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Da Konica Minolta AccurioPro Flux: la chiave dell’efficienza e dell’automazione

Konica Minolta lancia AccurioPro Flux, un sistema di workflow grazie al quale è possibile automatizzare tutti i processi della fase di prestampa.

Negli ultimi due decenni l’industria della stampa si è trasformata radicalmente, la crescita della stampa digitale e la concorrenza di altri canali di comunicazione come e-mail, social media e internet hanno profondamente cambiato le abitudini e le esigenze dei consumatori. Gli stampatori sono da tempo in continua pressione per ridurre i prezzi in un mercato in cui l’aumento del fatturato è difficile ed i margini sono costantemente erosi. In quest’ambiente sempre più complesso non si può fare a meno di disporre di un flusso di lavoro automatizzato per semplificare i processi, ridurre i costi e velocizzare i tempi di consegna.

La sola qualità di stampa non è più l’unico fattore discriminante per la scelta di quale sistema di stampa adottare. L’esigenza primaria degli stampatori è abbassare i costi di produzione senza intercedere con la qualità di stampa. Le analisi dei costi mostrano come per ogni euro speso sui costi vivi della stampa se ne spendono minimo altri tre per la fase preparatoria.

È in questo scenario che entra in gioco l’efficientamento attraverso un workflow automatizzato. È proprio pensando a questi bisogni e necessità del settore delle arti grafiche che in Konica Minolta abbiamo pensato a un sistema di workflow dove è possibile automatizzare tutti quei processi caratteristici della fase di prestampa, AccurioPro Flux. La suite, interamente sviluppata da casa madre, già nella sua versione base offre dei potentissimi strumenti per andare ad ottimizzare le fasi di prestampa dove il rischio di errore si annida dietro ogni angolo. Per le lavorazioni che si ripetono e le applicazioni standard che il cliente produce è, inoltre, possibile creare un catalogo prodotti automatizzando le operazioni di stampa senza il minimo intervento manuale.

Produzione efficiente e automatizzata con AccurioPro Flux

AccurioPro Flux è in grado di gestire in autonomia i cassetti e la finitura della macchina in base al prodotto scelto e in caso di lavorazione con dato variabile, sia alfanumerico che QR code, è possibile importare direttamente un file CSV e gestire le informazioni variabili attraverso automatismi facili da attivare. L’automazione di questi processi allontana il rischio di errore evitando casistiche come carta sbagliata o finitura diversa da quella scelta dal cliente, dove poi si è costretti a ristampare un prodotto per ovviare ad un errore.

Questa soluzione è altamente scalabile in grado di potersi adattare al piccolo stampatore così come al grande centro stampa di una corporate, ognuna delle tre varianti del software, Essential, Premium e Ultimate, si adatta perfettamente al business dei nostri clienti. Con la versione 9 anche gli etichettifici possono beneficiare delle sue funzionalità e lavorare con una caduta macchina pensata appositamente per la bobina.

Anche con gli enormi cambiamenti che si sono verificati a causa di internet e di un’economia sempre più instabile, un certo numero di stampatori continua a prosperare. Cosa li rende diversi? Forse conoscono bene qual è il loro valore e sono in grado di articolare questi vantaggi a favore dei loro clienti. Non importa tanto quali macchine si utilizzano o in quali bisognerebbe investire, oggigiorno occorre potere vendere e produrre in modo efficiente e automatizzato, il flusso di lavoro è la chiave di tutto questo. Occorre agire coraggiosamente verso l’automazione, il tempo è limitato.

Dalla collaborazione tra Fedrigoni e Albini nasce Futura, la carta con il 25% di fibra da scarti di produzione tessile

Da un lavoro di ricerca e collaborazione delle due storiche realtà italiane nasce una nuova carta che proviene anche dal tessuto. Un progetto che prevede la trasformazione di scarti e sotto-prodotti di produzione tessile, guardando a un futuro sempre più sostenibile.

Un progetto ambizioso di economia circolare. ALBINI_next, il think thank di Albini Group nato nel 2019 con l’obiettivo di tracciare nuove frontiere cercando soluzioni innovative per creare i tessuti del futuro, e Fedrigoni si incontrano per una collaborazione italiana all’insegna della circolarità. Un’idea concreta di up-cycling, che vede la trasformazione di scarti e sotto-prodotti di produzioni di Albini Group in una carta realizzata con grande rispetto dell’ambiente e delle persone.

Dopo due anni di lavoro tra il team R&D di Fedrigoni e il team di Albini_next, la collaborazione ha dato vita a Futura: un progetto grazie al quale nasce una nuova carta composta per ben il 25% da fibra ottenuta con gli scarti e sotto-prodotti di produzione tessile di Albini Group, risparmiando quindi la quantità di cellulosa vergine utilizzata normalmente nella produzione cartiera e recuperando i sotto-prodotti tessili che sarebbero destinati allo smaltimento o a processi di down-cycling.

Il processo produttivo di Futura inizia dalla selezione di scarti provenienti dalle fasi di tessitura o nei reparti di campionario e di controllo qualità dell’azienda tessile bergamasca. I tessuti vengono sfilacciati per essere convertiti in fibra, che in seguito Fedrigoni aggiunge all’impasto di cellulosa per la realizzazione della carta.

Grazie a questo processo innovativo, ad oggi sono state prodotte circa tre tonnellate di carta, utilizzando 950 kg di scarti di tessuto.

Futura è un progetto basato sulla simbiosi industriale e sulla condivisione di valori fondamentali, come il solido know-how e la spinta all’innovazione in chiave di circolarità, che hanno reso la collaborazione un’opportunità di grande valore per entrambe le aziende.

Terza tappa del Taga Tour a Torino il 2 febbraio 2023

Dopo il successo delle prime due tappe che ha visto la partecipazione di oltre 150 tecnici, è ufficiale la data della terza tappa del Taga Tour che avrà luogo il giorno 01 e 02 febbraio 2023 a Torino presso: IIS Bodoni Paravia.

La prima giornata sarà dedicata agli studenti della scuola ISS Bodoni Paravia a cui Taga dedicherà una giornata di formazione sul mondo della stampa, degli inchiostri e dei temi centrali dei documenti 19 e 20. Un modo per continuare ad investire sulle nuove generazioni e introdurle nel settore attraverso temi cruciali per le aziende di stampa.

Il giorno 2 febbraio Taga Italia e le aziende che hanno contribuito alla redazione dei documenti, ospiteranno i tecnici in un percorso formativo ed informativo che prenderà in esame tutto il processo di produzione, dall’ottimizzazione dei file per la stampa alla stampa, passando per supporti, normative e materiali di consumo.

Non mancheranno momenti di riflessione condivisa oltre che il consueto spazio dedicato alle tecnologie che le aziende vorranno esporre durante la giornata.

Il Taga Tour 2022 /2023 si svolge in quattro tappe itineranti nelle città di Napoli (11 ottobre), Vicenza (8 novembre), Torino (2 febbraio 2023), Città di Castello (21 marzo 2023), nelle quali oltre alla conoscenza ed approfondimento dei documenti Taga Italia dedicati al mondo UV, sono presenti tutte le aziende che hanno partecipato alla stesura dei documenti tecnici. Queste sono a disposizione dei partecipanti per rispondere a tutte le domande con lo scopo di fare formazione su una tecnologia complessa e articolata come quella UV.

Ogni evento ha un panel di relatori composta da membri di Taga Italia e alcune delle aziende che hanno partecipato alla stesura dei documenti e che hanno sponsorizzato i quattro appuntamenti: Colorconsulting, Colorgraf, CI.TI.O., Guandong, Heidelberg, Huber, KBA, IST, Sun Chemical, T&K, Tecnologie Grafiche, Printgraph, Francesco Bordoni.

L’iscrizione agli eventi è online (è possibile partecipare a più date se lo si desidera) e gratuita. Per effettuare l’iscrizione clicca qui.

Acimga, costituito il Gruppo Sviluppo Flexo

È stato ufficialmente costituito nel mese di novembre il Gruppo Sviluppo Flexo by Acimga, terzo gruppo di specializzazione all’interno dell’associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e del converting.

Un primo nucleo fondatore rappresentato da 20 tra le aziende associate Acimga – BFT Flexo, Bobst, Brofind, BST Eltromat, Camozzi Automation, Color Consulting, DEC Impianti, ETS International, Ferrarini & Benelli, HuberGroup, Gama, Inciflex, Koenig&Bauer, Omet, Prades, RE, Rossini, Simec Group, Tresu e Uteco – che si pone lo scopo promuovere capillarmente la tecnologia flexo e di analizzarne l’implementazione e i trend nei diversi mercati in cui tale tecnologia è utilizzata.

Il nome del Gruppo rappresenta espressamente la scelta di privilegiare il concetto di sviluppo, declinandolo su distinti fattori abilitanti: lo sviluppo dei mercati in prima istanza, ma anche lo sviluppo delle competenze; lo sviluppo delle applicazioni; lo sviluppo di analisi, dati e mappature funzionali ad un presidio ottimale; lo sviluppo del confronto, per dialogare e instaurare relazioni con il mondo associativo e flessografico già presente; lo sviluppo del Made by Italy. Simone Bonaria, Chief Operation Officer di BFT Group, è stato nominato Coordinatore del Gruppo ed elemento di raccordo tra il Gruppo e il Consiglio Generale di Acimga. “Il Gruppo Sviluppo Flexo nasce con l’idea di ampliare il confronto all’interno del panorama della stampa flessografica, prendendone parte attivamente.” afferma Bonaria, aggiungendo che “le 20 aziende che hanno partecipato al kick-off del progetto hanno portato al tavolo moltissimi spunti per le future attività del gruppo, segnale che questo segmento è vivace e ha ancora moltissimo spazio per l’innovazione”.

Il mercato Flexo: alcuni dati

Nel 2022 la dimensione del commercio mondiale delle macchine per stampa flessografica è stata pari a circa 1 miliardo di Euro. Nonostante costituisca una nicchia di mercato, la volontà di Acimga di avviare un gruppo di lavoro specializzato va vista nella crescita attuale e prevista del segmento. Nel 2022 il commercio internazionale della “flexo” ha vissuto infatti un vero e proprio boom, segnando un +17%, con un trend positivo di crescita moderata che si stima continui fino al 2026, con un CAGR (tasso di crescita annuale composto) del +3,9%.

L’Italia è il secondo Paese al mondo (dopo la Germania) per esportazione di macchine per stampa flessografica con 161 milioni di euro di export (per una quota di mercato pari al 13,3%), una leadership di valore sulla quale puntare nel prossimo triennio. Tra i paesi che importano maggiori quantità di macchine di questo tipo ci sono gli Stati Uniti con una stima di export pari a 175 milioni al 2026 (dai 152 del 2022) e la Turchia (77 milioni al 2026 dai 54 nel 2022).

BestInFlexo e FlexoDay 2022: premiazioni, scenari di mercato e formazione

BestInFlexo 2022: 240 circa i lavori ricevuti, più di 400 i partecipanti alla cerimonia di premiazione. Questi i numeri che l’Associazione Tecnica Italiana per la Flessografia ha registrato per il BestInFlexo 2022, il premio alla qualità di stampa flessografica che, dal 2015, celebra questo importante comparto industriale, promuovendo l’eccellenza della filiera. Novità di quest’anno la creazione del Premio Giuria, una menzione speciale voluta dai giurati Massimiliano Ferrari (Barilla) presidente di Giuria, Paride Banzola (Eurocompany), Alessandra Biava (Bonduelle) e Simona Poli (La Linea Verde) per attribuire un riconoscimento a lavori che si distinguono per particolari qualità. Un riconoscimento destinato a restare anche per le prossime edizioni e che amplierà il novero delle aziende premiate da Atif. Nel corso della serata è stato anche assegnato il Premio alla Carriera giunto alla sua quinta edizione. È stato Felice Rossini a ricevere questo riconoscimento per una carriera all’insegna della flessografia.

Ecco la classifica finale svelata durante una serata piacevole per la movimentata conduzione di Debora Villa, tradizionale ospite delle premiazioni Atif.

Nel corso della serata, oltre agli stampatori, sono state premiate anche le aziende di prestampa del 1°, 2° e 3° classificato.

CATEGORIE FILM
Banda stretta premiata da I&C GAMA: 1° classificato ARO – 2° classificato ARIO – 3° classificato IL DOGE. Banda media stampa interna premiata da LOHMANN: 1° classificato FLESSOFAB – 2° classificato SIMPLAST– 3° classificato FLESSOFAB.

Banda media stampa esterna premiata da STUDIO ENNE: 1° classificato FLESSOFAB – 2° classificato FLAVIO DI PIERO – 3° classificato IMBALPLAST.
Banda larga stampa interna premiata da DIGITALFLEX: 1° classificato SACCHETTIFICIO NAZIONALE G. CORAZZA – 2° classificato – FLESSOFAB – 3° classificati ALUCART e CORAPACK – Premio Giuria a CIELLE IMBALLAGGI.

Banda larga stampa esterna premiata da MAVIGRAFICA: 1° classificato ALUCART – 2° classificato TONUTTI TECNICHE GRAFICHE – 3° classificato ALUCART

CATEGORIE CARTA/CARTONCINO
Banda stretta premiata da ROSSINI: 1° classificato ESSITY ITALY – 2° classificato TIKEDO– 3° classificato AUROFLEX.
Banda media premiata da INCIFLEX: 1° classificato EKAFLEX– 2° classificato CARPAD– 3° classificato EKAFLEX.
Banda larga premiata da UTECO: 1° classificato EUROPOLIGRAFICO– 2° classificato CARTOTECNICA POSTUMIA– 3° classificato CARTOTECNICA POSTUMIA

CATEGORIE CARTONE ONDULATO
Patinato post print premiata da Z DUE: 1° classificato SCATOLIFICIO TS – 2° classificato GHELFI ONDULATI e SCATOLIFICIO ONDULKART – 3° classificato SCATOLIFICIO TS
Non patinato post print premiata da CARMINATI & GUIZZARDI: 1° classificato SCATOLIFICIO CERIANA– 2° classificato SCATOLIFICIO TS – 3° classificato SCATOLIFICIO ONDULKART

CATEGORIE SPECIALI
Uso innovativo del processo flessografico premiata da SIMONAZZI: 1° classificato ACM-SIT GROUP – 2° classificato AUROFLEX – 3° classificato ARO
Uso combinato e/o creativo del processo flessografico premiata da OMET: 1° classificato GRAFICHE PRADELLA – 2° classificato AUROFLEX – 3° classificato MULTI-COLOR ITALIA
Stampa flexo e inchiostri UV premiata da 3M: 1° classificato ACM-SIT GROUP – 2° classificato ARIO – 3° classificato TERMOPLAST NORD.

BEST IN SHOW: il riconoscimento 2022 è andato a FLESSOFAB per il lavoro “STAIRS SNACKS CHIPSNACK / BAR COCKTAIL / ARACHIDI E MAIS” consegnato dal Presidente Marco Gambardella e dal Presidente di FTA Europe Sante Conselvan.

FlexoDay 2022

Il tradizionale convegno Atif si è articolato quest’anno in due sessioni, la prima di scenario la seconda più tecnica. Ospiti della prima sessione, che ha visto la partecipazione di circa 330 persone, un economista (Fabio Papa dell’I-AER) e i rappresentanti di Burgo e Taghleef che hanno presentato rispettivamente contributi sulla situazione economico-finanziaria e il relativo impatto sulle PMI, nonché gli scenari di mercato della carta e dei supporti plastici. Ha chiuso questa prima sessione l’intervista di Armando Garosci (Largo Consumo) a Gianangelo Cattaneo (AD di PLASTIK).

La seconda giornata (circa 350 le presenze registrate) è stata aperta dal saluto del presidente di Atif Marco Gambardella, con la relazione sullo scenario economico italiano del settore cartotecnico-trasformatore (elaborati da Assografici), i dati di mercato delle macchine flexo su scala globale (elaborati da Acimga) e le principali attività dell’Associazione. La sessione è quindi proseguita con la presentazione dei tradizionali contributi tecnici, con gli interventi dei rappresentanti del Comitato tecnico di Atif sul nuovo metodo di misurazione del valore tonale del colore (CVT) in flessografia (Stefano d’Andrea) e sui nuovi standard di comunicazione PRX-PQX, per una migliore interazione fra committente e stampatore (Carlo Carnelli). Si sono poi susseguiti gli interventi della Commissione Education di Atif (a cura di Ira Nicoletti) che ha presentato i progetti formativi dell’Associazione, le relazioni dei soci INCIFLEX, ROSSINI e UTECO partner dell’evento 2022 e le testimonianze di Stefano Capelli e Michele Bondani rispettivamente sulla normativa europea in tema di emissioni e sul marketing del packaging. Infine, nell’ambito dell’iniziativa BestStudentInFlexo, patrocinata da ENIP-GCT, è stato premiato DIEGO PELLEGRINI, studente del CFP SAN MARCO MESTRE – VENEZIA per una tesina sulla flessografia. Lo studente riceverà una borsa di studio messa a disposizione da I&C GAMA.

Assografici, nuovo Regolamento UE su imballaggi e rifiuti da imballaggi: forte preoccupazione

Per il momento si tratta di una bozza. La presentazione della versione ufficiale del documento è programmata per il 30 novembre, cui seguirà un iter, comunque, né breve né banale fino all’entrata in vigore.

Ma i motivi di allarme destati dalle anticipazioni sul contenuto del nuovo Regolamento europeo sulla gestione degli imballaggi ci sono, tanti e molto concreti. I principali:

  • la forma di Regolamento, che sarà subito operativo in tutto il territorio dell’UE. All’aspetto positivo di uniformità normativa, si contrappone la mancanza di possibilità di recepimenti territoriali differenziati. In termini di fonti normative, la contraddizione che si produrrebbe tra una Direttiva Rifiuti, recepita a proprio modo da ogni singolo Paese, e un Regolamento unico, che va a disciplinare solo uno (sebbene rilevante) dei flussi (quello degli imballaggi) che producono rifiuti;
  • l’imposizione di obiettivi drastici di riduzione degli imballaggi. -15% nel 2040 (-5% nel 2030, -10% nel 2035). L’UE pone obiettivi stringenti di riduzione complessiva degli imballaggi, in continuo aumento anche più del Pil. Obiettivi che sembrano prescindere da uno studio accurato sui motivi reali che fanno crescere gli imballaggi (stili di vita, e-commerce, funzionalità degli imballaggi nel favorire la logistica e nel garantire igiene, sicurezza, salvaguardia sprechi alimentari…) e prescindere anche dai materiali con i quali tali imballaggi sono realizzati;
  • la definizione di obiettivi di riutilizzo: dal 30% al 95% nel 2040 per bevande, 75% cibo da asporto e ristorazione veloce, 80% imballaggi da trasporto. Il riutilizzo, insieme alle norme contro gli extra imballaggi, sembra quindi essere la strada indicata dal regolamento per ridurre gli imballaggi. Non c’è dubbio che, nella gerarchia della gestione dei rifiuti, il riuso sia preferibile al riciclo: ma appare contestabile spingere sul primo a prescindere da analisi precise (LCA o LCC) sulle valutazioni di impatto, sulla reale sostenibilità economica e ambientale del riuso verso il riciclo. L’importanza dell’approccio scientifico è ribadita da uno studio comparato condotto da EPPA (European Paper Packaging Alliance) su alcune tipologie di pack monouso in carta per l’asporto degli alimenti, in cui si evidenzia che il passaggio ad alternative riutilizzabili comporta svantaggi in termini energetici e di emissioni anziché vantaggi;
  • la lista negativa di imballaggi vietati o considerati non riciclabili a tendere: divieto immediato per alcune tipologie (imballaggi in plastica o compositi per prodotti ortofrutticoli freschi, per alimenti e bevande in Horeca); dal 2030, per imballaggi ritenuti non riciclabili (base carta con plastica non separabile; barriera/rivestimenti). La  definizione di riciclabilità introdotta dallo stesso Regolamento spiega che un imballaggio è da considerare riciclabile solo se c’è un effettivo sistema industriale di selezione e avvio a riciclo, ma poi presenta liste negative, a prescindere dal fatto che molti degli imballaggi in questione, in Italia per esempio, sono riciclabili e riciclati.

Per l’industria lo scenario è molto preoccupante: 700 mila aziende possono essere colpite solo in Italia, con impatto su 6,3 milioni di dipendenti e su un mondo produttivo che fattura 1.850 miliardi di euro. A tracciarlo è il Sole24Ore a partire da dati forniti dal Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, a cui sono associate praticamente tutte le aziende interessate alla normativa, a cui sono da aggiungere le imprese del settore agricolo, della logistica e dell’horeca che pure con il packaging lavorano, e i produttori di macchine per imballaggi.

Netta la reazione di Confindustria, il cui delegato per l’Europa, Stefan Pan ha dichiarato “È necessario posticipare la presentazione della proposta di Regolamento, occorre il tempo di far comprendere l’impatto devastante su diverse filiere italiane ed europee e su un sistema d’eccellenza quale è l’industria del riciclo. Nessuno si sta rendendo conto dell’impatto che avrebbe su molte filiere, con conseguenze pesanti sull’industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, chimica, su quella dei dispositivi medici, della cura della casa, della ristorazione e della logistica. Senza contare ovviamente quella del riciclo, per cui siamo campioni europei”. Per i dettagli della proposta di normativa, si rimanda al documento di sintesi messo assieme da Confindustria.

L’azione di Confindustria è stata già recepita anche dal Governo, sensibilizzato a salvaguardare gli interessi del nostro Paese, leader nell’economia circolare, eccellente produttore di imballaggi e della relativa tecnologia, esportatore in tutto il mondo del Made in Italy, alimentare e non. Il Ministero Italiano per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica con una nota dello scorso 4 novembre (qui il testo completo) afferma: “La proposta di regolamento sugli imballaggi circolata nei giorni scorsi ci lascia perplessi, sia per il veicolo normativo scelto, un regolamento, che non lascia alcuna flessibilità di applicazione, sia per i contenuti” .

Il tema è oggetto di grande preoccupazione in tutta l’industria europea, dove si registrano reazioni forti e immediate delle associazioni sia della filiera della carta, sia dell’imballaggio. Più di 60 associazioni della catena del valore degli imballaggi riunite in EUROPEN hanno rilasciato una dichiarazione congiunta (qui il testo), trasmessa alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ed ai Commissari competenti, in cui esprimono  “serie preoccupazioni in merito all’approccio adottato dalla Commissione nella sua revisione delle norme UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”.

Questa la situazione ad oggi, con l’intero panorama industriale mobilitato per indurre le istituzioni europee a scelte più adeguate e consapevoli, delle quali sarà fornito puntuale aggiornamento. In gioco c’è il futuro dell’industria europea, con riflessi pesanti in particolare su quella italiana e non limitatamente alla filiera della carta e del packaging

Assocarta: l’incidenza del costo della bolletta gas per il settore sul fatturato è passato dal 5% del 2020 al 35%

Assocarta è stata ricevuta in audizione da Arera sul tema “Crisi energia: prospettive e proposte settoriali” evidenziando che l’incidenza del costo della bolletta gas per il settore sul fatturato è passato dal 5% del 2020 al 35% dei primi 9 mesi del 2022. I prezzi del mercato gas sono fuori controllo dall’estate 2021, da molto prima dello scoppio del conflitto in Ucraina” afferma Alessandro Bertoglio responsabile energia e trasporti di Assocarta. “Stiamo assistendo ad un fallimento del mercato. Il mercato OTC non è stato in grado di chiudersi in molti casi. Diverse aziende sono ancora senza contratto e vanno avanti con proroghe mensili. Di fronte all’aumento spropositato dei prezzi c’è stato un analogo aumento dei costi di garanzie che in alcuni casi non sono risultati sostenibili. E con l’inverno a rischio interruzioni di gas, il mercato non è stato in grado di contrattualizzare l’intera domanda” spiega Bertoglio.

“Ci siamo trovati nel mezzo di una bufera senza avere gli strumenti minimi per gestirla e gli impatti economici sono caduti interamente sui consumatori (industriali e non solo) al netto dei ristori stabiliti per legge dal Governo” aggiunge Bertoglio.

“Occorre procedere urgentemente ad adottare la regolazione per consentire di avviare le procedure di approvvigionamento dei servizi di interrompibilità gas. Sarebbe inaccettabile condurre per il secondo anno consecutivo le procedure di allocazione del servizio a cavallo del periodo festivo. Va prevista una remunerazione minima garantita per il cliente industriale che partecipa al servizio di interrompibilità tecnica del gas. Infine, occorre caratterizzare pienamente il servizio di default trasporto gas come servizio di ultima istanza eliminando la durata temporale limitata che poggiava su un sistema di regole e garanzie oggi completamente rivisto e predisporre un servizio di ultima istanza per i clienti allacciati alla rete di trasporto” conclude Bertoglio.

Digital Signage, collaborazione tra Sony Corporation e signageOS

Sony ha unito le proprie forze con quelle di signageOS, uno dei principali attori dell’infrastruttura cloud per il Digital Signage. La società fornirà un’integrazione semplificata per supportare i display professionali Sony BRAVIA 4K e creare uno schema di Digital Signage oltre ad un sistema di gestione dei contenuti (CMS) più connesso per l’azienda e i suoi partner in tutto il mondo. La nuova partnership con signageOS garantirà una compatibilità quasi raddoppiata dei display Sony per offrire il supporto di circa 60 opzioni CMS integrate, che saranno disponibili dal mese prossimo.  Inoltre, con questa partnership, la rete Sony di integratori di sistemi, rivenditori, partner di canale, provider di servizi gestiti e membri della software alliance sarà in grado di estendere ed espandere con maggiore facilità l’implementazione dei display professionali Bravia, grazie al sistema API unificato di signageOS. 

“Siamo entusiasti non solo di coordinarci con signageOS, ma anche di offrire maggiori funzionalità e valore ai display di Sony, incrementando i profitti del nostro ecosistema di partner, in crescita in tutto il mondo”, ha affermato Damien Weissenburger, head of professional displays and solutions per l’Europa. “La collaborazione con signageOS conferisce maggior valore alla linea professionale Sony Bravia, offrendo maggiore compatibilità, misure di sostenibilità migliori e una gamma più ampia di casi d’uso verticali, in particolare nel settore retail, semplificando e unificando al contempo molte offerte disparate. Con un partner come signageOS, abbiamo anche molte opportunità di sviluppare e rafforzare insieme le nostre attività per creare un ecosistema di Digital Signage migliore per questo settore”.

“Siamo davvero felici di collaborare con Sony e onorati di aiutarla nel momento in cui sta sviluppando le proprie funzionalità di Digital Signage end-to-end, in modo da supportare molti provider che stanno introducendo una trasformazione nel settore, in modo che diventi più veloce, più semplice e più integrato”, dichiara Stan Richter, CEO di signageOS.  “Sony ha una mentalità consolidata riguardo alla costruzione di solide relazioni B2B e non vediamo l’ora di far crescere ed espandere il nostro rapporto con loro per beneficiare direttamente del suo programma di partnership, rispondendo contemporaneamente alle esigenze della comunità”.

La gamma comprende dimensioni da 32″ a 100″ (in diagonale) ed è stata progettata per gli odierni ambienti AV interconnessi. Sono dotati di una piattaforma Android System on a Chip (SoC), compatibile con HTML5, che funziona con i browser più recenti. La linea offre integrazione perfetta, sicurezza, personalizzazione intelligente, aggiornamenti continui, capacità di condividere e gestire facilmente i contenuti, oltre a fornire API aperte. Le tecnologie all’avanguardia dei display offrono colore, contrasto e nitidezza sorprendenti per i contenuti in ambienti aziendali, didattici, commerciali e pubblici, oltre al Digital Signage.

 

Massimo Medugno, DG Assocarta: i rischi della direttiva imballaggi

Massimo Medugno DG Assocarta è intervenuto all’#Eco-Forum sull’Economia Circolare della regione Toscana organizzato da #Legambiente presso Manifatture Digitali cinema.

Il comparto cartario Made in Italy con un fatturato di circa 8 miliardi di Euro è parte di una filiera che rappresenta l’1,4% del PIL con circa 25 miliardi di Euro generati dal settore carta stampa e produttori di macchine da stampa ed ha quale materia prima la carta da riciclare. Il nostro Paese si posiziona, infatti, al secondo posto in Europa, dopo la Germania, sia per produzione che per utilizzo di carta da riciclare, tanto che ogni minuto il comparto ricicla 12 tonnellate di carta. Nel 2021 sono state riciclate 6 milioni di tonnellate di carta (+800 mila tonnellate rispetto al 2020).

“Nella regione Toscana risiede il distretto cartario più importate d’Europa che rappresenta quasi il 30% della produzione di carta Made in Italy proveniente per lo più da carta da riciclare portata a nuova vita in impianti che funzionano prevalentemente a gas naturale. Il gas è infatti parte della transizione ecologica che vede il nostro settore fortemente impegnato sul fronte di un mix energetico fatto anche di biometano e comunità energetiche” afferma Medugno.

“Oltre all’ormai noto problema strutturale del costo energetico come Assocarta stiamo lavorando sulla direttiva imballaggi, la cui proposta di modifica avvantaggiando il riuso degli imballaggi vanificherebbe tutti gli investimenti fatti dalle nostre imprese per raggiungere perfomances ambientali di economia circolare riconosciuti anche nell’ambito del PNRR. Molte aziende cartarie hanno fatto richiesta di finanziamenti nell’ambito dei progetti faro carta e cartone proprio per fronteggiare questa congiuntura storico-economica dimostrando una resilienza che andrebbe considerata dalla UE” aggiunge Medugno.

“L’economia circolare e il riciclo sono un’importante leva di sviluppo; sinergica e inclusiva, senza barriere all’accesso… se non quella della riciclabilità” conclude Medugno.

Speciale grande formato: conoscenza, tecnologia e applicazioni

ItaliaGrafica Grande Formato

È quello che  potete trovare nell’approfondimento che abbiamo voluto dedicare, proprio in questo numero in cui la rivista è presente anche a Viscom Italia 2022, alla stampa di grande formato. Scenari di mercato, prestampa, supporti, tecnologie, storie sul campo. Abbiamo voluto sviscerare e offrire una panoramica davvero esaustiva sul tema del grande formato.

Il grande formato continua a stupire per la varietà di applicazioni che le aziende riescono a progettare e realizzare grazie alle numerose innovazioni nelle tecnologie di stampa, alla disponibilità di substrati riciclabili e riciclati e di inchiostri creati nel rispetto dell’ecosostenibilità.

Elencare la varietà di applicazioni che ricadono nel segmento del grande formato risulterebbe impresa difficile per chiunque. Ma tutti noi passeggiando per le strade, viaggiando per stazioni e aeroporti, visitando fiere e centri commerciali, frequentando musei e spazi di aggregazione possiamo comprendere, semplicemente guardandoci intorno, la vastità di prodotti che possono essere realizzati.

Certo non basta la tecnologia per essere vincenti, ci vuole impegno per restare aggiornati e impegnarsi a ricercare sempre nuove soluzioni e, come dimostrano le testimonianze all’interno dello speciale, gli stampatori stanno al passo.

Importante anche sottolineare la propensione delle aziende a proporsi come fornitore di servizi per riuscire così a emergere in un mercato dove la competizione spesso si gioca sul prezzo a metro quadrato di stampa. Proprio per questa attitudine alcuni stampatori si definiscono anche problem solver, capaci di dare un contributo importante durante tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione fino al montaggio.

In conclusione: grande fermento e un futuro tutto in crescita per un settore più che vivace.

Scarica gratis lo speciale di Italia Grafica sul grande formato.