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Come realizzare stampe di alta qualità in modo più efficiente ed economico

Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.
Thomas Valjak, General Manager e Vice President, HP Large Format Design Business EMEA.

I laboratori reprografici svolgono un ruolo cruciale nella riproduzione di disegni tecnici di alta qualità e altri documenti per i clienti dei settori AEC. Tra questi, progetti e rendering architettonici e ingegneristici, nonché documentazione piegata e finita per gare di appalto, contenente tutti i disegni e gli studi necessari per il completamento di un progetto.

Negli ultimi anni, il settore reprografico ha incontrato non poche difficoltà, come fusioni aziendali e competizione serrata su prezzi, qualità e assistenza clienti. Nonostante le prime avvisaglie di ripresa economica (Technavio prevede un CAGR del 7,84% nel periodo 2013-2018 – Global Architecture, Engineering, and Construction (AEC) Market 2014-2018 Pubblicato il 23 maggio 2014 http://www.giiresearch.com/report/infi248663-global-architecture-engineering-construction.html) le società reprografiche devono riuscire ad adattarsi continuamente alle mutevoli esigenze dei clienti.

Benché tradizionalmente la grande maggioranza dei documenti tecnici AEC sia prodotta in bianco e nero, la stampa a colori è sempre più richiesta. Il passaggio al colore può essere attribuito alla convinzione che favorisca la comunicazione, l’utilizzabilità e, indirettamente, faccia risparmiare tempo e denaro in fase di presentazione dell’offerta, progettazione e costruzione.

Cosa possono fare i laboratori reprografici per un futuro migliore?

Molti utilizzano una stampante LED per la stampa monocromatica e una inkjet per le stampe a colori. Se si devono gestire stampe sia in bianco e nero che a colori di documentazione di progetto contenente fogli sia di piccole che di grandi dimensioni, i laboratori reprografici devono affidarsi a una vasta gamma di software e hardware di stampa. Spesso questo causa inefficienza nei processi, costi più elevati e flussi di lavoro costituiti da un numero crescente di passaggi.

Dato che i clienti AEC si trovano a far fronte a tempi di completamento dei progetti sempre più serrati, i laboratori reprografici devono fare il possibile per fornire piccole tirature di alta qualità in tempi rapidissimi.

L’automazione è uno dei fattori principali per rendere possibile un processo di stampa più fluido e rapido. Le tecnologie, tra cui software end-to-end per il flusso di lavoro e periferiche come le piegatrici in linea, rendono più efficiente la gestione delle stampe. In più, il rilevamento e la correzione automatica dei PDF corrotti, la selezione automatica della pagine di piccolo o grande formato e gli strumenti per le prove colore a video possono aiutare a ridurre fino al 50% i tempi di preparazione dei lavori. Così si ha più tempo a disposizione per gestire un maggior numero di lavori. Gli strumenti di facile utilizzo per il flusso di lavoro, come il recente software HP Designjet SmartStream, consentono ai laboratori reprografici di gestire meglio eventuali avvicendamenti nel personale, in quanto riducono al minimo la formazione necessaria per abilitare i nuovi assunti allo svolgimento di operazioni complesse.

Quando la velocità conta!

La semplificazione dei flussi di lavoro è uno dei modi per velocizzare i tempi di consegna, ma è determinante anche una maggiore velocità delle stampanti. HP ha annunciato a metà 2014 l’intenzione di portare la velocità record della tecnologia HP PageWide anche nel settore della stampa di grande formato. La tecnologia HP PageWide che impiega decine di migliaia di ugelli su una barra di stampa fissa, anziché su una testina di stampa in movimento, consentirà alle stampanti dotate di questa innovativa tecnologia digitale di stampare a una velocità doppia rispetto alle stampanti LED. Ciò significa che sia le stampe in bianco e nero che quelle a colori possono essere prodotte in modo più rapido ed efficiente: anziché utilizzare due dispositivi separati, è possibile installare un’unica stampante sia per il monocromatico che per il colore. È così che i laboratori reprografici possono produrre stampe a colori allo stesso costo di quelle in bianco e nero. Inoltre, grazie alla tecnologia HP PageWide, essi possono anche ampliare la loro offerta di servizi con nuove applicazioni grafiche, quali poster temporanei per il settore retail e mappe.

Basate sulla tecnologia HP Thermal Inkjet, le testine di stampa HP PageWide sono progettate per durare a lungo. L’affidabile processo di eiezione delle gocce riduce i difetti di stampa causati dalla fuoriuscita fortuita di inchiostro dagli ugelli. La manutenzione e la calibrazione automatizzata della testina, con tanto di compensazione degli ugelli, assicurano continuità di funzionamento e interventi di assistenza ridotti al minimo.

Stampe a colori alla velocità del bianco e nero? Presto sarà realtà. Preparatevi!

I progetti edilizi che utilizzano disegni dettagliati a colori e documentazione CAD offrono un notevole potenziale di riduzione dei costi nelle fasi di stima, presentazione dell’offerta e costruzione. Secondo il white paper di Lyra “Colour Construction Documents: A simple way to reduce costs A Simple Way to Reduce Costs”, 2010 http://media.cygnus.com/files/cygnus/whitepaper/CGN/2011/JUN/howcolordocumentsreducecosts_10285091.pdf,) ogni euro investito nella stampa a colori può rendere quattro volte tanto in potenziali risparmi su un determinato progetto, grazie alla riduzione dei margini di incertezza sui preventivi, delle richieste d’informazioni e delle modifiche nelle commesse.

Stampate il vostro futuro

Per i laboratori reprografici che desiderano soddisfare le richieste di clienti esigenti nei settori AEC, non è più tempo di stampanti LED e inkjet in parallelo. Sono in arrivo tecnologie innovative, in grado di fornire soluzioni complete che offrono molto di più sia in termini di velocità che di riduzione della manodopera richiesta. Le stampe sia a colori che in bianco e nero saranno realizzabili a un costo molto inferiore rispetto al passato. Sarà quindi più facile soddisfare le sempre più elevate aspettative dei clienti, ottenendo nel contempo benefici economici tangibili. I clienti AEC potranno contare su documenti di alta qualità e su una comunicazione davvero efficace, fattore essenziale nel loro ambiente, così competitivo.

Photoshop CC2014: i nuovi pattern con script nel menu Filtro>Rendering

Un esempio di come coordinare il filtro con una qualità Bozza, quindi quasi geometrica, a un tracciato ricavato da un testo. I tempi di calcolo non sono definibili «stretti» ma il risultato è interessante.
Un esempio di come coordinare il filtro con una qualità Bozza, quindi quasi geometrica, a un tracciato ricavato da un testo. I tempi di calcolo non sono definibili «stretti» ma il risultato è interessante.
Un esempio di come coordinare il filtro con una qualità Bozza, quindi quasi geometrica, a un tracciato ricavato da un testo. I tempi di calcolo non sono definibili «stretti» ma il risultato è interessante.
Un esempio di come coordinare il filtro con una qualità Bozza, quindi quasi geometrica, a un tracciato ricavato da un testo. I tempi di calcolo non sono definibili «stretti» ma il risultato è interessante.

Con l’ultimo aggiornamento di Photoshop CC2014, quello di ottobre, nel menu Filtro>Rendering hanno trovato spazio nuove opzioni, costituendo di fatto un nuovo nucleo di filtri basati sugli script e aprendo nuovi orizzonti produttivi e creativi.

Poco più di un anno fa (Tips&Tricks Italia Grafica di ottobre 2012) vi abbiamo parlato dei pattern con script, un tipo di riempimento introdotto in Photoshop CS6 che consentiva di variare sensibilmente la consueta modalità di riempimento pattern a cui eravamo abituati fino ad allora.

Da allora Adobe ha lavorato per sviluppare in più direzioni quella logica di riempimento procedurale (cioè parametrica e dinamica), e nei successivi aggiornamenti quell’elenco nella finestra di dialogo Riempi si era via via arricchito delle seguenti voci:

  • inserisci sul tracciato
  • cornice immagine
  • albero

Il filtro Fiamma

Come è facile intuire dal nome stesso, questo filtro è un vero e proprio generatore di fiamme digitali. A partire da un qualunque tracciato, disegnabile a piacere dall’utente con tutte le modalità offerte da Photoshop (attenzione: tracciato, non livello di forma) questo filtro applica delle fiamme artificiali seguendone l’andamento.

Le opzioni sono molteplici e consentono una buona varietà di soluzioni, a partire dal primo menu in alto da cui si sceglie il tipo di fiamma, per poi proseguire con i vari parametri che condizionano le dimensioni, la densità, l’intensità, il colore e la qualità.

Il posizionamento delle nuove funzioni nei menu a seconda della versione di Photoshop, CC a sinistra e CC 2014 a destra (il nuovo filtro Fiamma è solo qui). Figura 2. La finestra di dialogo del filtro Fiamma, ricca di parametri piuttosto intuitivi e con una anteprima in tempo reale (sempre attiva).
Il posizionamento delle nuove funzioni nei menu a seconda della versione di Photoshop, CC a sinistra e CC 2014 a destra (il nuovo filtro Fiamma è solo qui). La finestra di dialogo del filtro Fiamma, ricca di parametri piuttosto intuitivi e con una anteprima in tempo reale (sempre attiva).

Non descriveremo in questo breve articolo ogni singola voce, l’approccio pratico è molto intuitivo e qualora voleste approfondire nel dettaglio potete farlo a questo link. Tuttavia fate inizialmente attenzione a un paio di aspetti: la lunghezza del tracciato di base e la qualità del render.

Per quanto riguarda il tracciato iniziale meglio che non sia eccessivamente lungo, oltre i 3.000 pixel di lunghezza l’anteprima interna al filtro si ferma e un messaggio di avviso ve lo farà notare prima di entrare nella gestione dei parametri. Da una parte questo non è vincolante, niente vi impedisce di avere tracciati lunghissimi e complessi nel file di lavoro, ma i tempi di render si allungano notevolmente pertanto per le prime prove cercate di utilizzare tracciati brevi.

Il tracciato di partenza (1) a cui è stata applicata una fiamma di candela (la numero 6 del menu Tipo) e ne è stata cambiata la qualità del render: nella 2 è Bozza, nella 3 è Media, nella 4 è Superiore. I tempi variano sensibilmente.
Il tracciato di partenza (1) a cui è stata applicata una fiamma di candela (la numero 6 del menu Tipo) e ne è stata cambiata la qualità del render: nella 2 è Bozza, nella 3 è Media, nella 4 è Superiore. I tempi variano sensibilmente.
In questa casistica abbiamo tutte le sei tipologie di fiamma che è possibile generare. Per praticità sono stati mantenuti, nei limiti del possibile, gli stessi parametri numerici. A. Una fiamma lungo il tracciato B. Più fiamme lungo il tracciato C. Più fiamme in una direzione D. Più fiamme nella direzione del tracciato E. Più fiamme a varie angolazioni F. Fiamma di candela
In questa casistica abbiamo tutte le sei tipologie di fiamma che è possibile generare. Per praticità sono stati mantenuti, nei limiti del possibile, gli stessi parametri numerici.
A. Una fiamma lungo il tracciato
B. Più fiamme lungo il tracciato
C. Più fiamme in una direzione
D. Più fiamme nella direzione del tracciato
E. Più fiamme a varie angolazioni
F. Fiamma di candela

Il filtro Cornice Immagine

Questo filtro farà felici tutti gli amanti delle decorazioni e dei motivi floreali, anche qui la finestra di dialogo è articolata ma intuitiva e l’anteprima in tempo reale aiuta a orientarsi tra i vari cursori a scorrimento.

Tralasciando la traduzione dall’inglese Frame (cornice) che una volta entrati nella finestra di dialogo diventa magicamente «Fotogramma», i risultati sono molto gradevoli. A differenza del filtro precedente qui si gioca sempre e solo su una forma rettangolare, non c’è modo di veicolare forme diverse, una cornice ovale per esempio.

Una delle infinite combinazioni ottenibili con il filtro Cornice, creando diverse versioni su più livelli anche qui è possibile ottenere intrecci vari e originali.
Una delle infinite combinazioni ottenibili con il filtro Cornice, creando diverse versioni su più livelli anche qui è possibile ottenere intrecci vari e originali.

 

Spandex aggiunge un nuovo tessuto murale alla sua gamma di materiali digitali ImagePerfect™

Spandex aggiunge un nuovo tessuto murale alla sua gamma di materiali digitali ImagePerfect™.
Spandex aggiunge un nuovo tessuto murale alla sua gamma di materiali digitali ImagePerfect™.

Spandex, il fornitore completo di soluzioni innovative per il mercato della comunicazione visiva, del design da interno e dell’industria dei display, ha allargato la propria gamma di materiali digitali ImagePerfect con il lancio di un nuovo tessuto murale adesivo.

IP 2324 ImagePerfect tessuto murale adesivo è stato formulato appositamente per creare poster stampati, grafiche murali e decalcomanie. È un tessuto autoadesivo, coprente e impermeabile che offre stampe di alta qualità con una definizione dei testi straordinaria e una gamma colori che assicura immagini eccezionali.

Quest’ultima aggiunta nella gamma digitale dei prodotti ImagePerfect è un prodotto formulato per le stampanti di grande formato ed è adatta per la stampa con inchiostri a solvente, eco-solvente, UV e latex.

Il tessuto murale è ideale per la copertura completa di superfici murali e può essere intagliato o fustellato. Inoltre, può essere utilizzato per molte altre applicazioni da interno ed esterno come per esempio sistemi POS display, poster e manifesti. I poster autoadesivi sono ideali per applicazioni nei negozi di vendita al dettaglio, fiere, uffici e ambienti di questo genere.

Steve Jacques, Category Manager, Spandex, commenta: «IP 2324 tessuto murale autoadesivo è ideale per grafiche murali da interno ed esterno. Possiede alti livelli di stabilità dimensionale quindi non necessita la sovrapposizione dei lembi in fase di applicazione; questo significa che può essere applicato con accostamento al vivo senza il rischio che il materiale si ritiri. L’adesivo utilizzato è formulato perché sia possibile un riposizionamento semplice e una rimozione della grafica pratica e pulita.»

«La nostra gamma di prodotti è in costante revisione: l’intento è quello di offrire sempre le soluzioni migliori ai nostri clienti. Quest’ultima aggiunta al portafoglio prodotti ImagePerfect è ideale per la decorazione di interni, un settore in continua crescita. È un complemento importante nella nostra già ben fornita gamma di tessuti per la stampa digitale.»

Il tessuto murale autoadesivo IP 2324 è l’ultima novità del portafoglio prodotti da stampa digitale ImagePerfect, il quale comprende già più di 160 prodotti inclusi vinili, laminazioni, banner, tessuti e bandiere, carte, backlit, perforati per vetri e altri materiali speciali.

Spandex aggiunge un nuovo tessuto murale alla sua gamma di materiali digitali ImagePerfect™.
Spandex aggiunge un nuovo tessuto murale alla sua gamma di materiali digitali ImagePerfect™.

Ridimensionare un’immagine per adattarla a un determinato contesto

In questa comparativa abbiamo forzato la mano: dal momento che un algoritmo è ottimizzato nell’ammorbidire un ingrandimento (4) e l’altro nel contrastare una riduzione (5), abbiamo scelto un’immagine grafica in cui fossero più evidenti le conseguenze di entrambi. Per la stampa sono stati enfatizzati ma sono facilmente riproducibili in autonomia su qualunque immagine.
In questa comparativa abbiamo forzato la mano: dal momento che un algoritmo è ottimizzato nell’ammorbidire un ingrandimento (4) e l’altro nel contrastare una riduzione (5), abbiamo scelto un’immagine grafica in cui fossero più evidenti le conseguenze di entrambi. Per la stampa sono stati enfatizzati ma sono facilmente riproducibili in autonomia su qualunque immagine.

Con il passare del tempo gli algoritmi di interpolazione (cioè di calcolo) si sono evoluti, di pari passo con le potenze di calcolo del processori e con la diffusione dei sistemi di riproduzione a grande e grandissimo formato.

Anche i sistemi di visualizzazione, in tempi più recenti, sono diventati più «esosi» in termini di pixel, grazie a risoluzioni video sempre più raffinate come il Full HD e l’attualissimo Ultra HD.

Una panoramica sugli algoritmi di Photoshop

Le immagini che abbiamo utilizzato per testare i vari algoritmi di interpolazione. Una è grande circa 5 megapixel ed è un estratto da un originale fotografico piuttosto consistente (da 46 Mpixel), l’altra è un layout Web con molti dettagli grafici e del testo. Le aree che abbiamo ingrandito al 1.000% sono evidenziati dai quadratini.
Le immagini che abbiamo utilizzato per testare i vari algoritmi di interpolazione. Una è grande circa 5 megapixel ed è un estratto da un originale fotografico piuttosto consistente (da 46 Mpixel), l’altra è un layout Web con molti dettagli grafici e del testo. Le aree che abbiamo ingrandito al 1.000% sono evidenziati dai quadratini.

Fino a diversi anni fa (undici per la precisione, fino a Photoshop CS escluso) non c’era possibilità di scegliere granché, gli algoritmi di interpolazione fondamentali erano tre e sono tuttora presenti della finestra di dialogo Dimensione Immagine (Immagine>Dimensione Immagine): Vicino più prossimo, Bilineare, Bicubico.

In origine aveva una sua utilità poter passare da uno all’altro, i mezzi di elaborazione (leggi: computer) erano molto limitati e i tempi di calcolo potevano diventare pesanti anche con immagini di medie dimensioni.

In caso di necessità quindi si poteva scegliere il Vicino più prossimo (Nearest neighbour) che garantiva i tempi più rapidi, con un ingrandimento molto grezzo caratterizzato da forti seghettature in corrispondenza dei dettagli ad alta frequenza.

La finestra di dialogo Dimensione Immagine come si presenta da Photoshop CS fino a Photoshop CS6. Con il passare degli anni non ha mai subito grandi mutamenti, se non l’aggiunta di alcune variazioni nell’algoritmo più potente cioè il bicubico (Photoshop CS, con il bicubico più morbido e il bicubico più nitido).
La finestra di dialogo Dimensione Immagine come si presenta da Photoshop CS fino a Photoshop CS6. Con il passare degli anni non ha mai subito grandi mutamenti, se non l’aggiunta di alcune variazioni nell’algoritmo più potente cioè il bicubico (Photoshop CS, con il bicubico più morbido e il bicubico più nitido).

Quando si poteva puntare più in alto si passava al Bilineare, che dava meno artefatti e lasciava più morbide le campiture di colore campionando più pixel per determinare quelli risultanti, al costo di tempi più alti.

Il top era (e sostanzialmente potremmo dire «è», con qualche appunto che faremo più tardi) l’interpolazione bicubica, ma era anche quella che impiegava più tempo.

Una comparativa della zona ingrandita al 1.000%, con il bicubico (1), il bilineare (2) e il vicino più prossimo (3). Nel 3 sono molto visibili i pixel, nel 2 molto meno, nell’1 gli artefatti sono molto più ridotti.
Una comparativa della zona ingrandita al 1.000%, con il bicubico (1), il bilineare (2) e il vicino più prossimo (3).
Nel 3 sono molto visibili i pixel, nel 2 molto meno, nell’1 gli artefatti sono molto più ridotti.

L’evoluzione del Bicubico

In Photoshop CS vennero introdotte due varianti: il bicubico più morbido e il bicubico più nitido. Da tempo ormai il Bilineare veniva sostanzialmente considerato come un inutile compromesso tra gli altri due, pertanto vennero pensate due evoluzione espressamente dedicate a ingrandimento (il più morbido) e alle riduzioni (il più nitido).

Il perché è presto detto: con gli ingrandimenti si rischia sempre la comparsa di artefatti scalettati e l’ammorbidimento, che altro non è se non una sfocatura locale controllata, attenua la sensazione di «pixellatura».

Con le riduzioni invece abbiamo il problema opposto: l’eliminazione di gran parte dei pixel conseguente alla riduzione delle dimensioni porta a una sfocatura anche brutale dell’immagine di partenza, quindi il Bicubico più nitido aggiunge una Maschera di contrasto controllata che riduce quella sensazione di sfocatura.

In genere è meglio agire manualmente con filtri calibrati ad hoc a seconda delle immagini ma piuttosto di niente…

In questa comparativa abbiamo forzato la mano: dal momento che un algoritmo è ottimizzato nell’ammorbidire un ingrandimento (4) e l’altro nel contrastare una riduzione (5), abbiamo scelto un’immagine grafica in cui fossero più evidenti le conseguenze di entrambi. Per la stampa sono stati enfatizzati ma sono facilmente riproducibili in autonomia su qualunque immagine.
In questa comparativa abbiamo forzato la mano: dal momento che un algoritmo è ottimizzato nell’ammorbidire un ingrandimento (4) e l’altro nel contrastare una riduzione (5), abbiamo scelto un’immagine grafica in cui fossero più evidenti le conseguenze di entrambi. Per la stampa sono stati enfatizzati ma sono facilmente riproducibili in autonomia su qualunque immagine.

L’interpolazione secondo CC

Con Photoshop CC assistiamo a una modifica consistente dell’intera finestra di dialogo: compare una miniatura che dà l’anteprima del risultato di interpolazione (comodo, decisamente) e vengono ridisposti i campi parametrici, che comunque assolvono alle stesse funzioni dei precedenti.

Compare una voce «Adatta a» che mira a velocizzare i ridimensionamenti a formati standard o di uso più frequente (personalmente non mi dispiace).

Negli algoritmi di interpolazione fa la sua comparsa una voce Auto (di facile interpretazione) e un Mantieni dettagli (ingrandimento), che a sua volta determina la presenza o meno di un cursore «Riduci disturbo).

Questa ulteriore evoluzione è molto interessante e segna un buon salto in avanti in termini qualitativi, prevalentemente per gli ingrandimenti come dice la voce stessa, ma non inutile anche per qualche riduzione su immagini particolari, provare per credere.

Nella nuova finestra di dialogo presente da Photoshop CC, è comparso il menu a tendina alla voce «Adatta a» con qualche rapido predefinito di adattamento e, ben più importante, la voce «Mantieni dettagli (ingrandimento» alla voce Ricampiona.
Nella nuova finestra di dialogo presente da Photoshop CC, è comparso il menu a tendina alla voce «Adatta a» con qualche rapido predefinito di adattamento e, ben più importante, la voce «Mantieni dettagli (ingrandimento» alla voce Ricampiona.
Questa è l’immagine comparativa che mette più a dura prova gli algoritmi di interpolazione. Il testo deriva da una struttura vettoriale con linee perfettamente nitide, tornare a creare un vettore a partire da un raster non è impresa da poco e spesso il risultato è impietoso. In questi esempi sono stati mantenuti i numeri delle immagini precedenti di modo da identificare immediatamente l’algoritmo di interpolazione usato: il 6 è il più recente, il 4 è il Bicubico più morbido mentre l’1 è il Vicino più prossimo.
Questa è l’immagine comparativa che mette più a dura prova gli algoritmi di interpolazione. Il testo deriva da una struttura vettoriale con linee perfettamente nitide, tornare a creare un vettore a partire da un raster non è impresa da poco e spesso il risultato è impietoso.
In questi esempi sono stati mantenuti i numeri delle immagini precedenti di modo da identificare immediatamente l’algoritmo di interpolazione usato: il 6 è il più recente, il 4 è il Bicubico più morbido mentre l’1 è il Vicino più prossimo.

Quindi quale è meglio usare?

In linea di massima se avete Photoshop CC o CC2014 lascerete la voce Auto, che nella stragrande maggioranza dei casi sceglierà l’algoritmo «Mantieni dettagli» scegliendo per voi anche il giusto parametro di riduzione del disturbo.

La statistica propone risultati molto buoni nonostante a scegliere sia un computer, poi naturalmente è sempre possibile agire manualmente a propria discrezione.

Di tanto in tanto potreste deviare proprio sul più vecchio di tutti, il Vicino più prossimo, per la riproduzione di quelle grafiche che hanno poco o nessun Anti alias, come la pixel art o svariate schermate di interfacce come shell di sistema ecc.

Si tratta di un calcolo talmente privo di sfocature che riesce a mantenere tutti i contorni netti nel migliore dei modi. Di certo bisogna scegliere fattori di ingrandimento favorevoli, tipo 200% o 300%, ma per molti manuali tecnici questo tipo di algoritmo segna la differenza tra schermate ben ingrandite e schermate impietosamente sfocate.

ReNoir ONE per la stampa a sublimazione su carta e su tessuto

Il Gruppo Reggiani, attivo a livello internazionale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di macchine per la stampa e la nobilitazione di tessuti e filati con i marchi Reggiani Macchine, Jaeggli Meccanotessile, RPR, MTS e Mezzera, lancia ReNoir ONE, la nuova macchina digitale per la stampa a sublimazione su carta e diretta su tessuto.
E’ la soluzione ideale per l’abbigliamento sportivo, la moda e gli accessori e rappresenta la perfetta combinazione tra dimensioni compatte e ottime prestazioni. Produttività, accuratezza ed elevate performance, unite a un basso consumo di inchiostro, rendono ReNoir ONE la macchina digitale con il minor costo di stampa per metro lineare presente sul mercato.
Disponibile con un’altezza di stampa pari a 180 centimetri, da 2 a 8 teste di stampa, garantisce una velocità di oltre 320 mq/h con una risoluzione superiore a 2.400 dpi.
Last but not least, è considerata la scelta migliore per chi ricerca innovazione tecnologica, elevate prestazioni, facilità d’utilizzo e bassi costi di manutenzione. Adatta sia per la campionatura, è la soluzione ideale per qualsiasi applicazione, inchiostro e substrato.

Due parole sul Gruppo Reggiani

Il Gruppo Reggiani è attivo a livello internazionale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di macchine per la stampa e la nobilitazione di tessuti e filati, con i marchi Reggiani Macchine, Jaeggli Meccanotessile, RPR,MTS e Mezzera. Il Gruppo, con sede operativa a Grassobbio (Bergamo) e guidato dal Presidente Alfredo Gianetti, può contare su circa 150 dipendenti e uno stabilimento produttivo di oltre 22.000 metri quadri (di cui 16.000 coperti). Reggiani, che disegna, sviluppa e produce le proprie macchine da stampa tradizionali e digitali, oltre a macchine per la tintoria e il finissaggio, completamente in Italia, è oggi presente in tutti i continenti, anche attraverso accordi e partnership. Il Gruppo presidia l’intera catena del valore: dalla stampa, al finissaggio, fino alla nobilitazione di tessuti e filati e si focalizza da sempre sulla R&S, puntando sulla realizzazione di processi eco-compatibili, attraverso l’utilizzo di soli inchiostri base acqua e il minor trattamento di residui. La Società si avvale anche della collaborazione di prestigiosi partners internazionali in campo tecnologico e chimico, oltre che di un consolidato network di relazioni con istituzioni locali, nazionali ed europee e con le principali università italiane.

Rendering di ReNoir ONE, la nuova macchina digitale del Gruppo Reggiani per la stampa a sublimazione su carta e diretta su tessuto.
Rendering di ReNoir ONE, la nuova macchina digitale del Gruppo Reggiani per la stampa a sublimazione su carta e diretta su tessuto.

Il «Potere della stampa»: il Calendario 2015 di Agfa Graphics

Il Calendario 2015 di Agfa Graphics: «Potere della stampa».
Il Calendario 2015 di Agfa Graphics: «Potere della stampa».
Il Calendario 2015 di Agfa Graphics: «Potere della stampa».
Il Calendario 2015 di Agfa Graphics: «Potere della stampa».

Agfa Graphics ha voluto realizzare non solo un calendario, ma un espositore per le diverse tecniche di stampa utilizzate per la realizzazione. È stata impiegata un’ampia varietà di materiali e di tecnologie, a partire dalle lastre da stampa Agfa Graphics, fino ai platesetters Avalon e il software per workflow Apogee, compresi il modulo InkSave e la retinatura Sublima, per arrivare alla famiglia di stampanti digitali inkjet Anapurna per il grande formato.

Alcune pagine meritano una menzione speciale. Il mese di febbraio è stato realizzato utilizzando il software per il design di elementi di sicurezza di Agfa Graphics, Fortuna, mentre il mese di giugno è stato stampato utilizzando un supporto speciale sintetico senza PVC e senza legno, non laminato denominato Synaps. Il mese di dicembre invece è stato stampato su un supporto rigido con spessore da 1mm. su una stampante inkjet digitale di grande formato, la Anapurna M2050i.

«Per il terzo anno consecutive, abbiamo deciso di creare un calendario VIP utilizzando tutte le tecnologie più avanzate,» ha affermato Kristof Van Cleemput, Global Communications Manager di Agfa Graphics. «Siamo riusciti a combinare assieme molte tecnologie per poter creare un impressionante testimonianza di quanto la stampa sia in grado di fare. Quest’anno ogni immagine ha il tema comune “Persone&Contrasti”.
Il calendario è il frutto degli sforzi uniti di tutta la comunità di Agfa Graphics. Ogni pagina contiene infatti una cartolina staccabile con la riproduzione di una immagine scattata da uno dei nostri dipendenti.»

Lo scorso anno, il calendario VIP 2013 di Agfa Graphics è stato insignito del premio Prize Awarded by the Public nel prestigioso contest in Olanda denominato Kalenderwedstrijd, mentre all’inizio di quest’anno il calendario VIP 2014 di Agfa Graphics è stato premiato con il secondo premio nella categoria Calendari della Gold Inks Awards della rivista Printing Impressions (USA).

Lecta presenta il nuovo calendario AIR

Lecta chiude la serie di calendari basata sui quattro elementi della natura con una selezione di dodici immagini in cui l’aria è la protagonista principale.
Lecta chiude la serie di calendari basata sui quattro elementi della natura con una selezione di dodici immagini in cui l’aria è la protagonista principale.
Lecta chiude la serie di calendari basata sui quattro elementi della natura con una selezione di dodici immagini in cui l’aria è la protagonista principale.
Lecta chiude la serie di calendari basata sui quattro elementi della natura con una selezione di dodici immagini in cui l’aria è la protagonista principale.

L’aria è l’elemento naturale invisibile ma anche uno dei più vitali. Lecta chiude la serie di calendari basata sui quattro elementi della natura con una selezione di dodici immagini in cui l’aria è la protagonista principale.
Le carte scelte per la stampa del Calendario AIR 2015 sono state CreatorStar e GardaGloss Art particolarmente adatte per le stampe più esigenti di tipo commerciale ed edizioni varie. La superficie liscia e il grado di lucido di queste carte risaltano le tonalità delle immagini e rendono la stampa a colori davvero eccezionale.
Tutte le immagini del nuovo calendario sono disponibili come screensaver da scaricare gratuitamente sui siti web delle aziende del Gruppo Lecta.

Ricoh inaugura il Customer Experience Centre europeo

Il centro, allestito in un’ampia area all’interno dello stabilimento di produzione inaugurato trent’anni fa, unisce le conoscenze e l’esperienza di Ricoh nella stampa di produzione, nella lean production e nello sviluppo di soluzioni a getto d’inchiostro in un’unica sede, e mostra, l’intero portafoglio di prodotti a foglio, a bobina e per il grande formato basati su tecnologie toner e inkjet oltre alle soluzioni software della multinazionale giapponese, spesso integrate con soluzioni prodotte dai partner di Ricoh per simularne il funzionamento in un flusso di lavoro completo.

Il centro non solo aiuterà i clienti esistenti a valutare nuove applicazioni, supporti e altro, ma mostrerà inoltre la vasta gamma di offerte Ricoh che consentono di migliorare sia la loro produttività sia i profittiPeter Williams, executive vice president, Ricoh Europe.

Il Centro è inoltre un laboratorio di test per software, supporti, front-end digitali e tecnologia a getto d’inchiostro.

L’esperienza accumulata da Ricoh al proprio interno nell’ottimizzazione dei processi per una fabbricazione snella e rispettosa dell’ambiente, nella gestione degli scarti e nella metodologia kaizen, è offerta non solo a stampatori, ma anche ad aziende di altri settori, a dimostrazione di un approccio che è sempre più orientato alla vendita di servizi integrati più che di puro hardware, genera un maggior valore aggiunto e punta a stabilire un rapporto più intenso e collaborativo con i clienti.

Lo European Media Qualification Centre esistente si sta espandendo in modo da includere supporti per la tecnologia inkjet a bobina e per grande formato, oltre al processo di qualifica già in corso nel settore a foglio.

La nostra intera linea di stampa di produzione è integrata secondo il concetto di “impianto di produzione intelligente”, connesso per ottenere innovazione, produttività ed efficienza massime».Peter Williams, executive vice president, Ricoh Europe.

Oltre alle novità più recenti, nel centro sono in funzione soluzioni già ben affermate sul mercato, quali la inkjet a modulo continuo InfoPrint 5000, le digitali monocromatiche della serie Ricoh Pro 8100, le digitali a colori a foglio Ricoh Pro C5100 e la serie di stampanti wide format Ricoh Pro L4100 dedicata alla comunicazione visiva.

Novità in mostra

La Ricoh Pro VC60000 è la nuova inkjet a bobina dedicata al mondo delle arti grafiche, adatta per direct mailing, libri e materiale marketing, e basata sulle teste di stampa Ricoh con tecnologia multigoccia on-demand e risoluzione fino a 1.200×1.200 dpi; è in grado di stampare fino a 100.000 immagini A4/ora fronte/retro su carte offset uso mano e patinate grazie all’unità di pretrattamento e alla nuova protector coat unit che protegge le stampe da graffi e abrasioni.

La serie Ricoh Pro C9100, adatta a stampatori commerciali che avviano o espandere il loro flusso di lavoro ibrido di digitale e offset, consente di utilizzare supporti patinati e non, textured e supporti speciali quali materiali super-lucidi, magnetici, metallici, trasparenti o sintetici per ampliare l’offerta verso i propri clienti finali, includendo packaging leggero, direct mailing, libri, materiali promozionali, brochure e biglietti da visita. Ricoh Pro C9100 gestisce supporti con grammature da 52 g/m2 a 400 g/m2 ed è in grado di realizzare banner fronte retro fino a 700 mm a 1.200×4.800 dpi e con una velocità di stampa di 110 ppm (Pro C9100) e 130 ppm (Pro C9110) indipendentemente dalla grammatura della carta.

La serie Ricoh Pro C7100X è invece dotata di una quinta stazione colore che consente applicazioni lucide trasparenti o bianche, ampliando le possibilità di offerta dello stampatore in ambiti a valore aggiunto più alto.

Bergamo: l’inaugurazione dell’Accademia della grafica

Con lo scopo di creare figure professionali grafiche e dopo aver concordato con il Comitato Provinciale per l’Istruzione professionale grafica di Bergamo le effettive esigenze del settore grafico nella nostra provincia, l’A.F.P. propone l’Accademia della Grafica come risposta alle attuali necessità di aggiornare e sanare le figure professionali operanti nel settore.

L’Accademia è risultato di un decennio di collaborazione in termini di progettualità e di finanziamento tra comitato di Bergamo e la scuola grafica dell’Afp Patronato San Vincenzo, che passo dopo passo hanno deciso di creare un luogo dove aziende, sindacati e scuola possano pensare a scenari che rispondano alle necessità del mercato del lavoro e soprattutto del comparto grafico.

L’obiettivo è creare figure professionali che abbiano competenze formative ampie di comprensione del processo e del prodotto grafico e che siano in grado di garantire il passaggio di parte della stampa al mondo digitale, allo sviluppo dei prodotti multimediali e alla progettazione e creazione di App.

Allo stesso tempo l’Accademia della grafica metterà a sistema anche le varie proposte fatte in questi ultimi anni, proponendo aspetti artistici legati alla grafica, quali ad esempio la calligrafia, la calcografia, la legatoria artistica, in modo che la grafica rappresenti per i nostri ragazzi non solo una professionalità produttiva o estremamente tecnologica, ma che tutto è frutto di un’evoluzione storica che inizia ne 1454 con Gutenberg.

I laboratori diventeranno per il territorio riferimento per appassionati e professionisti del settore.

La proposta dell’Afp presentata in sede di orientamento scolastico per l’anno formativo 2014/2015 dal mese di novembre, ha riscosso un buon successo in termini di interesse delle famiglie dei ragazzi in obbligo scolastico, che si sono tradotte a febbraio con il raddoppio delle richieste di iscrizioni rispetto agli scorsi anni. Buono anche l’interesse di semplici appassionati di grafica e adulti che chiedono l’attivazione di corsi dedicati a specifiche competenze grafiche.

Il termine “Accademia” indica la volontà di educare e formare “al bello” e quindi di recuperare aspetti legati al linguaggio e alla comunicazione attraverso la collaborazione con realtà territoriali come il Museo Diocesano e l’Accademia Carrara.

L’idea di creare l’Accademia della Grafica è il frutto della storia, delle competenze e della passione di tante persone che a diverso titolo, scuola, aziende e sindacati, vogliono dimostrare con intelligenza e professionalità che è possibile lavorare per un obiettivo comune.

Lo stampatore Bosch-Druck ha installato Océ ImageStream 3500

Bosch-Druck è un importante stampatore di manuali tecnici per case automobilistiche, alle quali fornisce anche diversi servizi editoriali e di direct mail.
La nuova inkjet Océ ImageStream 3500 sarà utilizzata per la stampa di materiale personalizzato on-demand, con qualità offset, e permetterà di ridurre i tempi di produzione con una più efficiente gestione dello stock.

Océ ImageStream 3500, annunciata lo scorso maggio, è la prima stampante a getto d’inchiostro per alti volumi di stampa che permette di utilizzare la carta – opaca, lucida o satinata – tipica della produzione offset. Con questa nuova installazione Canon rafforza la propria presenza nel settore e consente ai Print Service Provider di ottenere la stessa qualità di stampa, sia sulle linee di produzione offset sia digitali, eliminando la necessità di utilizzare differenti tipi di carta.

«La stampa di manuali tecnici per il settore automobilistico, così come di libri a colori e brochure editoriali, richiede qualità elevata, inchiostri affidabili e possibilità di lavorare su carte diverse» ha dichiarato Rüdiger Schmidt, Managing Director di Bosch-Druck. «Abbiamo lavorato con Canon per trovare una soluzione di stampa digitale che rispondesse alle nostre esigenze e il sistema ImageStream si è rivelato la scelta ideale. La nuova soluzione ci aiuterà a migliorare la nostra efficienza e a offrire innovativi servizi a un più ampio numero di clienti».

Peter Wolff, responsabile Commercial Print Group di Canon Europe, ha aggiunto: «La tecnologia ImageStream è rivolta agli stampatori che desiderano integrare soluzioni digitali nel loro workflow di stampa offset tradizionale o che vogliono migrare completamente al digitale, senza alcun rischio per qualità e risultato finale. Canon ha affiancato Bosch-Druck per molti mesi, così da comprenderne i requisiti di business, e la soluzione ImageStream si è dimostrata adeguata a tutte le loro esigenze; questa collaborazione proseguirà anche durante tutte le operazioni di installazione».

Océ-ImageStream-3500