Effetto metallico in embossing ottenuto con la tecnologia Scodix.
Effetto metallico in embossing ottenuto con la tecnologia Scodix.


Queste immagini particolari permettono di fornire dati dettagliati sul prodotto, sulla filiera e soprattutto informazioni di marketing che possono fare la differenza. Sfruttando un semplice smartphone, esse condensano in sé un’enorme quantità di codici di riconoscimento che consentono alle applicazioni digitali portatili di aprire mondi informativi altrimenti inaccessibili. Una ricerca InfoTrends dello scorso anno dimostra che negli Usa il connubio tra carta e web attraverso i sistemi di image recognizing hanno superato i sistemi QR code. E, anche se da noi c’è ancora un problema legato all’ampiezza della banda, si può dire che oggi la piena convergenza tra i due media è già realizzabile. E si tratta di una convergenza di esigenze, non solo di mezzi», sottolinea Mambretti. «Ebbene, con la nobilitazione digitale oggi è tecnicamente possibile ottenere anche questo tipo di applicazioni».

Nuove applicazioni avanzano

Per fortuna alcune case produttrici sono tornate a fare ciò che un bel po’ di anni fa mettevano a disposizione per il colore, cioè insegnare a utilizzare bene i propri prodotti con iniziative di formazione, tutorial e affiancamenti. «Ho trovato molta disponibilità da parte delle maggiori aziende a fornire informazioni tecniche che consentano di conoscere meglio i propri strumenti di base e i materiali. Hanno capito che comunicare le proprie competenze al mercato paga enormemente in termini di diffusione dei prodotti», conclude Mambretti. «È in corso una serie di commistioni interessanti in ambito digitale, stampando e mixando varie tecniche, che partono come sperimentazioni degne di nota nei settori dell’arte o della moda, per poi diventare tecniche sempre più diffuse e alla portata di tutti. Insomma, una continua evoluzione».

NOBILITARE E DIGITALE
Le potenzialità della stampa digitale non sono ancora state esplorate del tutto e già si parla di dare valore aggiunto agli stampati ottenuti con questa tecnologia, sia nei termini di qualità che di versatilità. Nobilitare uno stampato digitale è qualcosa che si avvicina molto spesso a un’attività artigianale che coniuga la conoscenza dei materiali e la ricerca di soluzioni di unicità. È proprio la natura stessa della stampa digitale la matrice variabile che rende ogni stampa un “unicum” e a fornirgli il massimo valore comunicativo, così come la nobilitazione rinforza, impreziosisce e fissa la forza del messaggio.
«Il medium è il messaggio» diceva Marshall McLuhan negli anni Sessanta. Ebbene, il messaggio che può fornire al cliente uno stampato digitale nobilitato è farlo sentire unico e prezioso. Ma per rendere realizzabile tutto questo è necessario affrontare alcuni aspetti tecnici delle diverse metodiche di stampa digitale e cercare i giusti connubi tra stampa processo di stampa, supporto, fissaggio e postlavorazione. Perché le vernici UV offset non aggrappano sulla stampa a toner? Perché le plastiche possono spellicolarsi durante le lavorazioni poststampa? L’ancoraggio dell’oro è a caldo è sempre possibile su ogni processo di stampa? Cosa è già presente sul mercato e quali sono i campi ancora da esplorare? Quali percorsi occorre prevedere in fase di progettazione per scongiurare problemi di stampa successivi? Sono questi i quesiti posti nel volume di Alessandro Mambretti. E le risposte sono un affascinante mondo da scoprire e da approfondire.

Sistemi gestionali per le aziende grafiche: un sogno impossibile?

Business concept. Isolated on white

Tenere sotto controllo preventivi, costi, pagamenti. Conoscere da subito i profitti e le marginalità di guadagno nette, sapere in tempo reale quanto si guadagna su una commessa, se si va in pareggio o si perdono dei soldi è molto importante al giorno d’oggi.

La frenesia dei clienti obbliga tutti, compresi gli stampatori digitali, a dotarsi di tecnologie informatiche di stampa e prestampa aggiornate alle esigenze, alle mode, e ai tempi di produzione e consegna dello stampato richiesti dal mercato in continua trasformazione.
Tutti utilizziamo un computer e dei software per fare preventivi, fatture ecc. Per evitare malintesi sull’argomento, dividiamo i software utilizzati nelle aziende grafiche in tre categorie: foglio di calcolo (Excel o simili); soluzioni software richieste a una software house e personalizzati per ogni cliente per la preventivazioni, fatturazioni, ecc. (mediamente non aggiornati all’evoluzione del mercato); e software specifici progettati da aziende specializzate che li aggiornano periodicamente.
Indipendentemente dalla facilità o complessità dello strumento software utilizzato e di conseguenza il costo di acquisto, di noleggio e di mantenimento, confrontando i preventivi realizzati da alcune aziende di stampa digitale, emerge che la media degli utenti in tutte e tre le categorie non sfrutta le differenti potenzialità di questi strumenti.
La maggioranza delle aziende si limita all’utilizzo per realizzare il preventivo, trasformarlo in una Commessa (ordine interno) e alla fatturazione.
Solo alcuni stampatori digitali hanno compreso l’importanza di avere un sistema integrato che accompagni il lavoro dalla preventivazione, al controllo dei tempi e alla gestione dei materiali utilizzati (carico e scarico del magazzino), fino alla bollettazione e fatturazione con conseguente contabilità, pagamenti, insoluti ecc.
Abbiamo preso qui in considerazione due software professionali, specifici per il settore delle arti grafiche, fruibili tramite delle implementazioni e personalizzazioni anche nel wide format, proposti da due software house italiane, DPS ed Edigit.
Non si intende fare un confronto su due software, PrinTrace di DPS ed E-digital di Edigit, ma far conoscere i vantaggi operativi e di controllo della produzione utilizzandoli correttamente.
Quale che sia il software utilizzato è importante stabilire della regole precise per impostare un preventivo che, è bene sottolineare, nel wide format non è facile a causa di molte variabili:

  • Tecnologie di produttori differenti tra loro
  • Svariate caratteristiche tecniche di ogni singola stampante
  • Formati di stampa differenti
  • Innumerevoli formati di stampa richiesti dal cliente
  • Tipologie di inchiostri molto differenti tra loro (solvente, UV, latex, ecologici ecc.)
  • Innumerevoli combinazioni di inchiostri da utilizzare in base alla tipologia di substrato abbinando il costo preventivato (C,M,Y,K, aggiunta di Ciano e Magenta light, o del bianco coprente e della vernice trasparente)
  • Tipologie dei substrati (plastica, PVC, microforato, legno, vetro, metallo, marmo ecc.)
  • Differenti spessori dei substrati.

La proposta DPS

Di seguito elenchiamo alcune operazioni indispensabili per realizzare un preventivo, utilizzando PrinTrace. I primi passi sono: selezionare l’anagrafica del cliente, impostare o richiamare i sui riferimenti e immediatamente si verifica il fido e l’eventuale scoperto.
Si selezionano le lavorazioni già esistenti nell’elenco o se ne creano di nuove tramite gli aggregati, si pianificano prezzi, scontistiche ecc.
Nelle varie maschere i campi colorati in rosso vanno compilati obbligatoriamente mentre i restanti campi sono per le lavorazioni accessorie. Osservando le immagini si possono trovare spunti sulle operazioni da attuare, evitando noiose descrizioni in merito alle varie esigenze operative:

  • Maschera generale preventivi, sconti, pagamenti ecc.
  • Preventivatore di adesivi e adesivi applicati su pannelli
  • Preventivatore per stampa diretta su pannelli
  • Preventivatore per banner
  • Preventivatore per stampa carta grande formato
  • Si procede alla gestione della commessa, fanno parte di essa tutti i job che sono stati ordinati dal cliente.

Ogni job può essere assegnato agli operatori o ai reparti.

Pianificazione della stampa – Assegnazione lavoro agli operatori

La lista degli ordini permette di monitorare tutti i job. Questi possono essere assegnati ai reparti e agli operatori in modo da essere a conoscenza delle date di consegna che sono pianificate e riordinate in base agli impegni assunti da chi amministra il sistema, che può impostare delle date di consegna tassative.

  • L’operatore assegnatario di un job, può cambiare lo stato, metterlo in pausa, spostarlo per le operazioni successive in altri reparti, solo quando avrà terminato il suo lavoro.

Consumo materiali – Gestione magazzino (carico e scarico)

Tutti i materiali utilizzati per ogni lavorazione vengono aggiornati e rimossi dal magazzino, tenendo conto del consumo e dello scarto percentuale. Registrando tutto quello che serve per la produzione iniziando la registrazione al ricevimento della merce in modo da tenerne traccia contabile nei consumi per le lavorazione nei reparti, e per l’approvigionamento.
È possibile gestire anche gli ordini dei materiali da acquistare indicando le date di consegne

Ordini dei materiali con date di consegna.
Ordini dei materiali con date di consegna.

Per effettuare l’acquisto si posizionano i materiali nel carrello generando l’ordine che va direttamente al fornitore. Si possono automaticamente generare delle statistiche di acquisto e di consumo del materiale suddivise per fornitore, per tipologie, scadenziate per mese, ecc.. 

Lista ordini.
Lista ordini.

Gestione degli scarti di materiale

PrinTrace calcola automaticamente gli scarti percentuali e ne tiene conto nella gestione dei costi e del magazzino. Ogni qualvolta che verrà aggiornato l’inventario, il software tiene conto delle lavorazioni effettuate, della merce ordinata e della giacenza prevista e calcolerà il nuovo scarto di materiale.

La proposta Edigit

Edigit fa tesoro dell’esperienza accumulata nei vari comparti stampa «tradizionali», riuscendo a coniugare la capacità di analisi con le sempre maggiori esigenze degli utenti, proponendo varie soluzioni. E-Digital, soddisfa le esigenze delle aziende che stampano in digitale sul grande formato.
Il software consente di tenere sotto controllo e di gestire tutti i processi produttivi, dalla stesura del preventivo e lo sviluppo successivo della commessa, la verifica dei materiabili disponibili a magazzino (anche tramite barcode), degli ordini da inviare ai fornitori per all’approvvigionamento delle materie prime. Attivata la commessa, si controlla l’avanzamento della produzione che coinvolge la registrazione dei tempi e di eventuali costi anche non preventivati per la consuntivazione. È possibile impostare e gestire le lavorazioni esterne, la programmazione del commerciale, effettuare la gestione amministrativa e contabile.

Edigit.
Edigit.

Modulo preventivi

Si generano i preventivi utilizzando dei listini o consultando lo storico aziendale. Ogni icona che identifica il listino è associabile a uno o più clienti con le relative percentuali di sconto o ricarico, configurandoli a seconda del formato del lavoro e della quantità ordinata, seguendo le indicazioni sul prezzo unitario o fisso. Le esigenze del preventivo richiedono innumerevoli elaborazioni per le varianti di quantità, i differenti formato, la tipologia dei colori ecc., che il software gestisce con una buona quantità di automazioni inerenti alla stampa dell’offerta e della conferma d’ordine.

Commessa e avanzamento della produzione

Ottenuta l’approvazione del preventivo si genera in automatico la commessa che contiene tutte le informazioni necessarie per il follow-up operativo, che comprende le indicazioni dei materiali da utilizzare, la previsione dei consumi, la pianificazione delle ore di lavoro, suddivise per ogni fase di lavorazione. In base ai dati presenti sulla commessa, utilizzando un apposito modulo, è possibile controllare l’avanzamento della produzione.

Si può vedere l'avanzamento della produzione utilizzando un apposito modulo.
Si può vedere l’avanzamento della produzione utilizzando un apposito modulo.

Raccolta dati automatica con time Web anche tramite barcode

Il sistema consente la raccolta dei dati della commessa, visualizza le fasi operative svolte, eventuali fermi della lavorazione in ciascuna fase tramite il modulo Time WEB, utilizzabile tramite un browser, da ogni singolo operatore o dall’area operativa di competenza alla lavorazione assegnata.
Il modulo, operando tramite il browser, funziona con i sistemi operativi Windows, Mac OSX, Unix. In tempo reale tramite la rilevazione dei tempi, è possibile elaborare automaticamente il consuntivo di ogni singola commessa.

Si può elaborare automaticamente il consuntivo di ogni singola commessa. In questa immagina è rappresentata la commessa di produzione.
Si può elaborare automaticamente il consuntivo di ogni singola commessa. In questa immagina è rappresentata la commessa di produzione.

Bolle e Fatture

Completato il lavoro è possibile ottenere in automatica la bolla e la fattura, relativa ai clienti e alle commesse, pianificando, per evitare fatture di piccoli importi, dei raggruppamenti in un periodo specifico. Ogni commessa fatturata è contrassegnata, allo scopo di poter estrarre un rapporto statistico di fatturazione (filtrato per cliente/commessa), relativo a un determinato periodo (settimanale, mensile…). I dati gestionali si possono esportare in vari formati, per facilitare l’elaborazione da parte del cliente che magari utilizza software come Excel. I dati esportati possono essere facilmente integrati ad altri programmi software presenti in azienda. 

Archiviazione dei file

Allo scopo di archiviare i file stampati per ristampe successive. attraverso una semplice interfaccia, è possibile archiviare qualsiasi file inviato dal cliente, e rintracciarlo facilmente, ovviamente se l’operatore segue le regole essenziali per la conservazione dei file in archivio digitale. 

Installazione e consultazione tramite il software

L’installazione del software avviene direttamente sui PC dell’azienda. Utilizzando delle APP è possibile consultare e operare in remoto direttamente sul software interfacciandosi solo in alcune parti delle procedure (CRM, avanzamento commesse, controllo dati contabili dei clienti). Utilizzando i tablet, se autorizzati, è possibile operare direttamente sul software in remote desktop.

DPS: i punti di forza

DPS Soluzioni Informatiche è una software house impegnata da anni nella creazione di software personalizzati. Oltre a PrinTrace – il gestionale dedicato alle tipografie e service di stampa digitale che si occupa di tutto il business «dal preventivo alla contabilità» sono di DPS software per i settori: automotive, assicurativo, immobiliare oltre che software creati ad-hoc, attività di marketing, SEO e corsi di formazione.

I due punti di forza di PrinTrace
La scelta di sviluppare un software in cloud che non richiede l’installazione sugli hard disk dei computer aziendali, permette al cliente di poter accedere dovunque si trovi, e collegarsi con qualsiasi dispositivo (PC, MAC, tablet e smartphone).
La scelta di un metodo di vendita diretta sul cliente prevede: l’assenza di moduli per i vari comparti produttivi in base alle differenti esigenze delle aziende grafiche (il software è completo e va bene per tutti), un solo costo di licenza d’uso e un solo canone per il cloud. Nel canone sono compresi gli aggiornamenti software e l’assistenza.

Edigit: i punti di forza

La storia di Edigit inizia negli anni ‘80. È una software house tutta italiana con due divisioni commerciali; una solo per i clienti nazionali, e una internazionale per Spagna, Svizzera, Emirati Arabi Uniti e Australia. I software coprono varie arre produttive; Edigit 64 (Light, Professional, Gold), UT Light, UT Professional, UT Gold, UT Post Press (Legatorie), UT Serigrafia.

Cosa contraddistingue E-Digital
• Dato analitico con pochi click.
Con una buona fase di start up è possibile configurare dei prodotti predefiniti (roll up, espositori…) in modo tale da poter utilizzare dei modelli standard per la realizzazione del preventivo e allo stesso tempo ottenere un’analisi precisa di costi/prezzi di vendita.
Gestione semplificata di diverse tipologie di lavorazioni.
Con la gestione di più prodotti in un progetto, c’è la possibilità di generare dei KIT di diverse tipologie di prodotto. Si possono gestire diverse tipologie di stampa (a rotolo, a foglio) sullo stesso KIT o addirittura sullo stesso prodotto, anche le finiture digitali di grande formato come l’occhiellatura o il rinforzo perimetrale sono gestite in modo semplice con pochi click.

SEI Laser con HP presenta in azione PaperOne per finishing e converting digitali

PaperOne 2015 IIn azione, a drupa, dopo la presentazione ufficiale a Fespa Digital, PaperOne. Il sistema laser modulare per la finitura e la trasformazione digitale sviluppata in collaborazione con HP è presente sia nello stand SEI Laser che in quello della multinazionale statunitense. PaperOne è pensata per integrarsi perfettamente con i più sofisticati sistemi di stampa commerciale HP Indigo 10000, 12000 e 30000: i fogli stampati possono essere processati tramite la lettura di Barcode  e Qr Code creando un flusso digitale completo. PaperOne permette di lavorare fino a 2.500 fogli all’ora con dimensioni massime di 53×75 cm e spessore da 150 a 600 μm senza bisogno di un operatore, grazie al sistema di carico e scarico automatico. Grazie a sei diverse configurazioni laser disponibili riesce a fustellare, microforare, forare, incidere e marcare carta, cartone ondulato e le materiali adesivi come PP, BOPP e PET, e può essere integrata con moduli opzionali per la finitura digitale. SEI Laser ha poi progettato un sistema proprietario che permette agli stampatori di produrre le proprie matrici di cordonatura maschio/femmina con ProCrease PaperOne, sviluppato da ManMat appositamente per PaperOne.

NTG Digital distributore in Italia per la soluzione di stampa 3D Massivit

4505screenMassivit 1800 verrà presentata al pubblico in anteprima a drupa 2016: sarà una grande opportunità per toccare con mano la soluzione in dimostrazione. Non solo il sistema sarà in mostra a drupa, ma lo stand Massivit stesso sarà ricco di applicazioni Sign & Display stampate in 3D. Il team NTG Digital sarà presente per accogliere i fornitori di servizi di stampa italiani.

NTG Digital è lieta di annunciare l’accordo di distribuzione con Massivit 3D Printing Technologies per commercializzare e vendere in Italia la stampante 3D Massivit 1800 di grande formato e il materiale di stampa Massivit Dimengel, fornendo inoltre il supporto e i servizi post-vendita.

NTG Digital ha sede a Milano (Legnano) e Roma. La società fornisce tecnologie di stampa digitale e altre attrezzature per l’industria grafica in Italia. L’azienda vanta lunghi anni di esperienza e una rete capillare di clienti ed è in grado di offrire una vasta gamma di attrezzature digitali per il mercato delle arti grafiche.

«Come innovatori del mercato, siamo continuamente alla ricerca di nuovi modi per portare la nostra soluzione ai potenziali clienti in tutto il mondo, più rapidamente ed efficacemente possibile, e quindi stiamo costruendo la nostra rete di distributori, in maniera estremamente selezionata – afferma Avner Israeli, CEO di Massivit 3D – NTG Digital ha tutta l’esperienza e la competenza di cui abbiamo bisogno e cerchiamo in un distributore Massivit e siamo certi che ci supporteranno nella commercializzazione della nostra soluzione sul mercato italiano».

Ignazio Binetti, responsabile vendite e marketing NTG Digital ha dichiarato: «Siamo rimasti molto impressionati dalla Massivit. I nostri clienti sono alla ricerca di modi differenti per diversificare i loro servizi, aumentare i margini e andare al di là della tradizionale stampa digitale. La soluzione Massivit dà loro la possibilità di aggiungere una nuova dimensione alla loro attività e iniziare a offrire servizi davvero interessanti».

Ecco i finalisti di One More Pack

La giuria. Da sinistra Emily Louise Simonis, presidente di giuria, Paolo Ferrigno, delegato Unicom, Pasquale Napolitano, docente e designer, Vincenzo Recchia, designer.
La giuria. Da sinistra Emily Louise Simonis, presidente di giuria, Paolo Ferrigno, delegato Unicom, Pasquale Napolitano, docente e designer, Vincenzo Recchia, designer.

Dal 10 al 23 maggio toccherà agli iscritti alle associazioni di categoria Unicom e Assografici, patrocinanti il premio, decretare i vincitori di categoria. I cinque migliori lavori di ciascuna categoria saranno pubblicati online, in apposita sezione del sito di Grafica Metelliana S.p.A. Ciascun partecipante potrà essere decretato vincitore per una sola delle categorie in gara.

I vincitori di categoria, insieme alle quattro menzioni speciali già assegnate dalla giuria tecnica (composta da Emily Louise Simonis, presidente di giuria; Paolo Ferrigno, delegato Unicom; Pasquale Napolitano, docente e designer; Vincenzo Recchia, designer), saranno comunicate nel corso dell’evento di premiazione che si terrà presso l’Agorà Morelli di Napoli il prossimo 23 giugno.

La giuria. Da sinistra Emily Louise Simonis, presidente di giuria, Paolo Ferrigno, delegato Unicom, Pasquale Napolitano, docente e designer, Vincenzo Recchia, designer.
La giuria. Da sinistra Paolo Ferrigno, delegato Unicom, Vincenzo Recchia, designer, Pasquale Napolitano, docente e designer, Emily Louise Simonis, presidente di giuria.

OneMorePack gode del patrocinio di Assografici, Confindustria Campania, Unicom; del contributo di Fedrigoni, Formaperta, Heidelberg, Luxoro, Sabox, Sappi e Tremil.

Step by step

Dopo la prima scrematura effettuata da una commissione interna a Grafica Metelliana, la giuria tecnica si è riunita lo scorso 13 aprile.

Quattro macro aree sono state giudicate: funzionalità, comunicazione, innovatività, sostenibilità, a cui era possibile attribuire un punteggio da 1 a 10. La media complessiva ha determinato i cinque finalisti di ogni sezione. La giuria ha inoltre assegnato le quattro menzioni speciali, che saranno comunicate, insieme ai vincitori di categoria, nel corso dell’evento di premiazione che si terrà a Napoli il prossimo 23 giugno.

I 26 finalisti professionisti: categoria Food 

  • Packaging Reperso, la qualità nel riso – Agenzia Vecchi & Besso srl – Designer Cristina Besso
  • Corantica Collectis – Agenzia Qlab Design – Designer Luca D’Antuono
  • Scatole “Officina del gusto” – Agenzia Santomiele Graphics  – Designer Corrado Del Verme
  • Vecchio Amaro del Capo Riserva 100th AnniversaryPackaging Agenzia elle17 srl – Designer Lonia Fiordalisi Manolito Cortese
  • Sinfonia d’Autore – Agenzia Origami di Gabriella Ruta  – Designer Luca Ludovico Di Bari
    Professionisti: categoria visual
  • XMAS Idea(l)s – Bislatta e Cerattolo Agenzia Studio Fabio Di Donato – Designer Fabio Di Donato
  • Cubo d’Artista – Agenzia Arkè srl – DesignerAlfredo Favi
  • Breccia – Agenzia Rbt Srl – Designer Mirko Vailati
  • Milo – Agenzia Junglelink – Designer Stefania Saracco
  • Goofo, cardboard reinvented – Agenzia Modo Comunicazione srl – Designer Luca Modugno
    Professionisti: categoria Label (ex equo)
  • Amalfi Coast Beer – Agenzia MTN Company – Designer Alessio Attanasio
  • Label confetture e marmellate Pure Stagione – Agenzia Studio Kmzero – Designer Debora Manetti
  • Librottiglia – Agenzia Reverse Innovation – Designer Alice Tacconi
  • Prosecco DOCG Springo Bronze e Springo Blue – Agenzia S. Paul N’co Design  -Designer Gianpaolo Spadetto
  • 5RM7 – Agenzia Pubblifirst srl – Designer Alberto De Rogatis
  • Zoogami Beers – Agenzia Mimicocodesign snc  – Designer Federica Lasi Alex Natali
    Professionisti: categoria NO Food 
  • New pack for Thewonderfulsocks – Agenzia ZUP – Designer Andrea Medri
  • Pack System “Terre del Garda” – Agenzia Svadv srl – Designer Giulio Coccoli
  • Un sacco di rispetto – Agenzia Studio 55 – Designer Fabio Di Donato Maurizio Di Zio
  • Scatola scarpe Calò – Agenzia Emysfera – Designer Saverio Giorgio
  • Cerotti Die Neue Apotheke – Agenzia Packaging in Italy – Designer Michele Bondani
    Studenti: progetto Essenza
  • Lavinia Bonomi  – Università degli studi di Genova, Facoltà di Architettura
  • Maria del Mar Ragucci – ISD, Istituto Superiore di Design Napoli
  • Giovanna Cantisani -AANT, Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie Roma
  • Giorgia Mosconi – AANT, Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie Roma
  • Simone Piantoni – Istituto Italiano Design Perugia

L’evoluzione del packaging nel settore del lusso: le previsioni al 2019

Liz Wilks, Stakeholder e Sustainability Manager Europa per Asia Pulp & Paper.
Liz Wilks, Stakeholder e Sustainability Manager Europa per Asia Pulp & Paper.

Un nuovo rapporto della società di ricerca Smithers Pira, commissionato da Asia Pulp & Paper (APP) stima una forte accelerazione dell’innovazione nel packaging di lusso, trainata da una crescita significativa del settore.

Secondo il rapporto, commissionato da Asia Pulp and Paper a Smither Pira, “Paper-based packaging trends to 2019”, il mercato globale per il packaging di beni di lusso, che nel 2014 ha generato volumi per 14,2 miliardi di dollari, è previsto in aumento del 19% entro il 2019, raggiungendo volumi pari a 17,6 miliardi di dollari.

Le aspettative di crescita del settore sono stimate in media del 4,4% all’anno fino al 2019, con tassi di crescita di circa il 3% annuo in Europa occidentale e in Nord America, del 6% nell’area Asia-Pacifico, fino al 9% in America Latina.

Il settore della cosmetica e quello della profumeria rappresentano il 43% delle vendite di beni di lusso e continueranno a essere il principale motore della crescita all’interno del settore lusso, incrementando annualmente di circa il 6% per i prossimi cinque anni. L’Europa occidentale rappresenta un terzo delle vendite di questi due comparti, trainate in particolare dall’industria cosmetica francese e dai brand scozzesi produttrici di whisky premium label.

Questa crescita della domanda sta guidando le innovazioni nel mercato, facilitate dalle nuove tecnologie, ma anche dall’aumentata consapevolezza da parte dei consumatori delle istanze legate alla sostenibilità, in particolare nei mercati maturi. Ciò implica un rinnovamento nel packaging da parte dei brand di lusso volto a ridurre l’impatto ambientale dei loro imballaggi.

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Un contributo di Liz Wilks, Stakeholder e Sustainability Manager Europa @ Asia Pulp & Paper

Membro del Comitato Scientifico del British Retail Consortium per gli standard di imballaggio e materiali da imballaggio internazionali nonché degli standard di imballaggio sostenibile, Liz Wilks fa parte della commissione di analisi delle migliori pratiche per gli standard GFSI (Global Food Safety Initiative organismo nato nel 2000 con l’obiettivo di stabilire criteri univoci di sicurezza alimentare), gestita dal Consumer Goods Forum, di cui APP è membro. Liz Wilks ha conseguito PhD in International Packaging Standards nel 2012. La manager di APP ha analizzato i benefici dell’auto-regolamentazione e ha sviluppato un modello di conformità che funge da guida ai processi di due diligence richiesti a livello internazionale.

NeonColor di Oki offre una nuova dimensione della stampa a colori 

La Pro6410 NeonColor.
OKI C711 Top Shot, 7/10/09, 13:53, 8C, 2522x2729 (287+1782), 62%, Default Settin, 1/15 s, R57.8, G43.3, B55.9

La Pro6410 NeonColor.

Pro6410 NeonColor libera la progettazione grafica dai limiti della gamma di colori standard CMY, consentendo la stampa di luminosi e accattivanti effetti fluorescenti su supporti transfer.

I centri stampa e i reparti che si occupano di grafica, possono utilizzare le sue caratteristiche per creare effetti fluorescenti su sfondi chiari o scuri, con l’opzione aggiuntiva di utilizzare il toner neon come un contrassegno di sicurezza che appare solo quando illuminato da luce UV nera.

La versatilità di Pro6410 NeonColor e i suoi colori brillanti fanno sì che le aziende abbiano accesso a nuove opportunità di guadagno grazie alla stampa creativa nei settori dell’abbigliamento, della product decoration, della personalizzazione, degli imballaggi, delle prove di stampa, degli espositori e della segnaletica per punti vendita.

Oltre a Pro6410 NeonColor, OKI ha anche introdotto la sua premiata tecnologia a toner bianco nelle sue stampanti della Serie Pro con il lancio delle stampanti Pro7411WT e Pro9420WT.

Queste veloci e convenienti soluzioni liberano il potenziale creativo e commerciale, unendo la stampa LED digitale ad alta definizione con la tecnologia a toner bianco, fornendo un livello di prestazioni che in precedenza erano ottenibili solo con attrezzature costose.

La flessibilità nella stampa, nel proofig e nella produzione di queste nuove soluzioni si traduce in un bianco coprente su una varietà di supporti colorati o stampati su altri colori, utili per creare transfer vibranti su sfondi scuri.

Romano Zanon, Responsabile Marketing di OKI Systems Italia: «Pro7411WT e Pro9420WT rendono la nostra tecnologia a toner bianco immediatamente accessibile a una nuova gamma di aziende, permettendo la produzione short-run di materiali espositivi, biglietti da visita, T-shirts e merchandising».

Pro6410 NeonColor e Pro7411WT offrono la stampa su supporti A4 con grammature fino a 250 g/m2 e banner lunghi fino a 1.320 millimetri, mentre Pro9420WT amplia le possibilità fino al formato SRA3, con grammature fino a 300 g/m2 e banner fino a 1.320 mm di lunghezza.

Idonee sia per la light production sia per le arti grafiche e con un basso costo iniziale, la Serie Pro offre una alta qualità di stampa, una rapida risposta al mercato e costi di gestione contenuti.

Le stampanti della Serie Pro di OKI sono principalmente rivolte a settori che producono disegni creativi così come quelli con volumi di stampa importanti, compresi centri stampa, agenzie di pubblicità e di design e altre agenzie creative. Ogni stampante della gamma della Serie Pro è stata progettata per far risparmiare denaro, con materiali di consumo ad alta capacità e minore intervento dell’utente, per contribuire a costi di gestione più bassi.

La gamma di stampanti della Serie Pro di OKI sarà in mostra a drupa 2016, insieme alle stampanti di grande formato, di recente acquisizione.

I prodotti di stampa ibridi: guardare al futuro con Müller Martini

Il sistema Presto II Digital di Müller Martini.
Il sistema Presto II Digital di Müller Martini.
Il sistema Presto II Digital di Müller Martini.

Produrre riviste e libri con elementi di stampa a foglio offset, a bobina e digitale, grazie a un parco macchine altamente automatizzato e totalmente collegato in rete: all’insegna del concetto Finishing 4.0, Müller Martini, a drupa darà dimostrazione di come sia possibile.

Ai complessi prodotti ibridi lavorati sullo stand Müller Martini appartiene una “rivista di bordo” in doppia lingua, che verrà prodotta sull’accavallatrice-cucitrice Presto II Digital in quadrupla versione e in differenti numeri di pagine in formato A4. Considerato che i prodotti ibridi non si limitano all’accavallatura-cucitura, bensì anche nel settore della brossura stanno acquistando sempre maggiore importanza, in particolare nel settore B2B con rapporti commerciali pregiati e personalizzati o documenti scolastici, Müller Martini presenterà anche adeguate soluzioni di brossura. Per esempio verrà prodotto un blocco-libro stampato in digitale mediante la SigmaLine e alimentato poi attraverso un blocco libro alla brossuratrice Alegro, per la prima volta presentata in drupa in versione digitale. Il prodotto ibrido softcover sarà completato con segnature offset alimentate mediante raccoglitrice.

Inoltre, Müller Martini sarà presente anche presso gli stand di due partner produttori di macchine da stampa digitali: Canon Océ e Xerox utilizzeranno infatti due accavallatrici-cucitrici Presto II Digital configurate in modo simile, con unità di sbobinatura, taglierina trasversale (di Hunkeler) e piegatrice a tasche (di Heidelberg), per la cucitura dal vivo dei diversi prodotti esposti.

Che riviste, opuscoli e cataloghi personalizzati portino a una situazione win-win-win, lo prova il cliente americano Müller Martini DS Graphics specializzato in Variable Data Print (VDP), che utilizza su un’accavallatrice-cucitrice Primera Digital. «Gli editori risparmiano soldi poiché con stampati mirati possono evitare spechi inutili nella distribuzione. I clienti finali guadagnano tempo poiché ricevono solo quei prodotti che realmente li interessano. E per la nostra impresa è un interessante modello commerciale», afferma il Presidente e CEO Jeff Pallis.