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La stampa ibrida: tra tecniche di stampa tradizionali e digitale

Prima di intraprendere qualsiasi strada un’azienda deve guardare al proprio interno e valutare con obiettività le proprie potenzialità e il proprio livello d’esperienza, coinvolgendo i diversi reparti e i propri clienti.

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Maria Zemira Nociti

Ibridare significa incrociare un animale o una pianta con una o più razze o specie differenti, per ottenere una nuova varietà. Oggi il termine ha assunto accezioni più ampie si pensi per esempio alle auto che sfruttano la potenza del motore a scoppio e di un motore elettrico nell’ipotesi di ottenere minor inquinamento e minor consumo.

Inizialmente, nell’industria grafica, la parola ibrido si riferiva agli inchiostri capaci di coniugare due effetti chimici: essiccare per ossidazione come gli inchiostri convenzionali e reticolare come gli inchiostri UV. Oggi il termine assume un significato più ampio fino a indicare linee di produzione che supportano tecniche di stampa diverse.

Gli inchiostri ibridi

Gli inchiostri ibridi hanno, in molte occasioni, risolto il problema della compatibilità tra inchiostri convenzionali e verniciatura UV in linea; del garantire la massima resa qualitativa degli inchiostri UV sia pur in presenza delle soluzioni di bagnatura utilizzate nella stampa offset; del poter stampare su materiali scarsamente assorbenti.

Le macchine che lavorano con inchiostri ibridi sono equipaggiate con più tipi di essiccatoi (IR, termoventilati e UV) contemporaneamente.

Con gli inchiostri tradizionali la stampa prevede spesso un doppio passaggio: il primo per deporre un colore di fondo, coprente (solitamente bianco); a essiccazione avvenuta, si effettua un secondo passaggio per ottenere il soggetto desiderato.

Utilizzando inchiostri ibridi le due stampe avvengono insieme, con una considerevole riduzione dei tempi.

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La stampa ibrida

Oggi sempre più aziende optano per una linea di stampa combinata (ibrida). Può essere gestita tramite più tecniche di stampa in posizione fissa o allestendo una linea modulare che consente di modificare la sequenza in base alle necessità. La flessibilità del sistema ibrido aperto, soprattutto in caso di inserimento, tra gli altri di un modulo di stampa digitale, porta a risultati grafici eccellenti in quanto somma dei vantaggi di ciascuna delle singole tecniche impiegate.

Fermandosi alle tecniche convenzionali, per esempio, la stampa litografica offset consente di ottenere piccolissimi dettagli tonali, ma non di stampare spessi strati di inchiostro; la stampa serigrafia ammette spessi strati di inchiostro ma non consente di avere piccoli dettagli. La loro combinazione permette di beneficiare di entrambe gli effetti.

In termini di stampa ibrida, il settore più avanzato è quello dell’editoria, comparto che più degli altri ha dovuto innovare per non perdere terreno rispetto alle testate online.

Oggi il lettore si aspetta un mix di notizie locali e internazionali, mentre è interesse degli editori fidelizzarlo stimolando l’interattività.

La sfida si sviluppa proponendo notizie sempre aggiornate, personalizzando i contenuti, ricorrendo a una pubblicità mirata; in sintesi un tipo di offerta che «obbliga» a utilizzare la stampa tradizionale in combinazione con la stampa digitale.

Alla intelaiatura base del quotidiano, stampata con tecniche tradizionali, si sovrappone la stampa digitale portatrice di dati variabili (codici alfa numerici, QR o bar code per concorsi o promozioni), di contenuti mirati e talvolta personalizzati.

Una soluzione che piace ai lettori e ancor più agli inserzionisti convinti di poter raggiungere strategicamente un target in linea con le proprie campagne pubblicitarie.

La macchina digitale, monocromatica o a colori, è integrata nella linea esistente.

Una delle case history di maggior successo è costituita dal quotidiano El Mundo, secondo in Spagna in termini di tiratura. In caso di necessità, l’editore può stampare sulla medesima linea, senza mai fermare le macchine, cinque differenti versioni del quotidiano, con pubblicità, notizie e prima pagina sempre diverse. Una vera e propria fonte di ispirazione per il settore etichette.

Stampa ibrida ed etichette

L’esperimento è replicabile per le etichette composte da una intelaiatura di campi fissi e da un insieme di dati variabili.

Se non fosse per il maggior costo degli inchiostri, queste ultime spingerebbero l’etichettificio a optare per la stampa digitale; chi disponesse di una linea ibrida potrebbe invece stampare il fondo con una tecnica tradizionale e le parti variabili in digitale, con una considerevole riduzione di tempi e costi.

Gli esperti concordano nell’indicare nella stampa digitale delle etichette la tecnologia a maggior potenziale e a maggior tasso di crescita nel settore grafico.

Ad oggi i veri limiti agli investimenti derivano dalla necessità di ammortamento del parco macchine esistenti e dal dover prendere confidenza con la tecnologia.

L’opzione stampa ibrida è ancor più vantaggiosa, ma prevede interfacce complesse, ottimizzazioni e talvolta compromessi derivanti dal dover sincronizzazione i requisiti di componenti digitali con i requisiti dei componenti convenzionali; è necessario integrare i due flussi di lavoro definendo lo spettro di impiego ottimale per il sistema nel suo complesso.

Altrettanto fondamentale è la scalabilità della soluzione scelta.

Il significato di scalabilità varia in funzione dei contesti, per l’idea di un singolo la scalabilità è la capacità di impattante oltre la portata dell’ideatore; in un contesto scientifico è un’idea che fa subito presa ed è adottata da molti; per un’ azienda o un intero comparto produttivo è un concetto replicabile a costi contenuti.

Per esempio mettere a punto una nuova tecnologia e brevettarla è più scalabile che non il semplice utilizzarla.

Si possono inoltre impostare dinamiche del tipo «chi vince prende tutto», la forbice rispetto ai concorrenti più piccoli si allarga e ciò che fa il leader di mercato diventa lo standard di riferimento per l’intero settore.

Chi investe in stampa ibrida, oltre a incrementare il proprio parco macchine e la propria capacità produttiva, acquisisce un rilevante vantaggio competitivo, purché ragioni sempre in termini siano di volta in volta in grado di supportare i nuovi dispositivi aggiunti, vi sia d’interoperabilità tra i sistemi presenti e futuri. Il nuovo workflow deve essere espandibile e in grado di supportare i suddetti costanti sviluppi. Altrettanto cruciale è la possibilità di aggiungere potenza di elaborazione dati per sostenere la possibile crescita dei volumi e di lavorare anche su formati stampa complessi.

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CONSIDERAZIONI SULLA STAMPA IBRIDA

I sistemi ibridi dotano l’etichettificio di una considerevole flessibilità produttiva massimizzando le potenzialità sia della stampa tradizionale, sia della stampa digitale.

I diagrammi di flusso dei primi sono alquanto standardizzati: valutazione del lavoro e conseguente formulazione di una offerta, prestampa, esecuzione.

Affiancandovi la stampa digitale il diagramma raddoppiava e i due processi erano gestiti separatamente.

Oggi l’ibridazione delle due tecniche incrementa la flessibilità, armonizzarle riduce i costi e migliora la produttività grazie all’automazione, incrementa l’efficienza in prestampa, massimizza la capacità della linea permettendo di fare di più in meno tempo e con meno errori, mantiene l’integrità del lavoro, del suo controllo qualità e della sua sicurezza, riducendo tempi di settaggio, di esecuzione e i relativi costi.

Prima di intraprendere questa via, gli etichettifici devono guardare al proprio interno e valutare con obiettività le proprie potenzialità e il proprio livello d’esperienza; devono poi predisporre delle specifiche tecniche redatte in base alle esigenze dei clienti; coinvolgere fin dall’inizio del progetto operatori di prestampa e produzione; marketing, vendite, agenzie grafiche e clienti. Ci sarà un iniziale incremento di costi dovuti a maggiori investimenti in macchine da stampa e parti di ricambio; aumento di complessità in fase di prestampa; formazione del personale; gestione di diverse categorie di inchiostri; formazione dello staff commerciale, chiamato a trasmettere ai clienti i vantaggi della combinazione di più tecniche di stampa e a illustrare al cliente la possibilità di avere etichette a maggior valore aggiunto.

Arti Grafiche Johnson e CPZ danno vita a Johnson-Cpz Distribuzione

Johnson-Cpz Distribuzione Srl nasce dall’unione di due realtà altamente compatibili, la Arti Grafiche Johnson (Arti Group, Bavaria Industries Group) e CPZ Spa (operante dal 1981 nel mercato della stampa litografica e digitale) come perfetta «chiusura del cerchio».

Compito della nuova società, della quale Arti Grafiche Johnson e CPZ sono comproprietarie, sarà quello di commercializzare prodotti quali: agende, calendari, notes e una vasta gamma di altri articoli promozionali.

I punti di forza di Johnson_Cpz Distribuzione saranno:

  • garantire ai clienti (serigrafie, promozionalisti, tipografie e rivenditori) la provenienza e la qualità di una vasta gamma di prodotti, avendo alle spalle le aziende di produzione;
  • commercializzare a mezzo della Baldo Srl i prodotti del catalogo «Notabene», destinati a una clientela più professionale tramite il circuito «cartolerie»;
  • fornire servizi integrati per le attività promozionali;
  • attivare i servizi di e-commerce attraverso il portale j-cpz.com, consentendo ai clienti di avere l’immediata disponibilità dei prodotti;
  • rafforzare la presenza diretta, attraverso una vastissima rete di agenti sul territorio Italiano, dando ai propri clienti la possibilità di acquistare dai produttori.

Il management è così costituito: Presidente Massimo Cattaneo, AD Omar Rota, DG Marzio Carrara.

La sede della società sarà a Bergamo, in via per Zanica 92, all’interno di Niiag – Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche.

L’indagine Audipress conferma il ruolo della stampa come fonte di informazione per 45,5 milioni di italiani

Ogni mese l’85,8% della popolazione italiana (di 14 anni e oltre) sceglie almeno un titolo stampa, in un percorso di ricerca e scoperta che coinvolge anche la fruizione della stampa in versione digitale.

Su carta o digitale ogni giorno si raggiungono quasi 29 milioni di letture per i quotidiani (per 18.713.000 lettori), con una quota di 2 lettori su 3 ad alta frequenza di lettura.

Ogni settimana sono più di 28 milioni le letture di testate settimanali (per 16.220.000 lettori) e ogni mese sono quasi 31 milioni le letture di testate mensili (per 15.845.000 lettori), con una quota di lettori di digital edition in aumento (+4,3%) per i periodici nel complesso.

I dati Audipress 2015/III sono il risultato dell’indagine ufficiale per la lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 14 anni e oltre. Per questa edizione sono state eseguite 47.410 interviste personali, condotte con il sistema CAPI Doppio Schermo, lungo un calendario di rilevazione di 38 settimane complessive, dal 12 gennaio al 13 dicembre 2015.

Guarda l’infografica! Audipress 2015 III_scenario

Gli Istituti esecutori del field sono Doxa e Ipsos; il disegno del campione e l’elaborazione dei dati sono stati effettuati da Doxa; i controlli sono a cura di Reply.

Per ulteriori dettagli metodologici si rimanda al sito.

Il Digital Publishing Explorers si terrà il 19 marzo

La seconda edizione del DPE affronterà le novità del mondo della creatività e le sinergie con l’attuale mercato dell’editoria digitale: un evento formativo che apre nuovi orizzonti alla creatività.

L’evento live, giunto alla seconda edizione e organizzato da Studio 361° in collaborazione con il Gruppo Colorcopy, è dedicato ad aziende, editori, professionisti e creativi che vogliono affrontare nuove sfide. I partecipanti scopriranno che la creatività non ha confini e che può esprimersi su qualunque supporto ed essere distribuita sotto qualunque forma: carta, Web, gadget, eBook o App. Appuntamento per chi desidera capire e sfruttare le potenzialità del mercato editoriale digitale, Digital Publishing Explorers promette di coinvolgere tutti i sensi: esplorare, ascoltare, condividere. Una vera guida in questo vastissimo mondo di soluzioni.

A sostegno di questo evento, volto a estendere le potenzialità di lavoro verso nuovi orizzonti, non potevano mancare le soluzioni tecnologicamente avanzate del Gruppo Colorcopy. Strumenti all’avanguardia tecnologica firmati Xerox e Roland che permettono di realizzare progetti creativi stampando su supporti inediti e dando vita ad applicazioni originali che rappresentano per gli operatori una concreta opportunità per ampliare le frontiere del proprio business.

«Offrire servizio a valore aggiunto è alla base della nostra filosofia aziendalespiega Mauro Piotti, fondatore di Colorcopy un credo che si declina in consulenza specializzata, servizio pre e post vendita e formazione, che eroghiamo presso i nostri showroom con corsi mirati e sostenendo eventi dall’alto contenuto innovativo». Per questo il Gruppo Colorcopy, realtà di riferimento dal 1991 nel mercato delle arti grafiche, sostiene l’edizione 2016 di Digital Publishing Explorers (19 marzo, Cosmo Hotel Palace, Cinisello Balsamo), un’occasione di formazione unica per chi guarda alle nuove tecnologie considerandole un’opportunità per crescere professionalmente e ampliare il proprio business.

Quando: 19 marzo 2016 – dalle ore 9,00 alle 18,30

Dove: Cosmo Hotel Palace, via Francesco De Sanctis 5, Cinisello Balsamo (Milano)

Guarda il programma e i relatori.

Per le iscrizioni online, clicca qui!

Inchiostro alternativo a base solvente e a basso odore by Sun Chemical

Sun Chemical ha arricchito la propria gamma Streamline di inchiostri alternativi eco-solvent con l’introduzione di una nuova offerta a bassissimo odore. Streamline Ultima HPQ LO presenta i vantaggi della formulazione chimica avanzata a basso odore per offrire un inchiostro a elevate prestazioni che è stato sviluppato per l’utilizzo con le stampanti a elevata velocità per la stampa di ampio formato Mimaki JV300 e JV150.

Formulato con le stesse proprietà fisiche degli inchiostri originali, questo inchiostro per la stampa a getto d’inchiostro OEM compatibile presenta una perfetta corrispondenza cromatica e può essere mischiato con gli inchiostri della gamma SS21 di Mimaki. Ciò consente ai professionisti della stampa di passare da un inchiostro all’altro senza sprechi e ottenere una totale uniformità di colore nonché stampe di elevata qualità anche quando utilizzano diversi inchiostri durante la stessa tiratura di stampa.

Gli operatori beneficiano inoltre della formulazione chimica innovativa di Sun Chemical HPQ-LO (High Print Quality – Low Odour), che consente emissioni di odore significativamente ridotte per ambienti di produzione migliorati, specialmente in ambienti chiusi.

«Tutti i nostri inchiostri Streamline OEM compatibili sono progettati con estrema cura per riprodurre il colore e le proprietà fisiche degli inchiostri originali e sono rigorosamente testati per ottenere prestazioni ottimali. Si tratta pertanto di inchiostri alternativi economicamente vantaggiosi ed efficienti in grado di garantire la più elevata qualità di stampa», ha commentato James Gould, Product Manager, Digital Aftermarket di Sun Chemical.

Gould ha continuato: «L’introduzione del nostro nuovo inchiostro Ultima HPQ LO nel portfolio Streamline estende ulteriormente la flessibilità della nostra gamma di inchiostri alternativi eco-solvent per soddisfare le crescenti responsabilità relative a salute e sicurezza per gli operatori di stampa.

Il nuovo inchiostro Streamline Ultima HPQ LO è attualmente disponibile in CMYK, con opzioni di colore speciali quali arancione e nero chiaro che saranno aggiunti alla serie in seguito durante l’anno.

Streamline

A Fespa Durst presenterà nuovi sistemi di stampa a base acqua per applicazioni LFP

Rhotex 500.
Rhotex 500.

Anche quest’anno la presenza in fiera sarà incentrata sulla «Durst Water Technology», con la presentazione di Rhotex 500, la prima stampante a sublimazione da 5 metri sul mercato per applicazioni soft signage/tessuto di grande formato senza giunzioni e la nuova gamma di stampanti WT con Rho WT 250 HS, per applicazioni pubblicitarie sostenibili e inodore ed espositori per il POS.

Seguendo il trend di Fespa verso la stampa su tessuto, con Alpha 190, Durst presenta anche un nuovo sistema di stampa per il settore Textile Printing tradizionale. Con gli inchiostri pigmentati One-Step e il pretrattamento automatico del materiale, Durst offre una convergenza tecnologica che permette anche agli specialisti del settore LFP di accedere facilmente alla produzione di tessuti per arredo casa, cuscini, abbigliamento e pronto moda.

Anche nella gamma Durst l’automazione è il fattore decisivo che fa crescere ulteriormente l’efficienza generale del sistema. Rho 1312 AF stabilisce nuovi standard grazie all’unità di alimentazione, all’unità di allineamento e allo stacker completamenti automatici sviluppati dall’azienda altoatesina.

Rhotex 500.
Rhotex 500.

Durst sarà aal pad. 1 stand H100 per presentare le novità e gli ultimi sviluppi del segmento Large Format Printing. I dettagli delle novità saranno presentati nella conferenza stampa che si terrà martedì 8 marzo alle ore 15 nella sala amtrium 2 – centro stampa.

Per maggiori informazioni consultare il sito.

Un concorso per la produzione della campagna di promozione dei prossimi DMA Awards Italia

DMA Italia, lo spin-off dell’americana Direct Marketing Association, annuncia il lancio di the call for the call for entry, il contest dedicato ai giovani creativi per la produzione della campagna di promozione dei prossimi DMA Awards Italia: si è aperto venerdì 12 febbraio e si chiuderà venerdì 26 febbraio. Possono partecipare coppie di art+copy nate dopo il 26 febbraio 1986, purché maggiorenni, che dovranno produrre un adv sul tema «Hai generato engagement e puoi misurarlo? Noi ti premiamo».

In palio il viaggio e la permanenza a Los Angeles per &THEN, la Global Conference and Exhibition di DMA il prossimo autunno. Cinque giorni di seminari, workshop e incontri con i protagonisti del marketing di relazione internazionale, che si chiuderanno con il galà di premiazione degli International Echo Awards 2016. Il concept della coppia vincitrice accompagnerà tutta la promozione dei DMA Awards Italia con l’obiettivo di coinvolgere sempre di più le agenzie per far crescere e consolidare la creatività espressa nel Direct e data-Driven Marketing.

Ricoh è partner tecnologico del contest con la sua soluzione Ricoh Pro C7100X, che grazie alla quinta stazione colore per bianco/trasparente offre nuove opportunità per tradurre in immagini l’idea creativa.

Rinnovata la partnership con Depositphotos, che mette a disposizione dei giovani creativi fino a cinque immagini gratuite.

DMA Italia abbraccia questa nuova prospettiva e supporta la formazione delle competenze sempre più specifiche necessarie a chi fa marketing oggi: l’abilità di comprendere i dati, di creare il messaggio giusto scegliendo il media appropriato, di analizzare e interpretare i risultati. Sono queste quindi le principali componenti che verranno giudicate dai DMA Awards Italia: creatività, strategia e misurabilità.

Per la campagna di promozione, l’associazione vuole dare spazio al punto di vista di chi sarà protagonista i prossimi anni, nella convinzione che vada premiato e supportato nel percorso di crescita, formazione e visibilità.

Clicca qui! Per iscriverti scaricando il modulo, il brief e il regolamento.

I consumatori chiedono alle aziende comunicazioni più mirate e personalizzate

Le aziende devono cambiare il modo in cui creano e gestiscono le comunicazioni verso i consumatori che non sono più disposti a tollerare messaggi irrilevanti e non personalizzati. Questo è quanto emerge dallo studio «Communication Crackdown« (Un giro di vite sulle comunicazioni)[1] sponsorizzato da Ricoh Europe e condotto da Coleman Parkes Research.

Le comunicazioni non mirate, online e cartacee, vengono accolte in modo negativo da oltre due terzi dei consumatori, che valutano come spazzatura ben un quarto dei messaggi ricevuti. Sei consumatori su dieci considerano le e-mail spam peggio del tempo perso ogni giorno negli spostamenti casa-lavoro. L’84% del campione d’indagine si dichiara quindi disposto ad agire nei confronti delle aziende che non cambieranno il modo di comunicare.

I consumatori stanno pagando le conseguenze della difficoltà di passare al setaccio tutte le informazioni irrilevanti alla ricerca d’informazioni che invece lo sono. A causa di questa difficoltà e del troppo «rumore» un quarto degli intervistati (25%) non ha rispettato la scadenza di un pagamento e più di un terzo non è riuscito a determinare esattamente il costo di un servizio (34%) oppure non si è avvalso di offerte a cui aveva diritto (39%).

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Comunicare in maniera efficace nell’era digitale

Le comunicazioni irrilevanti stanno quindi mettendo a dura prova la fedeltà, la fiducia e gli acquisti dei consumatori. Due terzi degli intervistati (65%) afferma di sentirsi meno legato a una azienda che li bombarda d’informazioni irrilevanti e il 63% dichiara di essere pronto a spendere meno e a rompere del tutto i rapporti (57%). Quasi un quinto degli intervistati si è rivolto a un altro brand, un altro quinto si è lamentato con un fornitore di servizi e 1 persona su 10 ha interpellato un’autorità competente.

David Mills, CEO di Ricoh Europe, commenta: «I consumatori stanno dimostrando una chiara insoddisfazione nei confronti della quantità e dell’irrilevanza delle comunicazioni inviate da aziende e fornitori di servizi. Oggi, nell’era digitale, è molto semplice comunicare in modo immediato con i clienti, ma i brand devono fare molta attenzione a non compromettere l’efficacia dei canali di comunicazione. Di fronte al rischio di pesanti sanzioni e con i consumatori sempre pronti a rivolgersi altrove, è fondamentale comunicare nel modo corretto e nel momento più opportuno. In un ambiente sempre più competitivo, caratterizzato dall’emergere di ambiziose start-up e dalle crescenti aspettative dei consumatori, la qualità e la personalizzazione delle comunicazioni, digitali e cartacee, sono di importanza cruciale».

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I consumatori sono disposti a collaborare

La maggior parte dei consumatori (64%) ritiene che i brand debbano personalizzare le comunicazioni. L’80% degli intervistati è disposto ad aiutare le aziende in questo percorso e si dice disponibile a fornire informazioni personali (occupazione, stipendio, abitudini di navigazione su Internet e aspetti riguardanti la salute) pur di ricevere comunicazioni mirate e rilevanti, meglio ancora se digitali. Infatti, i consumatori considerano le comunicazioni digitali come il metodo migliore per ricevere estratti conto e fatture (67% del campione) e informazioni relative per esempio a offerte e aggiornamenti (74%) nonché a nuovi termini e condizioni contrattuali (64%).

C’è ancora molto da fare

David Mills aggiunge: «I consumatori desiderano che l’azienda dedichi del tempo a conoscerli in quanto individui e non vogliono più essere bombardati da informazioni confuse e generiche. Per rispondere a questa esigenza è di fondamentale importanza per le imprese riuscire ad analizzare i dati dei consumatori in maniera corretta in modo da creare messaggi personalizzati ed efficaci, siano essi cartacei oppure digitali».

Attualmente, i settori che soddisfano maggiormente questa esigenza sono il settore pubblico (indicato dal 42% del campione), i servizi finanziari (39%), i fornitori di servizi pubblici (37%) e la sanità (36%).

Con la sola eccezione dei fornitori di servizi pubblici, questi settori sono considerati anche i più affidabili nella gestione dei dati sui clienti. Tuttavia, nessun settore è giudicato positivamente da più della metà dei consumatori, il che indica come i brand debbano ancora lavorare sodo per ottenere la piena fiducia dei consumatori.

«Per raggiungere questo obiettivo – conclude David Mills – le aziende devono migliorare il modo in cui raccolgono, analizzano e gestiscono i dati, in modo da utilizzarli in modo coerente in tutti i canali di comunicazione. Per esempio, le informazioni fornite dai consumatori per configurare gli account o per ottenere le tessere fedeltà devono essere utilizzate per personalizzare le offerte promozionali adattandole ai singoli casi. Solo in questo modo il consumatore si senta valorizzato e apprezzato».

Per maggiori informazioni, potete visitare questo sito.

[1] Nel corso dello studio, realizzato nel gennaio 2016, sono state intervistate 2.892 persone di Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Italia, Sud Africa, Svizzera, Polonia, Russia, Belgio, Turchia, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti, Svezia, Danimarca, Arabia Saudita, Norvegia, Qatar, Finlandia e Kuwait.

Digital Flex investe in un Automated Plate Processor Nyloflex Iris Inliner

Plate Processor Nyloflex Iris Inliner di Flint Group Flexographic Products è stata scelta da Digital Flex: dopo circa sei mesi di beta test oggi è arrivata la tanto attesa firma sul contratto, che suggella l’acquisto della macchina. L’azienda monzese è dotata delle tecnologie più moderne e sofisticate e serve un mercato molto eterogeneo e diversificato con richieste sempre più stringenti nei tempi ed esigenti nella qualità. Oltre che in tecnologia Digital Flex sta investendo in risorse umane, per la sua volontà di espandersi.

Il sistema APP Nyloflex Iris, installato presso Digital Flex, è un sistema rivoluzionario, completamente automatico, di lavaggio, forno post esposizione e stacker. Grazie a questa automazione si ha un sensibile incremento della velocità di produzione, con minimizzazione delle tolleranze di processo e incremento della qualità del prodotto finale.

L’impianto viene gestito da un solo operatore. Una serie di telecamere collocate all’interno del sistema consente di controllare tutte le fasi del processo, e un’ avanzata diagnostica interna avvisa l’operatore se qualche componente necessita di una riparazione o sostituzione. «Siamo molto soddisfatti di come sta lavorando la macchina. Consente di evitare errori umani perché tutto è automatico,» commenta Paolo Cornali, socio e Responsabile Reparto Produzione Lastre e Reparto Spedizione dell’azienda, sottolineando che questo investimento va a migliorare ulteriormente la qualità della produzione, garantendo costanza e ripetibilità.

Digital Flex dispone di tre CTP Esko CDI Spark 5080 con ottiche Pixel Plus e di tre espositori, di cui due Nyloflex Next della Flint, di ultima generazione ed è in grado di far fronte a grandi moli di lavoro. Il sistema APP Nyloflex Iris può mettere in lavorazione ben 294 m² di lastre al giorno su tre turni.

Roberto Malagù, key account flexo Heidelberg Italia, che ha curato la transazione commerciale e la fase di test ha commentato: «l’installazione di questa attrezzatura, prima al mondo, ci permette di consolidare una fase di costante ricerca innovativa, avviata in Digital Flex con l’inserimento di due espositori UV Led Nyloflex Next, mirata a ottenere significativi miglioramenti qualitativi e produttivi.

«Con questa dotazione siamo pronti per accettare nuove sfide,» conclude Andrea Vergnano, senior Executive Vice President di Digital Flex, «la macchina, terminata la fase di beta test, è già impiegata su due turni di produzione.»

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Da sinistra Andrea Vergnano (DigitalFlex), Paolo Cornali (DigitalFlex), Roberto Malagù (Heidelberg Italia).

Mancano tre settimane a Fespa Digital!

Fespa Digital 2016 festeggerà il 10° anniversario della fiera dedicata alla stampa digitale grande formato.

Roz McGuinness, capodivisione di Fespa spiega: «Con quattro eventi che hanno registrato il tutto esaurito e le aree espositive di Fespa Digital e European Sign Expo più grandi fino ad oggi, la presentazione di una vasta gamma di applicazioni a Fespa Textile e il ritorno di Printeriors, di certo i visitatori avranno molte cose da scoprire. Il fatto che oltre 20 nuovi espositori parteciperanno ai quattro eventi, con più di 30 lanci di prodotti, sottolinea il valore che la comunità Fespa attribuisce ai nostri eventi quali piattaforma perfetta per lanciare i propri prodotti su scala mondiale».

L’evento Fespa Digital è quello di maggiori dimensioni fino ad oggi, con un’area espositiva di 42.000 m2 (lordi).

Fespa Textile

I visitatori interessati nella stampa tessile digitale potranno inoltre esplorare due padiglioni colmi di soluzioni dedicate al settore tessile, che quest’anno comprendono ancora più applicazioni e tecnologie rispetto alle edizioni precedenti.

Con una solida line-up di aziende del settore nei due padiglioni, inevitabilmente verranno lanciati numerosi prodotti destinati alla stampa tessile.

Roz continua: «Oltre ai nostri padiglioni dedicati al tessile, sappiamo che anche diversi espositori di Fespa Digital esporranno soluzioni per il settore tessile presso i loro stand, pertanto abbiamo implementato un percorso dedicato, contrassegnato dall’immagine della nostra supereroina Textilewoman, per segnalare gli esibitori che non sono presenti a Fespa Textile (padiglione 4 e 5). In questo modo, miriamo a semplificare il più possibile l’esperienza dei visitatori, in questo caso di quelli interessati al settore tessile, per consentire loro di visitare tutti gli stand che potrebbero offrire prodotti pertinenti ai loro interessi».

European Sign Expo

In occasione dell’evento European Sign Expo (ESE) più grande di sempre, che quest’anno prevedere un secondo padiglione e ha registrato il sold out in tempo record, i produttori e gli acquirenti di insegne potranno esplorare le ultime novità in fiera.

Molti degli espositori alla prima partecipazione lanceranno nuovi prodotti, riconoscendo ancora una volta lo European Sign Expo come una piattaforma di lancio chiave per le soluzioni della segnaletica.

Per indirizzare i visitatori particolarmente interessati alle soluzioni di segnaletica agli stand più pertinenti, sarà segnalato un apposito percorso che metterà in evidenza le soluzioni per la segnaletica presenti nei diversi padiglioni. Il catalogo della fiera fornirà inoltre tutte le informazioni necessarie sugli espositori e piantine delle aree espositive per garantire ai visitatori di non perdere niente.

Grazie al grande numero di novità in tutte le aree espositive dedicate, a una line-up prestigiosa di espositori, nonché all’opportunità di partecipare a numerosi lanci di prodotti internazionali e a molti altri eventi che devono ancora essere annunciati, Fespa Digital (8-11 marzo, Amsterdam) si profila come l’evento imperdibile del 2016.

FESPA Digital 2014